Salve, io e la mia ragazza (vergine prima di conoscermi) proviamo ormai da mesi ad avere un rapporto

4 risposte
Salve, io e la mia ragazza (vergine prima di conoscermi) proviamo ormai da mesi ad avere un rapporto ma non entra mai quando uso il preservativo.
Provammo solo una volta senza il profilattico ed entrò tranquillamente ma ovviamente preferiremmo avere rapporti con le dovute precauzioni piuttosto che rischiare di avere un figlio.
Spesso le dico che è un problema di lubrificazione e rilassamento in quanto ha avuto delle specie di traumi dovuti a degli esami ginecologici svolti quando era adolescente con le sonde vaginali.
Il problema è che quando facciamo petting lei si lubrifica molto e sarebbe il momento migliore per provare la penetrazione, ma subito dopo essersi lubrificata molto mi allontana dicendo che le gira la testa e non riesce a continuare (continuare anche lo stesso petting) perché sta male fisicamente.
Abbiamo parlato migliaia di volte e lei dice sempre di volere fortemente un rapporto con me e dice di fidarsi completamente, solo che dopo il petting, medio o intenso che sia, dice sempre di avere giramenti di testa che accusa anche fuori dall'ambito sessuale.
La prossima volta proverò con un lubrificante ma non penso risolverà la situazione.
Come possiamo riuscire a giungere a un rapporto completo? La amo moltissimo e sono mesi che cerco di risolvere, ma onestamente dopo molto tempo la mia pazienza sta man mano andando via.
Vi ringrazio
Salve,
per avere una visione più chiara della questione sarebbe utile avere altre informazioni, rispetto al rapporto con il proprio corpo e la sessualità, a questi giramenti di testa per capire a cosa sono collegati, e ai presunti traumi del passato.
Il preservativo non dovrebbe essere un fattore discriminante, e ci si può aiutare con i lubrificanti.
Dalle sue domande non è chiaro cosa prova la sua ragazza durante i vostri incontri sessuali, raggiunge l'orgasmo? Prova piacere? Il mio consiglio è concentrarsi su quest'aspetto, esplorando le possibilità e le sensazioni del proprio corpo. La penetrazione può essere vissuta con ansia o come un "compito", rendendo difficile rilassarsi e lasciarsi andare all'atto sessuale. Questa difficoltà iniziale potrebbe essere superata facilmente imparando a "godersi il momento" e a lasciarsi andare o essere espressione di un disagio più profondo.
Un colloquio con uno specialista potrebbe essere utile per avere una visione più chiara e capire come procedere.
Buona fortuna a entrambi!

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Buongiorno. È positivo il fatto che riusciate a parlarne, significa che avete un’apertura costruttiva verso questo genere di problemi. Non è raro imbattersi comunque in questo genere di situazioni, che andrebbero analizzate da due punti di vista: uno fisico, che consiste nel verificare che non sussistano effettive difficoltà nei momenti di particolare coinvolgimento emotivo, che potrebbero essere indagate con un ginecologo ed eventualmente un neurologo, per capire l’origine di questi mancamenti; uno psicologico, utile per sondare il significato che viene attribuito (anche inconsciamente e da entrambi) all’atto della penetrazione. Queste due strade, se percorse in parallelo, potrebbero dare utili risposte alla vostra situazione, permettendovi col tempo di godere della vostra sessualità con più leggerezza.
Mi rendo disponibile anche online per un colloquio conoscitivo e valutare quale strada sia più utile per voi, se lo riteneste necessario.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Gentile utente, da come descrive la situazione sembrerebbe che la sua compagna ha una reazione dovuta all'ansia che il pensiero di "poter andare fino in fondo" le provoca. Sarebbe bene che parlasse con un esperto così da poter trovare delle valide strategie per vivere questo momento di piacere come tale! Lato suo consiglio, come già sta facendo, molta pazienza e comprensività.
Mi rendo disponibile per un consulto. Cordialmente AG
E’ positivo che lei sia consapevole che la sua partner non riesce a lasciarsi andare durante i rapporti sessuali, così come il fatto che ne abbiate parlato e che lei abbia grande pazienza. Ma, a mio avviso, non è sufficiente: la sua partner ne è altrettanto consapevole ? L’elemento che mi balza all’occhio, sono i capogiri descritti anche al di fuori dell’ambito sessuale. Pertanto, proporre alla sua ragazza un percorso psicoterapeutico con un esperto in sessuologia potrebbe rappresentare una soluzione efficace, anziché insistere ed alimentare un circolo vizioso caratterizzato da un comune senso di frustrazione.

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