Salve, mia figlia ha 15 anni non soffre di nulla. Dopo tre giorni di febbre all'improvviso senza dol

10 risposte
Salve, mia figlia ha 15 anni non soffre di nulla. Dopo tre giorni di febbre all'improvviso senza dolore si è paralizzato il braccio sx. Tra ospedale e visite private, tac encefalo con contrasto ,RM cervicale e dorsale, elettromiografia tutte negative, l'unica cosa positiva ha avuto herpes zoster. A fine diagnosi del neurochirurgo, questa paralisi e dovuta da un fatto psicosomatico.
Come.posso fare con mia figlia? Sono circa 35 GG ha il braccio paralizzato
Dott.ssa Giorgiana Figus
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albano Sant'Alessandro
Sicuramente ha bisogno di aiuto. Il vostro supporto é oro, consiglierei di consultare uno psicologo quanto prima. Cordialmente Dr.ssa Giorgiana Figus Psicologo clinico
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Dott.ssa Gilda Turi
Neuropsicologo, Psicologo
Taranto
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi la situazione di sua figlia.
Dal momento in cui gli esami strumentali sono tutti negativi, le consiglierei di mettersi in contatto con una/o psicologa/a al fine di meglio comprendere questa momentanea situazione.
Saluti, dott.ssa Gilda Turi
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, mi dispiace per quanto sta accadendo a sua figlia. In situazioni come questa, una terapia breve strategica potrebbe essere utile. Questo approccio si concentra sulle soluzioni piuttosto che sulle cause del problema e mira a trovare rapidamente strategie efficaci per il cambiamento. Potrebbe essere utile coinvolgere uno psicologo specializzato in terapia breve strategica che possa lavorare con sua figlia per affrontare lo stress e le tensioni che possono aver contribuito alla manifestazione dei sintomi. Inoltre, potrebbe essere importante per lei e sua figlia supportarla emotivamente, incoraggiandola e rassicurandola nel processo di guarigione. Consiglierei anche di continuare a seguire le indicazioni dei medici per quanto riguarda la gestione dell'herpes zoster e di fornire a sua figlia un ambiente confortevole e di sostegno durante questo periodo difficile. Cordiali saluti






Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Salve. È certamente un momento difficile e frustrante, soprattutto considerando la mancanza di chiarezza sulla causa della paralisi del suo braccio sinistro.

Quando ci troviamo di fronte a sintomi fisici senza una causa organica evidente, può essere naturale cercare spiegazioni e soluzioni. Tuttavia, è importante considerare che i sintomi psicosomatici, come quelli che sua figlia sta sperimentando, possono essere il risultato di una complessa interazione tra fattori fisici, emotivi e psicologici.

È positivo che siano stati eseguiti esami medici approfonditi per escludere cause organiche sottostanti. Tuttavia, il fatto che siano risultati negativi non significa necessariamente che il problema sia esclusivamente psicologico. Potrebbe essere utile continuare a collaborare con specialisti medici e psicologi per esplorare ulteriormente la situazione di sua figlia e individuare possibili fattori contribuenti.

In questi casi, è importante adottare un approccio delicato e empatico con sua figlia. Potrebbe essere utile incoraggiarla a esprimere i suoi sentimenti e preoccupazioni e offrirle sostegno emotivo in questo momento difficile. Inoltre, potrebbe essere opportuno coinvolgere un professionista per fornire un supporto psicologico mirato e aiutare sua figlia a gestire lo stress e le emozioni legate alla situazione.

È importante anche per lei, come genitore, prendersi cura della propria salute emotiva e cercare sostegno se necessario. Affrontare una situazione complessa come questa può essere emotivamente impegnativo, e avere il proprio sostegno emotivo può essere cruciale per affrontare la situazione nel modo migliore possibile.

Infine, è importante mantenere la speranza e la fiducia nel fatto che, con il tempo, con il giusto supporto e la gestione adeguata dello stress, sia sua figlia che lei potranno superare questa sfida e trovare il benessere emotivo e fisico.

Le auguro sinceramente il meglio per lei e sua figlia, e mi auguro che possano trovare la strada verso una soluzione e una guarigione. Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Camilla Persico
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Gentile, dal momento che gli esami strumentali sono negativi e la causa è psicosomatica ciò che le consiglio è di valutare l'inizio di un percorso psicologico che operi anche sul corpo, come l'approccio funzionale.
Se necessario, a disposizione, anche solo per chiedere maggiori informazioni.
Saluti,
dott. Andrea de Lise
Dott. Ivan De lucia
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ovada
Buonasera,

Mi dispiace molto sentire dei suoi sintomi e capisco quanto possa essere preoccupante. È positivo che abbia già iniziato un percorso con una psicologa, poiché l'ansia può manifestarsi in modi fisici molto reali e influenzare il benessere generale.
Il fatto che le analisi mediche non abbiano rilevato nulla di anomalo è rassicurante, ma non diminuisce la realtà dei suoi sintomi. È possibile che l'ansia stia giocando un ruolo significativo nel suo malessere. Continuare il percorso con la psicologa può aiutarla a gestire meglio l'ansia e a trovare strategie per affrontare i sintomi fisici.
Nel frattempo, potrebbe essere utile praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga, che possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare il benessere fisico. Anche mantenere una routine regolare di sonno e attività fisica può contribuire a migliorare la sua situazione.
Se ha bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono disponibile per una consulenza, sia online che in presenza. Insieme possiamo lavorare per comprendere meglio la sua situazione e trovare strategie per migliorare la sua qualità di vita.
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o supporto.

Un caro saluto,

Dott. Ivan De Lucia
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, questi sintomi di natura psicologica sono molto rari, ma possono succedere. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato in disturbi psicosomatici da conversione. Un caro saluto.
Dott. Dario Papa
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ferrara
Buonasera,
capisco perfettamente la vostra preoccupazione. Vedere una figlia sana ritrovarsi all’improvviso con un arto paralizzato, senza una causa organica evidente, è spiazzante e destabilizzante. È già un segnale molto positivo che abbiate fatto tutti gli accertamenti del caso: questo permette di escludere le patologie gravi e lascia spazio a un’ipotesi funzionale, cioè psicosomatica.
Il termine può suonare vago o, a volte, sminuente, ma non lo è affatto. Le paralisi funzionali (o disturbi da sintomi neurologici funzionali) sono reali, e coinvolgono il funzionamento del sistema nervoso senza che ci sia un danno strutturale. In altre parole: il cervello “disattiva” una funzione senza un danno fisico visibile. Questo può avvenire in risposta a uno stress profondo, a emozioni non espresse, a conflitti interni, anche se la persona non ne è consapevole.
Attualmente, da genitore, è importante innanzitutto non colpevolizzarla né minimizzare. Il sintomo è reale. Non “sta fingendo” e non lo controlla con la volontà. Parallelamente, certamente un percorso psicologico è essenziale.
Questo tipo di disturbo, se ben seguito, ha una prognosi positiva nella maggior parte dei casi. Ma è fondamentale agire in tempi brevi, per evitare che il sintomo si “cristallizzi” o che la ragazza sviluppi convinzioni disfunzionali su sé stessa o sul proprio corpo.
Se volete, potete contattarmi direttamente per un colloquio telefonico gratuito ed eventualmente fissare un primo incontro e valutare insieme il percorso più adatto.
Un caro saluto e in bocca al lupo a voi e a vostra figlia.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno,
capisco bene quanto possa essere difficile e preoccupante vedere vostra figlia con questa situazione. Da quanto descrivete, tutti gli accertamenti neurologici, radiologici ed elettromiografici risultano negativi, e la diagnosi di paralisi funzionale o psicosomatica — spesso chiamata anche disturbo da conversione — significa che il corpo manifesta sintomi fisici reali senza un danno organico evidente, spesso in risposta a stress, ansia o eventi emotivamente significativi. Non significa che “non sia reale”: la paralisi è vera e la sofferenza è reale, solo che l’origine è funzionale e non strutturale.

Il passo più importante è un approccio multidisciplinare:

Un neuropsicologo o psicologo clinico esperto in disturbi funzionali può aiutare vostra figlia a comprendere e gestire i meccanismi che scatenano la paralisi, spesso attraverso terapie basate su rilassamento, esposizione graduale e strategie cognitive e corporee.

La fisioterapia mirata è fondamentale: movimento guidato e graduale può aiutare a “riattivare” il braccio senza forzarlo, spesso combinata con tecniche psicologiche per ridurre l’ansia e il controllo cosciente sul movimento.

È importante non colpevolizzare né forzare: far capire a vostra figlia che la paralisi non è colpa sua, ma qualcosa che il corpo manifesta in risposta a stress, aiuta a ridurre il conflitto interno e può accelerare il recupero.

Il recupero può richiedere settimane o mesi, ma con un approccio integrato i progressi sono possibili e spesso molto significativi. La collaborazione tra famiglia, psicologo e fisioterapista è la chiave.

Un caro saluto, resto a disposizione se desiderate indicazioni pratiche su come sostenere vostra figlia in questa fase delicata.
Dott. Francesco Pio Calafiore
Psicologo, Neuropsicologo
Santa Teresa di Riva
buon pomeriggio, escluse cause organiche, e validata la causa psicologica/psicosomatica, consulti uno psicoterapeuta per un percorso. Un caro saluto

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