Donna ♿ dalla nascita, spina bifida, paziente oncologica per tumore al seno (mastectomia), da piccol

10 risposte
Donna ♿ dalla nascita, spina bifida, paziente oncologica per tumore al seno (mastectomia), da piccola ho fatta tanta fisioterapia, ma poi ho smesso con la maggiore età, ho dovuto smettere, e da allora non riesco a rivolgermi ad un fisioterapista, pur sapendo che mi farebbe bene. Perché?
Dott. Daniele Ciccarelli
Osteopata, Fisioterapista, Terapista del dolore
Torino
BUONGIORNO, SE RITIENE CHE LA FISIOTERAPIA LE ABBIA PORTATO GIOVAMENTO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DI VITA SI AFFIDI AD UN PROFESSIONISTA A LEI COMODO. QUALORA CI SIANO RICHIESTE E O L'ESIGENZA DI UN CONFRONTO SULLE STRATEGIE O SCELTE RIABILITATIVE IN FUNZIONE DEL QUADRO CLINICO NON ESITI A CONTATTARMI.
SALUTI

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Dott. Dario Valenti
Fisioterapista
Roma
Salve,
in base alla sua descrizione non è ben chiaro il motivo che l'ha portata a dover sospendere la fisioterapia. Sarebbe opportuno constatare se la sua situazione clinica permette di eseguire cicli di fisioterapia oppure no.
Non esiti a contattarmi in caso di ulteriori chiarimenti
Dott.ssa Clelia Romita
Osteopata, Fisioterapista
Bari
Buonasera, dal suo messaggio non sono chiare le cause per cui ha dobuto smettere ma probabilmente, aver avuto a che fare da sempre con figure sanitarie, la induce a starne il più lontano possibile. Le consiglio di non guardare la fisioterapia come un farmaco, ma magari come una quotidianità necessaria al suo benessere. rimango a disposizione per ulteriori consigli.
Dott. Andrea Rossi
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Torino
Ci sta. ma per il suo bene cerchi qualcuno che vada oltre. Non interessato al guadagno ma che abbia a cuore anche la sua serenità. in bocca al lupo.
Dr. Alessio Facchini
Fisioterapista, Osteopata
Novara
Salve, anche a me non è chiaro il motivo per cui lei non riesca più a rivolgersi ad un fisioterapista. Interpreterei la cosa con l’aspetto psicologico.
Mi permetto di consigliarle di rivalutare la cosa tenendo presente che esistono validi professionisti in grado di approcciare in modo empatico e personalizzato alla sua situazione e che non necessariamente eventuali esperienze negative passate debba essere riconfermate.

Cordiali Saluti.
Dott. Fulvio Riccitelli
Fisioterapista, Posturologo, Massofisioterapista
Roma
Buonasera.
La sua domanda lascia sottende un qualcosa di non espresso che non permette una risposta. Se vuole essere più chiara proverei ad aiutarla.
Cordiali saluti.
Buongiorno, in base alla sua descrizione è difficile capire la motivazione per cui non riesca a rivolgersi a un fisioterapista, nonostante ammetta di averne avuto giovamento. Le consiglio di esporsi gradualmente cercando il professionista con cui si sente più a suo agio e che sia empatico alla sua situazione.
Saluti
Dott. Salvatore Maida
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Milano
Salve in tutta sincerità non saprei darle una risposta. Siamo nel campo della psicologia e senza conoscerla di persona mi risulta davvero difficile darle dei consigli. Una cosa però posso dirgliela, con il fisioterapista è importante che si crei un rapporto empatico e di fiducia. Noi riabilitiamo la persona e non solo il suo corpo. Nonostante le difficoltà e la vita in salita non si perda d’animo. Mi permetta di abbracciarla virtualmente. Un caro saluto
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
Gentile signora, la sua situazione è complessa e molti fattori possono contribuire alla difficoltà di riprendere la fisioterapia, pur riconoscendone il beneficio. Spesso, dietro tale "blocco", possono esserci barriere pratiche come i costi elevati delle sedute, la difficoltà di trovare centri o terapisti specializzati e accessibili per una persona in sedia a rotelle e con la sua storia clinica complessa (spina bifida, post-mastectomia), o la burocrazia del sistema sanitario. Possono esserci anche fattori psicologici importanti, come la stanchezza derivante da anni di terapie intensive fin dall'infanzia ("fatica da riabilitazione"), il ricordo di esperienze passate meno positive, una percezione di "non farcela più", la mancanza di motivazione o la sensazione che il problema sia troppo grande. A volte, anche ansia, depressione o un cambiamento nelle priorità della vita adulta possono ridurre l'iniziativa. Riconoscere queste difficoltà è il primo passo; non è una debolezza, ma una risposta complessa a una vita con sfide significative, e un confronto con il suo medico di base o uno psicologo potrebbe aiutarla a superare questi ostacoli.

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