Salve a tutti,ho proprio bisogno di un aiuto da parte vostra.. Uomo 22 anni Perenne stato di stan
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Salve a tutti,ho proprio bisogno di un aiuto da parte vostra..
Uomo 22 anni
Perenne stato di stanchezza e mancanza di forze,tachicardia e respiro corto all'improvviso,limitato a fare anche le cose più semplici... Abbiamo fatto analisi o visite,ma non c'è niente di niente... Non sappiamo dove cercare ..
Uomo 22 anni
Perenne stato di stanchezza e mancanza di forze,tachicardia e respiro corto all'improvviso,limitato a fare anche le cose più semplici... Abbiamo fatto analisi o visite,ma non c'è niente di niente... Non sappiamo dove cercare ..
Gentilissimo,
se ha già effettuato gli opportuni controlli clinici e non sono state evidenziate patologie organiche potrebbe sicuramente essere utile approfondire e valutare la sua situazione da un punto di vista psicologico.
Spesso uno stato di sofferenza emotiva (specialmente se trascurata) può portare a manifestazioni somatiche compatibili con quelle da lei descritte.
A disposizione,
Dr.ssa Irene Cenci
se ha già effettuato gli opportuni controlli clinici e non sono state evidenziate patologie organiche potrebbe sicuramente essere utile approfondire e valutare la sua situazione da un punto di vista psicologico.
Spesso uno stato di sofferenza emotiva (specialmente se trascurata) può portare a manifestazioni somatiche compatibili con quelle da lei descritte.
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Dr.ssa Irene Cenci
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Salve, se le analisi son tutte nella norma e niente dal punto di vista fisico spiega i sintomi da lei riportati, le consiglio di consultare un collega psicoterapeuta per programmare una terapia. I sintomi da lei riportati possono tutti rientrare in quadro di sintomatologia ansiosa. le auguro buona giornata.
Salve,
mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. Da ciò che descrive, è evidente che i sintomi stiano avendo un impatto significativo sulla sua quotidianità. Anche se gli esami medici non hanno rilevato problemi fisici, il corpo e la mente sono strettamente collegati, e talvolta il nostro organismo esprime attraverso il fisico un disagio psicologico o emotivo.
Sintomi come stanchezza cronica, tachicardia, respiro corto e difficoltà a svolgere attività quotidiane possono essere associati a stati d’ansia, stress prolungato o anche a un disturbo somatoforme (quando i sintomi fisici non trovano una spiegazione medica). Potrebbero anche essere segnali di un possibile disturbo d’ansia generalizzato, attacchi di panico, o di un sovraccarico emotivo.
Le consiglio di valutare un consulto con uno psicologo o psicoterapeuta per esplorare più a fondo la situazione. Un percorso di questo tipo potrebbe aiutarla a:
1. Comprendere se ci sono fattori di stress, emozioni non elaborate o tensioni psicologiche che influenzano il suo corpo.
2. Apprendere strategie per gestire ansia, stress e sensazioni fisiche sgradevoli.
3. Migliorare il suo benessere generale, anche attraverso tecniche di rilassamento o mindfulness.
Nel frattempo, può essere utile annotare quando e in che situazioni compaiono i sintomi, per trovare eventuali pattern o connessioni con eventi o emozioni specifiche. Ricordi che prendersi cura della salute mentale è un passo importante per il benessere generale. Se vuole approfondire o ricevere ulteriori indicazioni, sono qui per supportarla.
Un caro saluto., AB
mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. Da ciò che descrive, è evidente che i sintomi stiano avendo un impatto significativo sulla sua quotidianità. Anche se gli esami medici non hanno rilevato problemi fisici, il corpo e la mente sono strettamente collegati, e talvolta il nostro organismo esprime attraverso il fisico un disagio psicologico o emotivo.
Sintomi come stanchezza cronica, tachicardia, respiro corto e difficoltà a svolgere attività quotidiane possono essere associati a stati d’ansia, stress prolungato o anche a un disturbo somatoforme (quando i sintomi fisici non trovano una spiegazione medica). Potrebbero anche essere segnali di un possibile disturbo d’ansia generalizzato, attacchi di panico, o di un sovraccarico emotivo.
Le consiglio di valutare un consulto con uno psicologo o psicoterapeuta per esplorare più a fondo la situazione. Un percorso di questo tipo potrebbe aiutarla a:
1. Comprendere se ci sono fattori di stress, emozioni non elaborate o tensioni psicologiche che influenzano il suo corpo.
2. Apprendere strategie per gestire ansia, stress e sensazioni fisiche sgradevoli.
3. Migliorare il suo benessere generale, anche attraverso tecniche di rilassamento o mindfulness.
Nel frattempo, può essere utile annotare quando e in che situazioni compaiono i sintomi, per trovare eventuali pattern o connessioni con eventi o emozioni specifiche. Ricordi che prendersi cura della salute mentale è un passo importante per il benessere generale. Se vuole approfondire o ricevere ulteriori indicazioni, sono qui per supportarla.
Un caro saluto., AB
Salve, se l'ipotesi di una causa organica per il malessere di quest'uomo è stata scartata, come risultato dalle analisi e dalle visite, si potrebbe ipotizzare un problema di natura psichica. Mente e corpo essendo interconnessi tra loro, fanno da riflesso per le problematiche di diversa natura e origine. Nel caso di quest'uomo un consulto psicologico sarebbe la strada alternativa per indagare lo stato di malessere che sta attraversando in questo momento. Infatti, seppur sembrerebbe legato ad una causa somatica, in realtà ci sono tutti i presupposti di un malessere anche psicologico, per cui potrebbe trovarne giovamento parlarne con un professionista della salute mentale.
Gentile utente,
quanto descrive potrebbe essere affrontato efficacemente con un percorso di terapia breve strategica, che si focalizza su strategie mirate per interrompere circoli viziosi di ansia e disagio fisico. Questo approccio consente di ottenere miglioramenti in tempi rapidi, senza indagare inutilmente oltre. Se desidera, posso fornirle maggiori informazioni.
quanto descrive potrebbe essere affrontato efficacemente con un percorso di terapia breve strategica, che si focalizza su strategie mirate per interrompere circoli viziosi di ansia e disagio fisico. Questo approccio consente di ottenere miglioramenti in tempi rapidi, senza indagare inutilmente oltre. Se desidera, posso fornirle maggiori informazioni.
Buongiorno, comprendo quanto questi sintomi possano essere per lei invalidanti e prima di tutto ha fatto bene ad escludere eventuali cause organiche. Le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico perché tali sintomi potrebbero avere origine psicosomatica. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Salve! Escludendo innanzitutto ogni possibile causa medica, si potrebbe trattare di ansia.
Salve. Utile avere informazioni come ad es da quanto tempo si verifica questa sintomatologia, è reattiva a qualche evento e se si a cosa. Vita sociale, lavorativa, familiare. Utile consulenza psicologica.
Buongiorno.
Questi sintomi, sebbene non riconducibili a una patologia organica evidente, meritano attenzione e un inquadramento più ampio che includa anche la dimensione neurofisiologica ed emotiva.
Dal punto di vista neuroscientifico, è possibile che i suoi sintomi siano collegati a una disregolazione del sistema nervoso autonomo. Il nostro corpo, quando è sottoposto a stress cronico o a uno stato emotivo non elaborato, può restare in una condizione di allerta costante, attivando il sistema simpatico che regola le risposte di emergenza. Questo potrebbe spiegare la tachicardia, la fatica profonda, il respiro corto.
Le suggerisco pertanto di rivolgersi a un neurologo per escludere o approfondire ipotesi di questo tipo.
Dal punto di vista psicologico, in particolare secondo l’approccio adleriano, questi segnali corporei potrebbero rappresentare un modo con cui l’organismo esprime un conflitto interno o una difficoltà a orientarsi nella propria vita. A volte, soprattutto nella fase della giovane età adulta, ci si può trovare in un momento in cui si fa fatica a trovare un senso, una direzione, o ci si sente inadeguati rispetto alle aspettative esterne o autoimposte. Il corpo, allora, può manifestare un disagio che non riesce a trovare altre vie di espressione. Non è un segno di debolezza, ma una richiesta di attenzione verso un equilibrio che ha bisogno di essere ripensato. In questi casi, un percorso psicoterapeutico può aiutarla a dare significato a ciò che sta accadendo, a ritrovare il senso di padronanza su di sé e ad affrontare eventuali dinamiche emotive che potrebbero contribuire alla sintomatologia.
Magari, può essere utile prendersi cura del suo equilibrio quotidiano attraverso alcuni strumenti semplici ma efficaci: la respirazione diaframmatica nei momenti di tachicardia, la regolarità nei ritmi di sonno e alimentazione e una lieve ma costante attività fisica come camminare ogni giorno, che favorisce la regolazione del sistema nervoso.
Potrebbe anche tenere un diario dei sintomi, per osservare se esistono situazioni ricorrenti che li precedono o li intensificano.
Provi a rivolgersi a specialisti che possano approfondire tali tematiche. Le auguro una buona giornata
Questi sintomi, sebbene non riconducibili a una patologia organica evidente, meritano attenzione e un inquadramento più ampio che includa anche la dimensione neurofisiologica ed emotiva.
Dal punto di vista neuroscientifico, è possibile che i suoi sintomi siano collegati a una disregolazione del sistema nervoso autonomo. Il nostro corpo, quando è sottoposto a stress cronico o a uno stato emotivo non elaborato, può restare in una condizione di allerta costante, attivando il sistema simpatico che regola le risposte di emergenza. Questo potrebbe spiegare la tachicardia, la fatica profonda, il respiro corto.
Le suggerisco pertanto di rivolgersi a un neurologo per escludere o approfondire ipotesi di questo tipo.
Dal punto di vista psicologico, in particolare secondo l’approccio adleriano, questi segnali corporei potrebbero rappresentare un modo con cui l’organismo esprime un conflitto interno o una difficoltà a orientarsi nella propria vita. A volte, soprattutto nella fase della giovane età adulta, ci si può trovare in un momento in cui si fa fatica a trovare un senso, una direzione, o ci si sente inadeguati rispetto alle aspettative esterne o autoimposte. Il corpo, allora, può manifestare un disagio che non riesce a trovare altre vie di espressione. Non è un segno di debolezza, ma una richiesta di attenzione verso un equilibrio che ha bisogno di essere ripensato. In questi casi, un percorso psicoterapeutico può aiutarla a dare significato a ciò che sta accadendo, a ritrovare il senso di padronanza su di sé e ad affrontare eventuali dinamiche emotive che potrebbero contribuire alla sintomatologia.
Magari, può essere utile prendersi cura del suo equilibrio quotidiano attraverso alcuni strumenti semplici ma efficaci: la respirazione diaframmatica nei momenti di tachicardia, la regolarità nei ritmi di sonno e alimentazione e una lieve ma costante attività fisica come camminare ogni giorno, che favorisce la regolazione del sistema nervoso.
Potrebbe anche tenere un diario dei sintomi, per osservare se esistono situazioni ricorrenti che li precedono o li intensificano.
Provi a rivolgersi a specialisti che possano approfondire tali tematiche. Le auguro una buona giornata
Buongiorno,
capisco bene la sua preoccupazione: sentirsi costantemente stanchi, con episodi di tachicardia e respiro corto, può essere davvero destabilizzante, soprattutto quando le analisi e le visite mediche non rilevano nulla di evidente. Quello che descrive può verificarsi quando corpo e mente restano in uno stato di allerta prolungato, spesso legato a stress, ansia o tensione emotiva.
Quando l’organismo rimane “in modalità emergenza” troppo a lungo, può manifestare sintomi come debolezza muscolare, cuore accelerato, difficoltà respiratoria, stanchezza persistente e ridotta concentrazione. Non significa che i sintomi non siano reali: il corpo sta semplicemente reagendo a uno squilibrio funzionale.
Le consiglierei di valutare, oltre agli accertamenti medici già effettuati, una consulenza neuropsicologica o psicologica clinica. Questo può aiutare a comprendere se lo stato di esaurimento abbia una componente ansiosa o da stress cronico, e a intraprendere un percorso mirato per regolare le funzioni corporee e mentali, come il ritmo sonno-veglia, la respirazione e la gestione dei pensieri ipervigili.
Nel frattempo, alcune strategie possono essere utili: cercare di mantenere orari regolari per il sonno, ridurre caffeina o bevande energetiche, introdurre esercizi di respirazione diaframmatica lenta nei momenti di tachicardia o affanno, e dedicare anche solo 10-15 minuti al giorno ad attività rilassanti come una passeggiata leggera, musica o stretching.
Non è una condizione senza soluzione: il percorso migliore prevede un approccio integrato, corpo e mente insieme.
Resto a disposizione per valutare il suo caso
Sauti
capisco bene la sua preoccupazione: sentirsi costantemente stanchi, con episodi di tachicardia e respiro corto, può essere davvero destabilizzante, soprattutto quando le analisi e le visite mediche non rilevano nulla di evidente. Quello che descrive può verificarsi quando corpo e mente restano in uno stato di allerta prolungato, spesso legato a stress, ansia o tensione emotiva.
Quando l’organismo rimane “in modalità emergenza” troppo a lungo, può manifestare sintomi come debolezza muscolare, cuore accelerato, difficoltà respiratoria, stanchezza persistente e ridotta concentrazione. Non significa che i sintomi non siano reali: il corpo sta semplicemente reagendo a uno squilibrio funzionale.
Le consiglierei di valutare, oltre agli accertamenti medici già effettuati, una consulenza neuropsicologica o psicologica clinica. Questo può aiutare a comprendere se lo stato di esaurimento abbia una componente ansiosa o da stress cronico, e a intraprendere un percorso mirato per regolare le funzioni corporee e mentali, come il ritmo sonno-veglia, la respirazione e la gestione dei pensieri ipervigili.
Nel frattempo, alcune strategie possono essere utili: cercare di mantenere orari regolari per il sonno, ridurre caffeina o bevande energetiche, introdurre esercizi di respirazione diaframmatica lenta nei momenti di tachicardia o affanno, e dedicare anche solo 10-15 minuti al giorno ad attività rilassanti come una passeggiata leggera, musica o stretching.
Non è una condizione senza soluzione: il percorso migliore prevede un approccio integrato, corpo e mente insieme.
Resto a disposizione per valutare il suo caso
Sauti
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