Gentili Dottori, avendo avuto diagnosi di SM in forma PP 18 mesi addietro all'età di 50 anni ed in

1 risposte
Gentili Dottori,
avendo avuto diagnosi di SM in forma PP 18 mesi addietro all'età di 50 anni ed in occasione della terza risonanza si è presentata l'evidenza di una nuova placca nell'encefalo mi sto sottoponendo agli esami preventivi per iniziare ad assumere Ocrelizumab.
A questo proposito ho appena ricevuto il referto del Quantiferon che è risultato positivo con questi valori:

Antigeni TB1 (ESAT-6 e CFP-10) CD4 0.20 UI/mL cut-off >= 0.35 UI/mL
Antigeni TB2 (ESAT-6 e CFP-10) CD8 0.60 UI/mL cut-off >= 0.35 UI/mL
Controllo positivo (Mitogeno) 9.00 UI/mL cut-off >= 0.50 UI/mL
Controllo negativo (Nil) 0.90 UI/mL cut-off <= 8 UI/mL
RISULTATO INDAGINE IMMUNOLOGICA Positivo

Quanto sopra potrà in qualche modo ritardare l'inizio della terapia infusionale?
Dall'alto della mia assolutamente totale ignoranza in materia un risultato positivo parrebbe corrispondere con una TBC latente e mi domandavo se l'uso di un immunosoppressore dovrà essere preceduto da una specifica profilassi preventiva al fine di ridurre i rischi di "attivazione" della infezione latente.
Grazie in anticipo per la preziosa consulenza che, comunque, mi verrà fornita anche dall'estremamente professionale team di neurologi che mi segue nell'unità ospedaliera di riferimento.
Buona Giornata.
Gentile paziente, il suo dubbio è comprensibile. Prima di iniziare una terapia ad alta efficacia per la sclerosi multipla è ormai prassi abituale eseguire uno screening infettivologico. Questo perché i farmaci utilizzati appartengono alla categoria degli immunomodulanti o immunosoppressori; in altre parole, possono ridurre le difese del sistema immunitario e quindi aumentare il rischio che alcune infezioni, sia recenti che “dormienti”, si riattivino. Nel suo caso, la positività del Quantiferon indica che in passato c’è stata un’esposizione al batterio della tubercolosi, oppure che è presente un’infezione latente che non ha mai dato sintomi. È importante sottolineare che questo risultato non rappresenta di per sé una controindicazione alla terapia e, di norma, non comporta un ritardo significativo nell’avvio del trattamento. Il centro che la segue adotterà tutte le misure necessarie per iniziare il trattamento in piena sicurezza, considerando con attenzione anche la sua storia clinica.
Un caro saluto e un sincero augurio per l’inizio del suo percorso terapeutico.

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