Salve, ho 29 anni e da 2-3 anni soffro di prostatite e non riesco a risolvere. Premetto che la diagn

In realtà non ha fatto un granché di valutazioni e con alta probabilità l'ecografia prostatica non ha la fase doppler che fa emergere lo stato di congestione. Certamente, dalla sintomatologia e dall'esame delle urine, emerge uno stato infiammatorio che non è detto derivi da una presenza batterica. peraltro non si capisce perché sua stato bombardato di antibiotici con le colture negative, anche se mai ha fatto la coltura del secreto prostatico estratto, che hanno solo squilibrato il sistema. Anche gli altri farmaci assunti avevano poca o nulla motivazione in assenza di adeguate valutazioni, peraltro assumendo spesso la serenoa dei diversi integratori con una azione anti-androgenica per nulla favorevole. Ha certamente un prepuzio troppo coprente e stretto (il frenulo poco ruolo ha nella questione) che favorisce i ristagni da cui quanto osserva sul glande e che concorre a sostenere lo stato infiammatorio-congestizio pelvico-prostatico. Infine potrebbero sussitere altre questioni più generali (metabolico-ossidative, nutrizionali e ormonali). Credo sia il caso di rivolgersi ad un buon andrologo che svolga quanto necessario sulla via genitale (ecodoppler pelvico-prostatico e testicolare, analisi spermatica completa e coltura del secreto prostatico estratto) e nel caso sullo stato generale (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, fisico e stressogeno) e poi decida nel merito, fermo restando la necessità di eseguire la circoncisione radicale. Diversamente non risolverà nulla e rischia danni peggiori anche alla funzione testicolare.

Io le consiglio semplicemente di fare un tampone uretrale, urinocoltura e spermiocoltura dopodiché mi farei visitare da un buon urologo. Per quanto riguarda il suo prepuzio, proverei prima con una terapia locale e in caso di insuccesso ricorrerei alla circoncisione.
Saluti