Nell’ultimo anno e mezzo ho perso mia mamma, il mio cane e sono stata lasciata da un ragazzo con cui

16 risposte
Nell’ultimo anno e mezzo ho perso mia mamma, il mio cane e sono stata lasciata da un ragazzo con cui stavo da svariati anni.
A circa un mese dalla fine della relazione ho iniziato a sperimentare instabilità emotiva, che mi ha portato a sviluppare ansia per una varietà di argomenti, poi risoltasi ogni volta nel giro di qualche settimana.
Nel frattempo ho iniziato una nuova relazione, terminata a causa di mio un crollo emotivo con ansia e attacchi di panico. Secondo la psicologa che ha iniziato a seguirmi, dopo tutto ciò che mi è successo nell’ultimo anno e mezzo avevo bisogno di stare da sola con me stessa e metabolizzare tutto.
Sono anche andata da uno psichiatra, che mi ha diagnosticato la depressione e mi ha dato Daparox e Deniban.

Man mano che passavano l’ansia e il rimuginio per la relazione appena terminata e i sentimenti che provavo verso quel ragazzo, ho iniziato a provare un senso di vuoto e di mancanza che imputavo all’assenza di un hobby che davvero mi coinvolgesse.
Da sola con me stessa, tutto sommato, stavo bene e la mia mente si stava finalmente rilassando, era finito il meccanismo di rimuginio costante, però sentivo un vuoto da colmare.

Decisi dunque di adottare un cane di 2 anni e, tempo 6 ore dall’adozione, sono ricominciati ansia e attacchi di panico. Nonostante fossi consapevole di ciò a cui andavo incontro sento il cane come una responsabilità troppo grossa da gestire (anche se se ne sta occupando mio padre, il che mi porta sensi di colpa), lo sento come un estraneo in casa e come un eccesso.
Mi fa piacere accarezzarla e coccolarla e averla in casa ha colmato quel senso di vuoto e quella mancanza che sentivo, però non riesco a rilassarmi e a far passare l’ansia, ho anche iniziato a mangiar meno perché ho sempre lo stomaco chiuso a causa dell’ansia.

Sto valutando la possibilità di riportarla indietro, non riesco a vivere così, però mi fa stare male l’idea e mi chiedo se non sia invece una fase passeggera.

La psicologa che mi sta seguendo ritiene che io abbia bisogno di “godermi” quella sensazione di vuoto che sentivo prima, quella mancanza, con la conseguente libertà di non dover pensare a nulla se non a me stessa. Sostiene dunque che potrebbe essere necessario riportare indietro il cane, proprio per permettermi di tornare a quella sensazione di vuoto che provavo prima che, per quanto mi portasse malessere, mi dava anche libertà e leggerezza mentale.
Voi cosa ne pensate? Perché non riesco a gestire l’impegno emotivo? È la depressione?
Questa situazione mi fa provare molta rabbia, non ho mai avuto problemi di questo tipo e nel giro di due mesi ho avuto due crisi d’ansia con attacchi di panico, prima per la relazione e ora per il cane.
Cara utente, posso solo immaginare quanto faticosa possa essere la situazione in cui si trova. Non posso dirle cosa sia più giusto fare. Mi sento però di dirle che se percepisce la responsabilità di un animale domestico così gravoso, e le genera ulteriore stress ed agitazione in questo momento forse ha bisogno di concentrarsi su di sè, prima che sull'altro, qualsiasi sia questo altro. Ha dovuto affrontare diverse separazione lutti, si dia il tempo di curare le sue ferite. Si affidi alla sua psicologa. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Buonasera, Sono davvero dispiaciuta per tutte le difficoltà che hai affrontato nell'ultimo periodo. La tua esperienza è complessa e coinvolge diversi fattori, tra cui la perdita di persone care, la fine di una relazione significativa e ora l'introduzione di un nuovo elemento nella tua vita, il cane.

La tua reazione emotiva potrebbe essere influenzata da molteplici fattori, inclusa la depressione e l'ansia. È positivo che tu stia cercando aiuto professionale attraverso la psicologa e lo psichiatra. La gestione di un cane può essere impegnativa, e il fatto che tu percepisca il senso di responsabilità come opprimente potrebbe essere legato alle tue attuali condizioni emotive.

La prospettiva della psicologa, suggerendo di "goderti" quel senso di vuoto, potrebbe derivare dalla necessità di dare spazio alla tua elaborazione emotiva e al processo di guarigione.

È importante continuare a comunicare apertamente con i professionisti che ti stanno aiutando, esplorare come ti senti riguardo al cane e valutare insieme le opzioni. La tua salute mentale è prioritaria, e prendersi il tempo necessario per comprendere le tue esigenze è fondamentale.

Se possibile, coinvolgi anche i membri della tua famiglia nel processo decisionale, compreso tuo padre, che attualmente si occupa del cane. La comprensione e il supporto da parte delle persone a te vicine possono essere preziosi in momenti come questi.
Dott.ssa Elisabetta Pati
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sento purtroppo molta confusione, ma il problema principale è che la soluzione che continua a porre alla sua confusione (detto anche malessere) è "fare qualcosa". Come sta notando quando decidiamo di fare qualcosa come conseguenza di un malessere succede che l'azione non produca gli effetti sperati e allora, anzichè fare l'unica cosa saggia cioè fermarci, incrementiamo questo "fare" aumentando esponenzialmente le scelte sbagliate". Quindi, si dia il tempo di metabolizzare le cose, compresa la compagnia del nuovo cane e cerchi di stabilizzarsi con quello che c'è adesso, senza aggiungere o togliere niente. Quando siamo confusi e non sappiamo cosa fare la cosa migliore è non fare niente. E darsi tempo.
Buongiorno, lei è già seguita da professionisti che le danno indicazioni precise, prosegua in questo percorso che richiede pazienza e costanza. Cercare risposte subito aumenta la confusione e non aiuta a stare meglio. Si affidi a chi già la conosce. E' il modo migliore per prendersi cura di sè. Le faccio tanti auguri.
Buonasera, in quest'ultimo periodo ha dovuto affrontare ben due separazioni, per cui è abbastanza fisiologico aver bisogno di tempo per poter elaborare i lutti. Non so perchè la sua psicologa le abbia detto di soggiornare maggiormente in questo senso di vuoto, e non posso valutare tale intervento perchè non conosco il contesto in cui è si è inserito né tantomeno la sua storia. Ciò che però mi sembra di comprendere, visto che chiede a noi, è che lei non si affidi molto alla sua psicoterapeuta o se si affida non sia sufficientemente assertiva nel far valere il suo punto di vista, non avendo il suo stesso punto di vista. Le direi di parlare delle sue remore nel considerare il suo suggerimento. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentile ragazza, credo che, per prima cosa, sia utile accettare questo momento di confusione e avvalersi dell'aiuto della psicologa, se di sua fiducia, per superarlo.
In secondo luogo, le farebbe bene prendere contatto con il mondo esterno, approcciando qualche piccola realtà, vicino a lei, in cui riscoprire e spendere la sua positività. Infine, ma non secondariamente, la invito a non privarsi dell'affetto, dell'abnegazione e persino delle opportunità di essere felice, che può regalarle la reciprocità con un animale; peraltro determinare un altro abbandono al suo cane aumenterebbe i suoi sensi di colpa, quando c'è suo padre che l'aiuta nell'accudimento. Prenda per mano quella bambina triste e arrabbiata e le dia una nuova possibilità di sperimentare emozioni positive!
Gentile utente,
In quest’ultimo anno ha subito diverse situazioni difficili che sta elaborando con la sua terapeuta, con l’aiuto farmacologico.

Per quando riguarda il suo cane, mi sembra che viva un conflitto: da una parte l’ha aiutata a colmare il vuoto, dall’altra teme la responsabilità . Sul senso della responsabilità potrebbe lavorare con la psicologa e dal lato concreto accettare l’aiuto pratico di suo padre.
Portarlo indietro potrebbe, forse, scatenare sensi di colpa e di abbandono.

Cordialmente
Sara Chiara Pompili


Buongiorno,

avendo iniziato già un percorso psicoterapico la mia indicazione è quella di parlarne con la psicologa che la segue. Ulteriori pareri potrebbero inquinare il setting terapeutico. Tenga conto che tutti i percorsi terapeutici possono attraversare fasi altalenanti dove possono esserci momenti in cui il paziente ha la sensazione di sentirsi peggio.
In bocca al lupo per il proseguimento della sua psicoterapia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Carissima, dopo quanto ci ha raccontato, le rispondo con un “refrain” di una storia per bambini.
“Non ci puoi passare sopra, non ci puoi passare sotto, ci devi passare in mezzo”.
Questo vuol dire una cosa molto semplice: quando si perde molto, come ha perso lei, quello che possiamo fare è solo attraversare quel dolore. Magari facendosi aiutare. Ma restare nel “sentire”. Non scappi dalle sensazioni sgradevoli del vuoto che sente. Ci passi in mezzo. In un posto più bello, tra un po’ di tempo, di sicuro la porterà. Un grande abbraccio
S.L.
Certi "vuoti" non possono essere colmati da tutti i "pieni", hanno bisogno del pieno corrispondente, che non sempre è facile da trovare.

La sua domanda è molto a fuoco: perché non riesco a gestire l'impegno emotivo? Non identificherei una causa, la depressione, come meccanismo causa-conseguenza; il suo malessere e la sintomatologia ansioso/depressiva riportata è sicuramente la spia di qualcosa, di qualche altra domanda a cui rispondere e ha senza dubbio una "funzione", che potrebbe essere quella di esimerla da un ruolo che mi sembra, suo malgrado, lei senta come suo "a tutti i costi": il prendersi cura. Ciò che la collega che la segue sembra impostare è un lavoro che la riporti alla necessità di prendersi cura di sé stessa prima che degli altri. Si fidi e si affidi. Sul cosa fare nel concreto segua il suo istinto e i suoi bisogni: se è troppo, se non ce la fa, ascolti questa sensazione. Le emozioni conseguenti potranno essere accolte e comprese.
In bocca al lupo per il suo percorso! Un caro saluto
Gentile utente, l'ultimo anno e mezzo è stato molto pesante per lei. Non c'è una scelta giusta o sbagliata. A volte dobbiamo concederci di sentirci e accettare ciò che proviamo senza forzarlo, concederci il tempo di "stare" e lasciare che le cose seguano il loro percorso. Continui a prendersi cura di sé e si affidi alle sue sensazioni e alla sua psicologa.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
Salve, non esprimo un parere perché la sua terapeuta conoscendo la sua attuale situazione le indicherà e suggerirà la strada migliore da percorrere e quali azioni intraprendere. Comunque consideri che le terapie psicologiche attraversano fasi diverse con momenti difficili e altri più facili. Importante è il traguardo. Per la sua serenità la informo che l' ansia e attacchi di panico si risolvono e gestiscono con terapie brevi e strategiche. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, i legami e le relazioni sono alla base della nostra vita e poterne godere in modo sereno è un sacrosanto diritto. Tuttavia, a volte, ci sono situazioni che la vita ci offre, in cui è necessario attraversare "il deserto" per star meglio.
Gli eventi che le sono capitati nell'ultimo periodo necessitano di maggiore comprensione sia da parte del professionista, sia sua; per questo mi sento di consigliarle un percorso di psicoterapia che possa aiutarla non solo a rispondere ai suoi interrogativi, ma soprattutto a non attraversare il deserto "da sola" e a poter costruire e ricostruire nuove parti di sé che sono state ferite.
Cordialità
Dott. Andrea Como, psicologo e psicoterapeuta
Gentile utente, si percepisce la sua sofferenza e la sua fretta nel voler trovare una soluzione.
Ha vissuto un periodo difficile tra le diverse perdite che ha avuto e che rappresentavano tutte figure importanti per lei. Si fidi e si affidi allo specialista che la segue e parli con quest'ultimo affinché le scelte da prendere rispettino ciò che lei desidera. Spero che lei riesca a prendersi il tempo che merita.
Un saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
Buongiorno, credo che abbia subito molti lutti nell'ultimo periodo e che questi abbiano potuto creare l'ansia per qualcosa che potrebbe improvvisamente accadere. Ritengo utile continuare il percorso e sono d'accordo con chi la segue, nel pensare di portare il cane indietro e dedicarsi a colmare quel vuoto non con altre relazioni o adozioni, ma attraversandolo e riempendolo di sé.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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