Salve, pongo il seguente quesito per il mio problema di tensioni muscolari dorsali (da metà schiena
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Salve, pongo il seguente quesito per il mio problema di tensioni muscolari dorsali (da metà schiena fino ad altezza scapole), o rigidità che dir si voglia. Lavoro al PC ma seduto ci rimango non più di un'ora e mezza al giorno, proprio per il motivo suddetto, preferendo posizioni inventate come di traverso al letto col tablet sul pavimento o a letto di fianco col tablet appoggiato ad una sedia o sempre a letto supino con un porta-notebook di fianco (in queste posizioni non ho tensione). Il problema è maggiore al pomeriggio e dopo le 18.30 non posso stare seduto, quando la tensione diventa dolore
Ho girato vari fisioterapisti e istruttori con risultati scarsi o nulli. Riporto quanto provato con i vari fisioterapisti:
Esercizi a corpo libero (metodo feldenkrais) in palestra, due sedute da 1 h a settimana. Risultati buoni ma era 3 anni fa, adesso non funziona più
Esercizi giornalieri di sola mobilità articolare dorsale. Provato per alcuni mesi, risultati modesti
Esercizi giornalieri di mobilità articolare dorsale e di rinforzo blando (1 giorno sì e due no) con elastici a tensione medio-bassa. Provato per oltre 3 mesi con peggioramento evidente.
Infine esercizi giornalieri di mobilità articolare dorsale ed esercizi di potenziamento dei muscoli dorsali con i pesi (con esercizi di stacchi con bilanciere e rematore a busto inclinato) per aumentare la forza in quanto il fisioterapista ritiene che sia soprattutto un problema di debolezza muscolare). Frequenza un giorno sì e due no, 3 serie a 'cedimento' per ogni esercizio. Peggioramento.
Sembra non ci sia soluzione: se non faccio niente il problema rimane, se rinforzo (e mi pareva un'idea buona) peggioro.
Perchè la tensione muscolare non passa da sola visto che ho rimosso la causa principale che era lo stare seduto (in ufficio 8 ore al giorno, adesso come si capisce, lavoro da casa)
Quali meccanismi si innestano quando si cerca di rinforzare una muscolatura che presenta tensione? deve esserci una spiegazione
Grazie
Ho girato vari fisioterapisti e istruttori con risultati scarsi o nulli. Riporto quanto provato con i vari fisioterapisti:
Esercizi a corpo libero (metodo feldenkrais) in palestra, due sedute da 1 h a settimana. Risultati buoni ma era 3 anni fa, adesso non funziona più
Esercizi giornalieri di sola mobilità articolare dorsale. Provato per alcuni mesi, risultati modesti
Esercizi giornalieri di mobilità articolare dorsale e di rinforzo blando (1 giorno sì e due no) con elastici a tensione medio-bassa. Provato per oltre 3 mesi con peggioramento evidente.
Infine esercizi giornalieri di mobilità articolare dorsale ed esercizi di potenziamento dei muscoli dorsali con i pesi (con esercizi di stacchi con bilanciere e rematore a busto inclinato) per aumentare la forza in quanto il fisioterapista ritiene che sia soprattutto un problema di debolezza muscolare). Frequenza un giorno sì e due no, 3 serie a 'cedimento' per ogni esercizio. Peggioramento.
Sembra non ci sia soluzione: se non faccio niente il problema rimane, se rinforzo (e mi pareva un'idea buona) peggioro.
Perchè la tensione muscolare non passa da sola visto che ho rimosso la causa principale che era lo stare seduto (in ufficio 8 ore al giorno, adesso come si capisce, lavoro da casa)
Quali meccanismi si innestano quando si cerca di rinforzare una muscolatura che presenta tensione? deve esserci una spiegazione
Grazie
Salve. Ti ringrazio per la domanda diretta e chiara. Una muscolatura già tesa è sovraccaricata, dunque, la soluzione è "vuotarla". Per far comprendere meglio il focus della mia affermazione ti racconto una storiella zen che parla del "vuoto", proprio come un'opportunità per l'evoluzione. <<Un giorno un professore universitario si recò da un grande e saggio maestro giapponese per interrogarlo sullo Zen. Il professore si presentò con una borsa piena di libri appunti e raccolte di studio. Il maestro lo accolse e gli offrì subito del tè. Iniziò a versare il tè nella tazza e ben presto la tazza fu ricolma e poi traboccò di liquido, fino a farlo fuoriuscire abbondantemente. Allorché, il professore, con non poco imbarazzo, fermò il maestro dicendo: - Maestro, ma la tazza è ricolma, perché continua a versare il tè? Allora, il maestro guardandolo gli rispose: - Questa tazza è piena e traboccante proprio come te, che sei venuto qui da me ricolmo delle tue conoscenze. Non potresti apprendere nulla da me, perché la tua testa è già piena! >> Proprio in questa condizione, potrei affermare che siano i tuoi muscoli, sono già colmi di tensione e necessitano non di altra forza, ma, al contrario, di alleggerirsi! Dovresti provare in prima istanza a riportare i distretti anatomici sovraccarichi ad uno stato di benessere e salute, attraverso tecniche di rilassamento mirato. Solo in questo modo, potrai rendere il "tuo territorio" fertile e ricettivo a percorsi riabilitativi personalizzati, che potranno apportare beneficio ed equilibrio al corpo, anche quando ti appresti a lavorare al pc. Sono a disposizione per ulteriori richieste di chiarimento e supporto online, attraverso un primo consulto a titolo gratuito.
Cordialità, Alessia C
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Salve, nella maggior parte dei casi i deficit della catena muscolare posteriore sono da mancanza di lunghezza e non da mancanza di forza. Le posture prolungate possono provocare delle contratture che a lungo andare determinano un accorciamento permanente. I sintomi non passano, pur avendo rimosso la causa, perchè i muscoli non sono in grado di ritornare alla lunghezza iniziale. Il mio consiglio è quello di fare un lavoro di allungamento globale della catena cinetica posteriore, in particolare ci sono stati ottimi risultati con il Metodo Mezieres.
Le auguro di risolvere il prima possibile.
Le auguro di risolvere il prima possibile.
Gentile Utente, dopo aver fatto un consulto medico-specialistico, la invito a prendere in considerazione di fare una visita posturologica-informazionale, così da evidenziare eventuali adattamenti posturali disfunzionali in atto e correggerli. In quanto a prescindere dall'esigenza di un potenziamento o un rilasciamento muscolare, va verificato e rieducato come guida/utilizza la sua macchina/corpo. Si ricordi poi che il corpo è il riflesso di come stiamo dentro di noi, anche le tensioni e le rigidità o le posture scorrette, sono solo un effetto esterno. Ecco perché le consiglio un'approfondimento personale attraverso una consulenza psicologica ad indirizzo umanistico esistenziale. Attraverso la comprensione e coscientizzazione, potrà ritrovare equilibrio e serenità. A disposizione Dott. Maurizio Di Benedetto
A mio avviso dalla descrizione il problema potrebbe essere causato da tensioni muscolo fasciali della catena anteriore e/o del diaframma, le consiglierei di provare con del massaggio connettivale abbinato a esercizi posturali e a un lavoro funzionale sul diaframma e sulle coste basse.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Il tuo problema di tensione muscolare dorsale è complesso e sembra coinvolgere diversi fattori, tra cui postura, debolezza muscolare, potenziale disfunzione del sistema nervoso centrale (come sensibilizzazione), e abitudini motorie consolidate. Proverò a rispondere dettagliatamente alle tue domande e suggerire una strategia.
1. Perché la tensione non passa da sola?
Anche se hai rimosso la causa principale (stare seduto per molte ore), i muscoli possono rimanere in uno stato di iperattivazione cronica. Questo accade perché il sistema nervoso ha "memorizzato" un pattern di tensione come risposta automatica a stimoli che percepisce come stressanti.
La tensione persistente può essere un sintomo di sensibilizzazione centrale, dove il cervello interpreta anche stimoli lievi come dolorosi o stressanti.
Inoltre, fattori posturali e biomeccanici preesistenti (ad esempio, rigidità delle articolazioni toraciche o delle spalle) possono mantenere la tensione.
2. Perché rinforzare peggiora la situazione?
Quando i muscoli sono già contratti o "protetti" per via della tensione, esercizi di potenziamento eseguiti in modo tradizionale (con carichi o elastici) possono aumentare ulteriormente lo stato di allerta del sistema nervoso, peggiorando la rigidità.
È possibile che ci siano squilibri muscolari o compensi posturali che vengono amplificati dagli esercizi di rinforzo. Ad esempio:
Eccessiva attivazione dei trapezi superiori rispetto ai muscoli scapolari profondi (trapezio medio/inferiore, romboidi).
Rigidità toracica non adeguatamente risolta prima del rinforzo.
Esercizi ad alto volume o a cedimento possono sovraccaricare un sistema già in difficoltà.
3. Quali meccanismi si attivano?
Meccanismi neurologici: La tensione muscolare può essere il risultato di un feedback negativo tra i recettori muscolari (fusi neuromuscolari) e il sistema nervoso centrale. Se i muscoli vengono attivati troppo frequentemente o in modo errato, questo ciclo si autoalimenta.
Infiammazione locale: Anche microtraumi ripetuti durante gli esercizi possono provocare un'infiammazione cronica, mantenendo la rigidità e il dolore.
Disfunzione fasciale: Le fasce muscolari rigide possono limitare il movimento e aumentare il senso di tensione.
4. Una possibile strategia per migliorare
Ecco una proposta di approccio graduale, mirato e globale:
Fase 1: Rilassamento e Reset
Tecniche di rilassamento neuromuscolare:
Respirazione diaframmatica: 5-10 minuti, due volte al giorno. Concentrati sull'espansione della gabbia toracica e del diaframma.
Stretching statico: Movimenti lenti per la regione toracica e scapolare, mantenendo ogni posizione per 20-30 secondi.
Terapie manuali:
Valuta un ciclo di terapia miofasciale o dry needling per rilasciare tensioni profonde.
Mobilità articolare dolce:
Esercizi di rotazione e flessione/estensione del tratto toracico (senza carichi).
Fase 2: Rinforzo funzionale graduale
Attivazione muscolare a bassa intensità:
Isometrici scapolari: Prova esercizi come il serratus punch o l'attivazione del trapezio inferiore con elastici molto leggeri.
Frequenza: 3-4 volte a settimana, evitando il cedimento muscolare.
Movimenti globali controllati:
Esercizi come il cat-cow o il bird-dog per coinvolgere la catena cinetica senza stressare singoli gruppi muscolari.
Progressione lenta dei carichi: Introduci gradualmente esercizi di forza solo quando il dolore è significativamente ridotto.
Fase 3: Consolidamento
Una volta che la tensione si è ridotta, puoi iniziare a integrare esercizi più complessi (stacchi leggeri, rematore) sotto supervisione, per evitare compensi.
5. Aspetti aggiuntivi da valutare
Postura generale e abitudini: Anche posizioni che ti sembrano comode (come a letto) potrebbero favorire rigidità a lungo termine. Valuta una postazione ergonomica per il lavoro.
Fattori psicosociali: Stress o ansia possono contribuire al mantenimento della tensione muscolare.
Indagine diagnostica: Se il problema persiste, valuta con il medico eventuali indagini (RM o valutazione neurologica) per escludere problematiche più profonde.
Fammi sapere se vuoi esercizi specifici o chiarimenti su qualche fase del processo.
1. Perché la tensione non passa da sola?
Anche se hai rimosso la causa principale (stare seduto per molte ore), i muscoli possono rimanere in uno stato di iperattivazione cronica. Questo accade perché il sistema nervoso ha "memorizzato" un pattern di tensione come risposta automatica a stimoli che percepisce come stressanti.
La tensione persistente può essere un sintomo di sensibilizzazione centrale, dove il cervello interpreta anche stimoli lievi come dolorosi o stressanti.
Inoltre, fattori posturali e biomeccanici preesistenti (ad esempio, rigidità delle articolazioni toraciche o delle spalle) possono mantenere la tensione.
2. Perché rinforzare peggiora la situazione?
Quando i muscoli sono già contratti o "protetti" per via della tensione, esercizi di potenziamento eseguiti in modo tradizionale (con carichi o elastici) possono aumentare ulteriormente lo stato di allerta del sistema nervoso, peggiorando la rigidità.
È possibile che ci siano squilibri muscolari o compensi posturali che vengono amplificati dagli esercizi di rinforzo. Ad esempio:
Eccessiva attivazione dei trapezi superiori rispetto ai muscoli scapolari profondi (trapezio medio/inferiore, romboidi).
Rigidità toracica non adeguatamente risolta prima del rinforzo.
Esercizi ad alto volume o a cedimento possono sovraccaricare un sistema già in difficoltà.
3. Quali meccanismi si attivano?
Meccanismi neurologici: La tensione muscolare può essere il risultato di un feedback negativo tra i recettori muscolari (fusi neuromuscolari) e il sistema nervoso centrale. Se i muscoli vengono attivati troppo frequentemente o in modo errato, questo ciclo si autoalimenta.
Infiammazione locale: Anche microtraumi ripetuti durante gli esercizi possono provocare un'infiammazione cronica, mantenendo la rigidità e il dolore.
Disfunzione fasciale: Le fasce muscolari rigide possono limitare il movimento e aumentare il senso di tensione.
4. Una possibile strategia per migliorare
Ecco una proposta di approccio graduale, mirato e globale:
Fase 1: Rilassamento e Reset
Tecniche di rilassamento neuromuscolare:
Respirazione diaframmatica: 5-10 minuti, due volte al giorno. Concentrati sull'espansione della gabbia toracica e del diaframma.
Stretching statico: Movimenti lenti per la regione toracica e scapolare, mantenendo ogni posizione per 20-30 secondi.
Terapie manuali:
Valuta un ciclo di terapia miofasciale o dry needling per rilasciare tensioni profonde.
Mobilità articolare dolce:
Esercizi di rotazione e flessione/estensione del tratto toracico (senza carichi).
Fase 2: Rinforzo funzionale graduale
Attivazione muscolare a bassa intensità:
Isometrici scapolari: Prova esercizi come il serratus punch o l'attivazione del trapezio inferiore con elastici molto leggeri.
Frequenza: 3-4 volte a settimana, evitando il cedimento muscolare.
Movimenti globali controllati:
Esercizi come il cat-cow o il bird-dog per coinvolgere la catena cinetica senza stressare singoli gruppi muscolari.
Progressione lenta dei carichi: Introduci gradualmente esercizi di forza solo quando il dolore è significativamente ridotto.
Fase 3: Consolidamento
Una volta che la tensione si è ridotta, puoi iniziare a integrare esercizi più complessi (stacchi leggeri, rematore) sotto supervisione, per evitare compensi.
5. Aspetti aggiuntivi da valutare
Postura generale e abitudini: Anche posizioni che ti sembrano comode (come a letto) potrebbero favorire rigidità a lungo termine. Valuta una postazione ergonomica per il lavoro.
Fattori psicosociali: Stress o ansia possono contribuire al mantenimento della tensione muscolare.
Indagine diagnostica: Se il problema persiste, valuta con il medico eventuali indagini (RM o valutazione neurologica) per escludere problematiche più profonde.
Fammi sapere se vuoi esercizi specifici o chiarimenti su qualche fase del processo.
ciao, credo che il problema sia il numero delle serie e le ripetizioni.
se vogliamo sciogliere un po le tensioni della schiena farei del nuoto, senza spingere troppo, intorno ai 45 minuti,tutti gli stili tranne il delfino.
in palestra farei 4 serie da 6/8 RIPETIZIONI, con un bel peso visto che il mio obiettivo è la forza!
stacchi e rematore bilanciere a cedimento è roba da lottatori...e siccome lo sono, so di cosa parlo!
inoltre bicipiti,tricipiti,deltoidi e pettorali non sono di un'altra persona,quindi allenali sempre con gli stessi numeri.
prova e fammi sapere
se vogliamo sciogliere un po le tensioni della schiena farei del nuoto, senza spingere troppo, intorno ai 45 minuti,tutti gli stili tranne il delfino.
in palestra farei 4 serie da 6/8 RIPETIZIONI, con un bel peso visto che il mio obiettivo è la forza!
stacchi e rematore bilanciere a cedimento è roba da lottatori...e siccome lo sono, so di cosa parlo!
inoltre bicipiti,tricipiti,deltoidi e pettorali non sono di un'altra persona,quindi allenali sempre con gli stessi numeri.
prova e fammi sapere
Gentile paziente,
la sua descrizione del problema è sicuramente esaustiva e dimostra una grande attenzione ai vari approcci che ha provato, ma vorrei tranquillizzarla su alcuni aspetti che potrebbero essere alla base della sua situazione.
In primo luogo, è importante chiarire che la postura non è sempre direttamente correlata al dolore o alla rigidità muscolare. Esistono molteplici fattori, tra cui il livello di stress psicologico, la qualità del sonno, e la modalità con cui il corpo gestisce la tensione a livello emotivo. Focalizzarsi eccessivamente su una postura che sembra provocare dolore può, in alcuni casi, non portare ai risultati sperati, come nel suo caso. Anzi, il continuo tentativo di "correggere" la postura o di modificare le abitudini senza un approccio mirato può a volte peggiorare la situazione.
In merito agli esercizi, è importante considerare che un esercizio a "cedimento" (come quello che ha descritto) potrebbe non essere sempre indicato, soprattutto in presenza di tensione muscolare persistente. L’esecuzione di esercizi di potenziamento muscolare troppo intensi, senza un adeguato riscaldamento o una progressione corretta, potrebbe infatti contribuire ad aumentare la tensione e il dolore, invece di alleviarli. Un approccio graduale e specifico, con esercizi di mobilità, rinforzo muscolare delicato e allungamento, è fondamentale per evitare ulteriori danni.
La mia raccomandazione è quella di affidarsi a un fisioterapista esperto che possa seguirla in modo mirato e individualizzato. Sarà necessario un programma di trattamento che includa non solo esercizi specifici per il rinforzo della muscolatura dorsale, ma anche un lavoro importante di allungamento, incluso l’utilizzo di tecniche come ad esempio lo stretching passivo o il PNF, per favorire il rilassamento muscolare. Inoltre, un'attenzione particolare va dedicata alla parte psicofisica, poiché la tensione muscolare può essere influenzata anche da fattori emotivi, come stress o ansia. Un percorso che consideri la sfera emotiva e comportamentale, insieme alla correzione delle abitudini di vita quotidiana, è fondamentale per ottenere risultati duraturi.
Visti i molteplici fattori da analizzare, le consiglio vivamente di non fermarsi alla lettura di questa risposta, ma di effettuare una visita fisioterapica approfondita per raccogliere un'anamnesi più dettagliata, che permetta di analizzare più a fondo la situazione e scegliere il trattamento migliore per lei.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e le auguro di risolvere al più presto questo disagio.
Cordiali saluti
la sua descrizione del problema è sicuramente esaustiva e dimostra una grande attenzione ai vari approcci che ha provato, ma vorrei tranquillizzarla su alcuni aspetti che potrebbero essere alla base della sua situazione.
In primo luogo, è importante chiarire che la postura non è sempre direttamente correlata al dolore o alla rigidità muscolare. Esistono molteplici fattori, tra cui il livello di stress psicologico, la qualità del sonno, e la modalità con cui il corpo gestisce la tensione a livello emotivo. Focalizzarsi eccessivamente su una postura che sembra provocare dolore può, in alcuni casi, non portare ai risultati sperati, come nel suo caso. Anzi, il continuo tentativo di "correggere" la postura o di modificare le abitudini senza un approccio mirato può a volte peggiorare la situazione.
In merito agli esercizi, è importante considerare che un esercizio a "cedimento" (come quello che ha descritto) potrebbe non essere sempre indicato, soprattutto in presenza di tensione muscolare persistente. L’esecuzione di esercizi di potenziamento muscolare troppo intensi, senza un adeguato riscaldamento o una progressione corretta, potrebbe infatti contribuire ad aumentare la tensione e il dolore, invece di alleviarli. Un approccio graduale e specifico, con esercizi di mobilità, rinforzo muscolare delicato e allungamento, è fondamentale per evitare ulteriori danni.
La mia raccomandazione è quella di affidarsi a un fisioterapista esperto che possa seguirla in modo mirato e individualizzato. Sarà necessario un programma di trattamento che includa non solo esercizi specifici per il rinforzo della muscolatura dorsale, ma anche un lavoro importante di allungamento, incluso l’utilizzo di tecniche come ad esempio lo stretching passivo o il PNF, per favorire il rilassamento muscolare. Inoltre, un'attenzione particolare va dedicata alla parte psicofisica, poiché la tensione muscolare può essere influenzata anche da fattori emotivi, come stress o ansia. Un percorso che consideri la sfera emotiva e comportamentale, insieme alla correzione delle abitudini di vita quotidiana, è fondamentale per ottenere risultati duraturi.
Visti i molteplici fattori da analizzare, le consiglio vivamente di non fermarsi alla lettura di questa risposta, ma di effettuare una visita fisioterapica approfondita per raccogliere un'anamnesi più dettagliata, che permetta di analizzare più a fondo la situazione e scegliere il trattamento migliore per lei.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e le auguro di risolvere al più presto questo disagio.
Cordiali saluti
Salve
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni.
Mi invii il suo numero di telefono su questo sito.
Senza impegno economico.
Grazie
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni.
Mi invii il suo numero di telefono su questo sito.
Senza impegno economico.
Grazie
Buonasera, per darle una risposta occorrerebbe una valutazione in presenza. Ha mai provato il pilates con i grandi attrezzi? Da quello che racconta potrebbe essere di aiuto. Cerchi un fisioterapista laureato che sia esperto anche nel metodo pilates, secondo me potrebbe aiutarla.
Saluti
Saluti
Salve nella mia esperienza una sintomatologia come la sua alla colonna toracica spesso dipende da rigidità alte a livello di colonna cervicale e quindi da una scorretta postura del capo che la muscolatura toracica cerca di compensare sovraccaricandosi e affaticandosi. A mio avviso la soluzione non è il rinforzo ma il rilassamento della muscolatura associato ad una corretta valutazione del tratto cervicale ed ad un percorso di recupero mirato. Saluti
salve, rivolgiti ad un osteopata per un trattamento osteopatico generalizzato. nelle sedute successive le tecniche usate saranno specifiche per le disfunzioni che generano il tuo problema. l'osteopata è in grado non solo di migliorare il dolore, ma di spiegarti il meccanismo disfunzionale che lo genera. per ulteriori informazioni puoi contattarmi in privato. cordiali saluti.
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