Salve.Da mesi ho spesso dolori in zona molare premolare superiore destra.Ho effettuato tante radiogr

18 risposte
Salve.Da mesi ho spesso dolori in zona molare premolare superiore destra.Ho effettuato tante radiografie endorali in questi mesi,tac e panoramiche dove nei referti i radiologi no hanno rilevato nulla.Ieri ritirando la cone beam 3d effettuata un anno fa e aprendo il programma attorno all'apice del dente e' presente un'area scura.Potrebbe essersi formato un granuloma?La causa potrebbe imputarsi al dentista che non ha usato la diga?Quel dente ha un perno in metallo dentalus e ora una protesi provvisoria.Andrebbe rimosso prima il perno e fatta la devitalizzazione prima dell'inserimento della protesi definitiva.?Tenderei a eliminare l'apictomia e l'estrazione.Si potrebbe fare una cura antibiotica o provare a ridevitalizzare il dente?Andrebbe rimosso il perno?Ci sono rischi?Per fortuna altri colleghi mi avevani garantito la perfetta riuscita della devitalizzazione non guardando la panoramica
Buongiorno, direi che la cosa migliore e' vedere la cone beam e farle una visita accurata altrimenti e' difficile farle una diagnosi. Venga a trovarmi in studio con tutti i referti e sara' mia cura esaminarli. Cordiali saluti

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Come si fa a rispondere alle sue tante domande senza una visita e la visione delle Rx ?
Hanno ragione i Colleghi che mi hanno preceduto nel risponderle comunque cercherò di rispondere ugualmente consideri però le mie risposte come "ipotesi"...

1) sì, potrebbe trattarsi di un granuloma ma... bisogna vedere l' esame RX (il radiologo cosa ha detto? presumo non si sia espresso chiaramente)

2) nel caso sia un granuloma come prima ipotesi effettuerei un ritrattamento (ovviamente il perno andrebbe rimosso per essere poi sostituito)

3) la terapia antibiotica da sola (sempre partendo dal presupposto che sia un granuloma) è pressoché inutile: il cardine è il ritrattamento: bisogna arrivare con il trattamento all'apice dentale e... anche questo NON garantisce il risultato: negli ultimi mm della radice sono presenti a volte "canali accessori" impossibili da trattare... a volte ci si riesce ugualmente a volte no (per questo nasce l'apicectomia)

3) l'apicectomia e l'estrazione vanno considerate in seconda e terza battuta.

4) la rimozione del dentatus potrebbe comportare il rischio di danneggiare ulteriormente la radice residua ed anche al limite una frattura verticale della radice cosa che potrebbe comportare la perdite della radice stessa.

5) solo a volte il dolore dipende da un granuloma pertanto il fatto che sia presente dolore non è prova di un processo infettivo ( anche un problema occlusale può dare dolore senza alcuna infezione)

6) mai mettere una protesi definitiva se sotto quella provvisoria si sono o potrebbero esserci problemi... (costruirebbe un palazzo su fondamenta problematiche?)

Come vede la situazione va considerata da molti punti di vista e vanno discussi non solo i costi ma anche i rischi connessi ai vari trattamenti.
Un cordiale saluto
Buondì a mio avviso se estrae il dente è lo sostituisce con un impianto risolve il problema.
Cordialità
Buongiorno!Rimozione perno e ritrattamento sono le prime cose da fare.Se,a distanza di almeno 3-4 mesi,dalla radiografia dovesse persistere il granuloma e persistesse il dolore,propenderei per una soluzione estrattiva,con successivo impianto!
Buona fortuna!
buongiorno, in anzi tutto vanno valutati gli esami fatti da lei ,e dovrebbe fare una visita odontoiatrica accurrata così si stabilirà cosa fare.Un cordiale saluto
Buongiorno, spero di non ripetere troppo quello che hanno precedentemente detto i miei colleghi. 1) Se la cone beam è di un anno fa, bisognerebbe ripetere l'esame radiografico perché la lesione potrebbe essere diversa da quella che si apprezzava un anno fa. 2)Per procedere al ritrattamento (se necessario e se si escludono problemi che possono pregiudicare il mantenimento del dente come fratture ecc.) bisogna senz'altro rimuovere il perno e successivamente ricostruire il moncone per permettere al provvisorio di rimanere in situ il tempo necessario alla scomparsa dei sintomi e al miglioramento del quadro radiografico. Ovviamente tutto questo dopo aver fatto una corretta diagnosi, che si fa attraverso visita e radiografie. Un saluto
Non è facile dare risposte sul sentito dire, soprattutto quando riguarda la salute. È bene sottoporsi a visita per non incorrere in equivoci.
visita rx e rimozione della vite dentatus ritrattamento dopodichè perno moncone e corona.
L'esame radiologico effettuato è nn è più attendibile, va rifatto,ma è sufficiente una endorale. Va rimosso il perno e effettuato un ritrattamento canalare. Il tutto va controllato periodicamente, fino al raggiungimento della guarigione. Se dopo 6 mesi circa, i sintomi permangono, si valuterà il da farsi. Con cordialità R. F.
Talvolta con la cone beam si notano danni non rilevati dalle comuni radiografie. Questo perché la cone beam dà una visione tridimensionale, cioè permette di vedere anche dietro la radice dentale. Quindi ha un granuloma o comunque un danno infettivo dentale. Le occorre una visita specialistica con nuova cone beam per valutare rimozione perno e nuovo trattamento. Cordiali saluti.
Occorre una semplice radiografia attuale e una visita. Poi si potrà rispondere a tutto.
Cordiali saluti
Dott. Specchiarelli
In linea con le dette dei suddetti dottori dovrebbe rifare l'esame radiografico tridimensionale, ormai datato, (Cone Beam) per poi decidere il piano di trattamento con il medico che si occuperà di lei.
l'ipotesi che ci sia un granuloma è concreta. per il ritrattamento bisognerebbe sicuramente rimuovere il perno con l'ausilio di un microscopio e punte ad ultrasuoni. poi effettuare il ritrattamento ed attendere con il provvisorio.
se non guarisce effettuare l'apicectomia sempre in microscopia, e solo a guarigione avvenuta procedere con il definitivo.
sulle cause non posso esprimermi senza avere almeno una radiografia, si ricordi però che in medicina la guarigione del 100% non esiste, quindi anche in odontoiatria è impossibile assicurare al 100% che le terapie funzionino.
cordialmente
Andrea Oria
Le probabilità di recupero di un dente dopo ritrattamento canalare sono basse.
Bisogna inoltre vedere se i perni si possono rimuovere senza distruggere quel poco che resta e se non ci sono carie destruenti attorno ai perni .

In altre parole va fatta una visita
Si deve fare una corretta diagnosi. Quindi visita e radiografie. Cordialità

In presenza di una lesione apicale in un dente già trattato, le procedure cliniche prevedono un ritrattamento endodontico (nuova devitalizzato).
Tale procedura, orienterà la lesione gradualmente verso la guarigione.
Clinicamente deve esserci la
scomparsa del dolore, dell’eventuale fistola e di tutti i segni dell’infiammazione.
Una terapia antibiotica
associata, aiuterà a circoscrivere la lesione ed eviterà gonfiori.
Non sempre il granuloma guarisce anche se trattato bene!
La riabilitazione del dente ritrattato endodonticente deve essere sempre provvisoria fino alla scomparsa dei segni clinici e miglioramento di quelli radiologici. Se la radiotrasparenza dell’apice radicolare vira verso l’opacità intorno ai due/tre mesi, ci indica che un processo di guarigione è iniziato e ci fa ben sperare.
In questo caso è possibile portare a termine la riabilitazione!
Nei casi in cui non ci dovessero essere segni tangibili di inizio guarigione e persistenza dei segni clinici, si può ancora procedere con un intervento chirurgico di apicectomia per cercare di salvare il dente!
Tutte queste procedure attualmente sono spesso disattese in quanto si preferisce accorciare tempi e fatica sostituendo il dente malato con un impianto!
A questo punto si apre una discussione sulle scelte terapeutiche.
Il mio pensiero è orientato sempre verso la conservazione del dente.
Idonea struttura dentale residua associata a buona abilità clinica può fare la differenza!
Buonasera, il modo migliore per poterLe rispondere in maniera esaustiva e risolvere così ogni suo dubbio e problematica è quello di prenotare una visita accurata senza impegno. Sperando di essere stato di Suo aiuto Le porgo i mie più distinti saluti. Dr. Roberto Sbrocco Capena, 10/12/2019

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