La mia compagna con cui ho 2 figlie quando litighiamo perde completamente le staffe tanto da insulta

18 risposte
La mia compagna con cui ho 2 figlie quando litighiamo perde completamente le staffe tanto da insultarmi e mettermi le mani addosso,l'unica cosa positiva è che fisicamente non sarebbe capace di farmi male,ma reputo queste sue reazioni per nulla normali. È da quando ci conosciamo che le ha,ma pensavo che sarebbe cambiata. A prescindere dal fatto che io sia o no un compagno perfetto e che commetta degli sbagli, ciò non dovrebbe giustificare queste reazioni. Gia da tempo gli ho suggerito uno psicologo,ma.nulla,poi una terapia di coppia,ma anche in questo caso nulla . Cosa devo fare?
Caro utente, purtroppo se non c'è una volontà da parte della sua compagna, non pò costringerla, ma potrebbe pensarci ed esprimere la sua volontà di intraprendere un percorso per se stesso. Forse qualcosa dentro di lei si sta muovendo e non dev'essere facile sostenere un carico di questa portata.
Le auguro di trovare serenità.
Dott.ssa Costantini

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo fondamentale che lei possa ritagliarsi uno spazio per capire ciò che succede dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di approfondire la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla a identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentilissimo, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Purtroppo se da parte della sua compagna non è presente una volontà di iniziare un percorso, non pò costringerla, ma potrebbe invece essere uno spunto per se stesso iniziare un percorso di comprensione e di gestione di questo malessere. Credo che data la fatica e l'umore che descrive possa esserle utile parlare con un terapeuta, in modo da poter esplorare ed elaborare a fondo le motivazioni sottostanti il suo malessere.Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
Prenota subito una visita online: Psicoterapia - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente, posso immaginare la frustrazione e la preoccupazione legate alla sua situazione. La scelta di intraprendere un percorso è bene che sia dettata da una motivazione personale, i percorsi obbligati o intrapresi per far piacere a qualcun altro hanno difficilmente un esito positivo.
Quello che posso suggerirle è di considerare lei stesso la possibilità di un consulto per riflettere sulla situazione e su possibili strategie per affrontarla. In ultima analisi, è possibile che la sua compagna possa farsi ispirare e provare a iniziare un percorso a sua volta, magari sentendo lei che racconta le sue impressioni sull'esperienza.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Salve, i motivi per mettere in atto comportamenti aggressivi, in generale, sono stati concettualizzati come reattivi (cioè che rispondono ad una minaccia percepita, come difendersi quando si è attaccati) o proattivi (l’aggressione è agita con l’obiettivo di dominare, controllare, minacciare o opprimere qualcun altro).Tuttavia, è importante considerare che di solito le persone violente hanno diverse motivazioni per comportarsi in tal modo. Ad esempio esprimere le emozioni negative. Una delle funzioni primarie dell’aggressione in generale, e della violenza contro il partner in particolare, è l’espressione di emozioni fortemente negative, come rabbia e frustrazione o mancanza di controllo sulle emozioni e su se stesse. Qualora volesse lei come marito un percorso individuale per capire come elaborare una strategia che tuteli la sua famiglia dalla situazione che si sta delineando resto disponibile on-line. Dott.ssa Bachiorri Sara
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico - 35 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buonasera e grazie per la condivisione. Immagino la difficoltà che sta vivendo, in una relazione con una persona che esprime su di lei la sua violenza (anche senza rischi per l'incolumità fisica) è lesivo per il benessere e per l'equilibrio suo e della coppia. Tuttavia mi ha molto colpito leggere che, pur essendo sempre stata così, ha pensato che la sua compagna "sarebbe cambiata". Concordo con i colleghi che sarebbe molto interessante, e utile, per lei intraprendere un percorso che le permetta di comprendere cosa di questa relazione l'ha fatta legare alla sua compagna e cosa la tiene legato ancora oggi. In più non bisogna sottovalutare lo stress al quale queste aggressioni la sottopongono.
Le faccio i miei auguri,
dott.ssa Eleonora Donatelli
Buonasera,
è sempre triste sentire qualcuno che subisce violenza in qualunque forma essa sia: fisica, verbale, psicologica.
Molto spesso le persone maltrattanti non si rendono conto delle loro reazioni e le conseguenze che hanno sulle persone che hanno accanto. Si rivolga lei ad un terapeuta, lo faccia per se stesso ma anche per le sue figlie che, probabilmente, avranno assistito ai litigi e ai maltrattamenti.
Un cordiale saluto.
Dr.ssa Loredana Beligni
Gentilissimo, innanzitutto grazie per la condivisione. Comprendo la situazione che descrive, e posso solo immaginare la fatica che sta esperendo nel cercare di relazionarsi con la sua compagna quando ha queste reazioni. Purtroppo se non vi è la volontà di quest'ultima è complicato intraprendere un percorso. Quello che potrebbe fare, se non ascolta lei, è di suggerire ad altre persone a lei care di proporle tale possibile soluzione.
Resto a disposizione!
AV
Buonasera, mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Come mai pensava che sua moglie sarebbe cambiata? Quali sono i motivi dei vostri litigi? Le modalità aggressive, sia che siano fisiche sia che siano psicologiche non portano a nulla se non a maggiore rancore, incomprensioni e chiusura.
Purtroppo se sua moglie non è propensa ne a una terapia psicologica individuale ne a una terapia di coppia è ancora poi difficile riuscire a comprendere ciò che si cela dietro a queste dinamiche aggressive che mostra nelle discussioni.
Potrebbe lei stesso intanto intraprendere un percorso psicologico, per esprimere i suoi pensieri e stati emotivi. Questa potrà cmq giovarla per affrontare la situazione.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buonasera, mi spiace per la sua sofferenza.
La famiglia è in sistema interconnesso e i comportamenti di uno si ripercuotono sugli altri.
Ciò significa che molto probabilmente i comportamenti disfunzionali di sua moglie, che descrive, nuocciono non solo a lei, ma anche alle vostre figlie, e possono per loro fungere da modello per relazioni future in cui la violenza (a parole o fisica) è considerata normale.
Pertanto le suggerisco di insistere con sua moglie affinché segua un percorso terapeutico (anche in coppia) facendo leva sulla responsabilità genitoriale.
In bocca al lupo.
Caro utente, concordo con alcune considerazioni di chi mi ha preceduto nella risposta. C'è un momento in cui si diventa consapevoli che un'azione / reazione è violenta fuori misura. Magari sono anche i bambini vittime di violenza assistita che le rimandano un senso di disagio. E' importante che la situazione non venga trascurata, che lei approfondisca come singolo se non sarà possibile come coppia o da parte della sua compagna. Non esiti.
Buongiorno, potrebbe essere utile probabilmente che lei trovi un aiuto per sé. Sarebbe utile esplorare che cosa accade nel rapporto e che evoluzione ha avuto, per aiutarla nel capire come gestire la sua relazione.
Buongiorno, non può scegliere lei per la sua compagna, può solo proporle un percorso psicologico. Potrebbe invece intraprendere il suo personale percorso psicologico, per alleggerirsi, trovare la strategia e il suo posto all'interno della coppia, vedere questa relazione con un occhio un po' più esterno per agire nel bene di entrambi.
Le auguro buina giornata!
Alice Fantino
Salve, ciò che può fare è provare a parlarne con lei nei momenti di tregua, mettersi in gioco anche lei: ognuno dovrà prendersi la propria parte di responsabilità. Se la comunicazione tra due persone risulta violenta, sono le reazioni di entrambi a innescare questo determinato tipo di comportamento.
Se la sua compagna non riesce, al momento, a mettersi in gioco ed iniziare una terapia, può farlo lei, in modo da osservare le vostre modalità comunicative e mettere fine al circolo vizioso che alimenta le reazioni della sua compagna
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Salve,

Apprezzo che tu abbia condiviso questa situazione difficile che stai affrontando nella tua relazione. Comprendo che sia complicato gestire le reazioni intense della tua compagna durante i litigi, specialmente quando ciò coinvolge comportamenti offensivi e fisici.

È importante riconoscere che le dinamiche relazionali complesse possono influenzare le reazioni emotive e i comportamenti delle persone. Tuttavia, è altrettanto importante stabilire confini chiari e rispettosi nella comunicazione e nel comportamento all'interno di una relazione.

Il fatto che tu abbia suggerito l'idea di uno psicologo o una terapia di coppia mostra il tuo desiderio di cercare soluzioni e migliorare la situazione. È comprensibile che tu desideri che la tua compagna affronti queste sfide e lavori su di esse in modo costruttivo.

Tuttavia, è fondamentale riconoscere che il cambiamento è una scelta personale e che una persona può intraprendere un percorso di cambiamento solo se è pronta e disposta a farlo. Anche se può essere frustrante vedere che i tuoi suggerimenti non sono stati accolti, è importante capire che ogni individuo ha il proprio ritmo e processi di cambiamento.

In questa situazione, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista, come uno psicoterapeuta, che possa lavorare con te individualmente per affrontare le tue emozioni e i tuoi pensieri in merito a questa dinamica. Anche se non puoi controllare le scelte o i comportamenti della tua compagna, puoi concentrarti su come gestire la situazione nel modo migliore per te e per le tue figlie.

Ricorda che la tua salute mentale e il benessere delle tue figlie sono priorità. Mantenere confini sani e cercare supporto per te stesso può aiutarti a gestire questa situazione difficile. Spero sinceramente che tu possa trovare una strada verso la risoluzione e il benessere.

Cordialmente,
Ilaria
La tua situazione è molto preoccupante e richiede una seria considerazione. Le reazioni violente e gli insulti da parte della tua compagna non sono normali e non dovrebbero essere tollerati. Hai fatto bene a suggerire uno psicologo e una terapia di coppia, ma se lei non è disposta a cercare aiuto, potresti considerare di proteggere te stesso e le tue figlie. Cerca supporto da amici, familiari o professionisti per valutare le opzioni disponibili, come la separazione o l'intervento delle autorità competenti per garantire la sicurezza di tutti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, non può imporLe un percorso, può solo proporre. Potrebbe invece intraprendere il suo personale percorso psicologico, per trovare la strategia e il suo posto all'interno della coppia, vedere questa relazione con un occhio un po' più esterno per agire nel bene. Le auguro buina giornata! Dott. Davide Paparella
Buongiorno utente, mi dispiace leggere le sue parole. La situazione sembra preoccupante, purtroppo nulla di ciò che ha proposto alla sua compagna è fattibile senza che lei ne sia d'accordo, ma anche motivata. La violenza è indice di non conoscenza e non esperienza di modalità e linguaggi alternativi di espressione e relazione. Ciò che può, e a mio avviso deve fare è proteggere se stesso, partendo proprio dal perché accetta queste modalità aggressive. E' chiaro che il discorso sarebbe completamente diverso se questi atti di violenza avvenissero in presenza delle sue figlie (cosa che non specifica). In tal caso, ci muoveremmo su un terreno completamente diverso. A disposizione, dott.ssa Angela Ricucci

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati o richieste di una seconda opinione.
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.