Grazie anche al Dottor Giulio Lombardi per la sua risposta alla mia domanda sulla TAC addome complet
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Grazie anche al Dottor Giulio Lombardi per la sua risposta alla mia domanda sulla TAC addome completo. Ieri però avevo chiesto una cosa ulteriore ma un'interruzione alla mia linea Internet probabilmente non ha dato modo di inviarla a MioDottore. Il problema che avevo chiesto era questo: io ho sempre sentito dire che la TAC è il migliore metodo di indagine radiologica per capire i problemi agli organi interni del corpo umano. Ora mi chiedo perchè dopo una TAC con contrasto all'addome completo viene richiesta una Risonanza magnetica con contrasto all'addome superiore? Ma la TAC in sè non è già sufficiente come metodo di indagine? Oppure a questo punto devo pensare che la Risonanza magnetica sia la cosa migliore da fare? Cioè quello che voglio dire, se la TAC non basta e ci vuole la Risonanza magnetica per capire di più le cose come stanno, ma allora perchè non si fa subito la Risonanza magnetica? Non è una perdita di tempo fare prima la TAC e poi la Risonanza magnetica? Grazie per l'eventuale risposta. Un saluto. (marco)
Ormai la Risonanza magnetica ha sostituito la TC in buona parte delle indicazioni, soprattutto in Neuroradiologia per lo studio dell'encefalo, del midollo spinale e delle eventuali patologia erniarie della colonna vertebrale, oltretutto senza uso di radiazioni ionizzanti. Purtroppo, per motivi di costi e di tempi (la TC è un esame rapidissimo mentre la RM è di esecuzione molto più lunga) ancora di fanno molte TC inutilmente, così come si fanno oltre radiografie di pronto soccorso ad ossa e articolazioni, ad esempio, del ginocchio, in casi nei quali si sa già ragionevolmente che si tratta di un problema identificabile solo con la RM (ad esempio menischi e legamenti). E' la logica dei grandi numeri ospedalieri. Per l'addome in molti casi una semplice ecografia dà informazioni molto attendibili. La TC è ancora un esame di elezione per lo studio delle neoplasie (con m.d.c.) e per lo studio dell'osso (fratture complesse e tumori ossei).
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Volendo fare una distinzione più rapida si può dire che la Risonanza Magnetica, per le sue caratteristiche intrinseche è l'esame di scelta per quanto riguarda i tessuti molli (in particolar modo encefalo, midollo apparato muscolo scheletrico, apparato genitale maschile e femminile); per motivi fisici la RM non è invece performante come la TC per lo studio del polmone.
Lo studio dell'osso è di pertinenza infine della TC.
Tuttavia, soprattutto per quel che riguarda lo studio dell'addome superiore si procede spesso con la TC sia per la sua rapidità di esecuzione (nei pazienti anziani e poco collaboranti o nelle stadiazioni per neoplasia che richiederebbero esami RM della durata anche di 2 ore) e per l'elevata risoluzione spaziale.
Lo studio dell'osso è di pertinenza infine della TC.
Tuttavia, soprattutto per quel che riguarda lo studio dell'addome superiore si procede spesso con la TC sia per la sua rapidità di esecuzione (nei pazienti anziani e poco collaboranti o nelle stadiazioni per neoplasia che richiederebbero esami RM della durata anche di 2 ore) e per l'elevata risoluzione spaziale.
Non esiste un esame di imaging in assoluto migliore di altri: ogni metodica (ecografia, radiografia, tac, rmn, medicina nucleare...) ha le sue caratteristiche. La scelta della metodica va valutata in rapporto al tipo di patologia sospettata, alle caratteristiche del soggetto da esaminare, alla disponibilità ed ai tempi di attesa.... a questo si aggiunge la abilità esecutiva/interpretativa del radiologo. La scelta della metodica andrebbe quindi calibrata di volta in volta. Esiste inoltre la possibilità che nel corso di un esame eseguito con una metodica per lo studio di una patologia emerga un sospetto di altra patologia meglio valutabile con altra metodica.
Inoltre per la valutazione di alcune patologie la diagnosi e lo studio della estensione della patologia richiedono la associazione di più metodiche.
Ci sono comunque delle linee guida che aiutano, nella loro genericità, nella scelta dell'iter diagnostico.
Inoltre per la valutazione di alcune patologie la diagnosi e lo studio della estensione della patologia richiedono la associazione di più metodiche.
Ci sono comunque delle linee guida che aiutano, nella loro genericità, nella scelta dell'iter diagnostico.
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