Salve a Tutti, durante una breve corsa ho sentito il polpaccio contrarsi in modo deciso e ho iniziat

10 risposte
Salve a Tutti, durante una breve corsa ho sentito il polpaccio contrarsi in modo deciso e ho iniziato a sentire dolore, però rallentando e scaldando bene il muscolo sono riuscito a proseguire fino a casa. A freddo poi ho continuato ad avere dolore al polpaccio pensando ad una contrattura, ma con il passare del tempo il dolore è rimasto, peggiorando quando provavo a camminare normalmente andando sulla punta del piede. Ho quindi pensato che fosse uno stiramento, ma da una successiva ecografia sono risultati le fibre muscolari intatte e anche i tendini (compresi il tendine d’achille).
Adesso non so che altri esami fare per risolvere e a che specialista rivolgermi.
Ps: avevo visto un fisioterapista ma aveva pensato ad una contrattura, mentre altri fisioterapisti mi hanno parlato di un possibile schiacciamento di un nervo
( ultima precisazione: in passato ho sofferto di stiramenti ai flessori della stessa gamba( ma anche dell’altra a dire la verità) e alla rottura del piatto tibiale del ginocchio sempre della stessa gamba).
Grazie mille in anticipo
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiono
In un contesto locale, probabilmente ii muscoli del polpaccio hanno sviluppato dei Triggret Point, ovvero la formazione di zone particolarmente rigide che se sollecitate proiettano dolore a distanza.
Nel contesto globale, i muscoli in questione stanno subendo un sovraccarico, le cui cause sono da ricercare in altre zone del corpo, come ad esempio la frattura del piatto tibiale da lei riferita.
Le consiglio di rivolgersi a un professionista che possa aiutarla attraverso un approccio globale.
Per ulteriori chiarimenti, mi contatti.

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Dott. Pasquale Marchitelli
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Napoli
Salve, se dall’esame ecografico non sono apprezzabili lesioni o stiramenti probabile che lo spasmo muscolare al tricipite della sura in questo caso sia imputabile ad una sofferenza del nervo ischiatico; le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per un eventuale approfondimento clinico diagnostico.
Dott.ssa Roberta Scardina
Fisioterapista, Osteopata
Trabia
Buongiorno,
dalla sua descrizione si evince che la stessa gamba è andata incontro a traumatismi ripetuti nel corso del tempo. Il motivo? Le cause possono essere infinte e potrebbero essere analizzate meglio sicuramente durante una dettagliata anamnesi. Certamente è evidente che ormai si è sviluppato un sovraccarico su quell'arto, (per postura, abitudini, lavoro ecc...) tale per cui lei continua ad accusare problemi lì. La contrazione forte del polpaccio durante la corsa, infatti, non è altro che "la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Allo stato attuale, come potrebbe trattarsi una restrizione "semplicemente" mio-fasciale, come potrebbe trattarsi di un iniziale risentimento del nervo: questo è difficile stabilirlo senza un esame clinico. Le consiglio comunque di rivolgersi ad un fisioterapista o ad un osteopata, che con dei test clinici specifici sarà in grado di dedurre l'origine del dolore. In più, le consiglio di non lasciar trascorrere troppo tempo ed iniziare subito un ciclo di terapie, prima che si instaurino vizi posturali coinvolgenti le articolazioni limitrofe (ginocchio, anca ecc...).
Dr. Alessio Facchini
Fisioterapista, Osteopata
Novara
Buonasera. Ragionerei in modo semplice: dalla sua descrizione + esame ecografico sembra palese che si tratti di una contrattura (visto che il resto è stato escluso o è un ipotesi improbabile!). Le consiglio semplicemente di farla ritrattare in modo migliore e con una valutazione magari più accurata e globale. Cordiali Saluti
Buongiorno,
dato che l'eccografia non ha mostrato lesioni direi che l'ipotesi peggiore è stata scartata.
Molto probabilmente si tratta di un sovraccarico del muscolo (soleo e/o gastrocnemio); bisognerebbe valutare se nel suo modo di correre, questi muscoli lavorino in maniera eccessiva dovuto a un ritardo di attivazione/forza dei glutei/ischiocrurali (cosa molto comune in chi corre).
Se dovesse andare a farsi trattare per rilasciare il muscolo ma nota che continuando a correre il dolore persiste, rimango a disposizione se mi dovesse mandare un video per darle dei suggerimenti su cosa e come cambiare per provare a migliorare la biomeccanica della corsa.
Buona giornata!
Dott.ssa Alessandra Bertolo
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
salve, le suggerisco di rivolgersi ad un osteopata e di seguire un piano terapeutico che preveda tecniche articolari , di allungamento e di riequilibrio delle disfunzioni posturali che hanno generato il suo problema. cordiali saluti.
Dott.ssa Paola Cardone
Fisioterapista
Roma
Salve, partendo dal presupposto che dagli esami diagnostici non prevalgono particolari lesioni a riguardo, le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista del campo, intendo dire sottoporsi a delle tecniche di riequilibrio posturale che con il tempo ci aiutano a risalire e rimuovere la causa che determina la sintomatologia in essere, a mio riguardo le consiglierei il metodo Mézières.
Cordiali saluti, le auguro una buona guarigione.
Dott. Andrea De Majo
Fisioterapista, Osteopata
Peschiera Borromeo
Le consiglio di eseguire una Risonanza Magnetica per approfondire la questione. Una RM potrebbe fornire immagini più dettagliate dei tessuti molli e potrebbe essere utile per identificare eventuali lesioni o problemi non evidenziati dall'ecografia.
Un fisioterapista specializzato in biomeccanica e posturologia (Mezieres) potrebbe aiutarti a risolvere il problema.
Dott. Emanuele Ciccone
Fisioterapista
Roma
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso i dettagli del suo caso. Dal quadro che descrive, il dolore persistente al polpaccio potrebbe essere legato a diversi fattori, nonostante l’ecografia non abbia evidenziato lesioni muscolari o tendinee. Vediamo alcune possibilità basate sull’approccio Evidence-Based Medicine (EBM):
1. Possibili Cause del Dolore al Polpaccio:
1. Disfunzione neuromuscolare:
• Il dolore che si acutizza camminando sulla punta del piede potrebbe indicare una disfunzione dei nervi periferici, come il nervo tibiale o surale, soprattutto se ci sono precedenti lesioni al ginocchio o piatto tibiale.
• Il nervo può essere irritato da un’infiammazione locale o da compressione legata a cicatrici tissutali pregresse.
2. Sindrome compartimentale cronica (da sforzo):
• Una condizione in cui l’aumento di pressione all’interno dei compartimenti muscolari può causare dolore persistente, spesso esacerbato dall’attività fisica.
• Questa potrebbe essere una spiegazione valida, considerando il dolore che peggiora con l’uso del muscolo.
3. Alterazioni biomeccaniche o disfunzione fasciale:
• Stiramenti muscolari precedenti o cicatrici potrebbero aver alterato la biomeccanica della gamba, predisponendola a compensi e stress localizzati sul polpaccio.
4. Altre condizioni da escludere:
• Trombi venosi profondi (TVP): Anche se meno probabile, devono essere esclusi nei casi di dolore persistente non spiegabile con cause meccaniche.
• Irritazione o infiammazione del tendine d’Achille: Sebbene non riscontrata all’ecografia, potrebbero esserci microtraumi non visibili in fase iniziale.
2. Approccio Diagnostico:
Per approfondire il problema e ottenere una diagnosi più chiara, si potrebbero considerare:
• RMN del polpaccio: Per identificare eventuali alterazioni nei tessuti molli, compressioni nervose o edema localizzato.
• Valutazione neurologica: Elettromiografia (EMG) per verificare la funzionalità dei nervi della gamba.
• Ecocolordoppler venoso: Per escludere trombosi venose profonde, se presenti sintomi come gonfiore o cambiamenti cutanei.
3. Trattamento Conservativo
Nel frattempo, è consigliabile seguire un approccio conservativo:
1. Riposo attivo: Evitare attività che aggravano il dolore, ma mantenere il movimento senza sovraccarico (es. camminate leggere).
2. Terapie fisiche:
• Tecniche manuali per il rilascio miofasciale.
• Terapie strumentali come tecarterapia o ultrasuoni per ridurre eventuali infiammazioni.
3. Esercizi terapeutici progressivi:
• Stretching graduale del polpaccio (non forzato).
• Rinforzo muscolare leggero dei flessori plantari e stabilizzatori della caviglia.
4. Consigli Sugli Specialisti:
Per una valutazione approfondita, potrebbe rivolgersi a:
• Fisiatra: Specialista nella gestione di dolori muscolari e nervosi.
• Neurologo: Per indagare su eventuali compressioni nervose o disfunzioni periferiche.
• Fisioterapista specializzato in riabilitazione sportiva: Per impostare un programma di recupero personalizzato.
Conclusione:
È importante identificare la causa del dolore prima di procedere con trattamenti specifici. Un approccio multidisciplinare potrebbe essere utile per risolvere il problema in modo completo. Se vuole, posso aiutarla a strutturare un piano di recupero personalizzato.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott. Giorgio Menegazzo
Osteopata, Fisioterapista, Chiropratico
Roma
Buongiorno, il problema non si risolve perché lei non ha delle classiche contratture, ma delle densificazioni del tessuto miofasciale, ovvero una rigidità del muscolo. Per ridare elasticità al tessuto muscolare non bastano dei massaggi classici che danno un benessere momentaneo, ma della manipolazione fasciale eseguita da un fisioterapista e/o osteopata specializzato in tale tecnica. Consiste in un massaggio trascorso profondo eseguito con frizione in determinati punti della catena miofasciale posteriore( polpaccio e flessori), per riportare il muscolo all’elasticità originale. Consideriamo anche il pregresso trauma del piatto tibiale del ginocchio, che anche se risolto può lasciare degli strascichi di rigidità. Spero di esserle stato d’aiuto.

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