Carissimi, Volevo chiedere un parere. Anzi, una sorta di “richiesta di aiuto”. Sto vivendo un perio

18 risposte
Carissimi,
Volevo chiedere un parere. Anzi, una sorta di “richiesta di aiuto”. Sto vivendo un periodo terribile a causa di un malessere assimilabile al disturbo di tipo borderline. Premetto che tale disturbo mi fu diagnosticato tanti anni fa e, dopo aver conosciuto la mia attuale compagna, e dopo aver smesso la terapia (protrattasi per diversi anni) ho convissuto bene con i disturbi giungendo alla costruzione di un bellissimo rapporto, fatto di condivisione di fatti belli (la nascita di nostro figlio) e anche brutti (barcamenarci per il sostentamento della nostra famiglia, il prenderci cura dei problemi di nostro figlio). Da diversi mesi, sono stato colto da una fortissima gelosia retroattiva, che mi ha portato ad uno stato mentale tremendo, fatto di rabbia, frustrazione, recriminazioni, atteggiamenti di gelosia compulsiva (che non avevano luogo d’essere e che ripeto erano stati superati). Sicché, mosso soprattutto nella volontà di non fare del male alla mia compagna (e quindi al bambino) sono entrato in terapia. Questa ha fatto emergere dei conflitti interiori non risolti con mio padre (riguardo alla gelosia), e in contemporanea, un pensiero costituito dalla paura di non amare più la mia compagna (a volte neanche il bambino). Questa paura si è concretizzata proprio con un “sentimento” costituito dalla voglia di mollare tutto e tutti, “fott….ndomi” di qualsiasi cosa. Vi chiedo, è il segno che debba davvero lasciare tutto o può essere un “sintomo” (uso il termine per comodità) della sindrome. Se vi può essere utile per comprendere un po’ meglio la cosa, la gelosia retroattiva si è manifestata nel momento in cui - grazie anche al COVID - la nostra famiglia è stata più unita, e soprattutto con la mia compagna avevo trovato un’intimità finora sconosciuta. A volte ho pensato sé questa “repulsione” per i miei cari (la mia compagna in particolare) sia frutto di una vera e propria “paura di amare”, a cui rispondo inconsciamente con il non provare più attrazione fisica per mia moglie e la voglia di scappare da lei (provando contemporaneamente gelosia) per una forma “di protezione”, e se questo modo di fare possa far parte del “malessere” che ho. Grazie a tutti per l’attenzione.
Cordialità
Buongiorno, sarebbe utile approfondire il rapporto tra lei e questa ragazza e approfondire il bisogno di mandare a quel paese tutti. Così potremo capire insieme a lei cosa sta accadendo. Spesso mandare a quel paese o andare via è il tentativo di evadere da un proprio modo di stare in relazione che non ci fa più stare bene.

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Buongiorno,
dal suo racconto non si capisce se ha ripreso una terapia farmacologica o psicologica.
In ogni caso concordo con lei con la scelta di rivolgersi ad un progessionista per chiedere aiuto. Si sta ponendo molte domande e sembra avere una buona capacità di guardarsi dentro. Per questo le consiglio, nel caso già non lo avesse fatto, di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Rimango a disposizione per ogni dubbio, anche online.
Un cordiale saluto.
Dr.ssa Loredana Beligni
Buongiorno, la sua situazione del presente non è facile e capisco la sua ansia emotiva su cosa lei desidera fare o sui perchè di tali pensieri e/o desideri. Come ha già sostenuto lei probabilmente un percorso psicoterapeutico è ciò che potrà aiutarla a far emergere le sue diverse parti e il suo desiderio più profondo di percorso. Se desidera sono a sua disposizione anche on line. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra Domigno
Caro utente, quello che sento di dirle è soprattutto rassicurarla del fatto che per quanto lei abbia preoccupazione di questo cambiamento che ha avvertito dentro di lei e riaffriorare dei sintomi, ha un quadro ben definito. Ha chiarezza e conoscenza di sé e delle sue dinamiche interne, merito suo e della psicoterapia che ha effettuato. É tutto positivo e sono ottimi propositi volendo considerare una ripresa della terapia che può aiutarla a riprendere in mano la situazione. Siamo in continuo cambiamento, la sua vita ha avuto un percorso e lei è cambiato come sono cambiati i contesti della vita che affronta, può capitare di dover riprendere un percorso, non è detto che sarà lo stesso e abbia la stessa utilità di quello precedente, lei è comunque una persona nuova con una certa consapevolezza e sicuramente saprà come riprendere il controllo della situazione. Resto disponibile per altre richieste e informazioni.
Un caro saluto, Dott.ssa Anna Russo
Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo importante che lei possa ritagliarsi uno spazio al fine di capire ciò che sente ciò che prova verso questa persona dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono la sofferenza in atto impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno utente,

Grazie per aver condiviso con noi il suo malessere.
Nonostante emerga dal suo racconto la sua preoccupazione, mi sembra dal modo in cui racconta la sua storia che abbia una visione piuttosto chiara della sua situazione e, soprattutto, che sia nella giusta disposizione d'animo per accettare consigli e affidarsi a un professionista che la possa aiutare, in virtù anche dell'affetto che prova per i propri cari. Questa motivazione e buona disposizione la aiuteranno molto nel percorso di psicoterapia che non ha tardato a iniziare nel momento in cui si è reso conto che la sua relazione era in pericolo.
Leggendo le sue parole mi è venuto in mente il concetto di "Attacco al legame" di Bion. E' possibile che il fatto che lei sia riuscito a raggiungere una certa stabilità all'interno del suo rapporto con la sua compagna abbia attivato nuove aree e nuovi conflitti da affrontare all'interno di un percorso, cosa che sta facendo.
L'unica cosa che mi sento di dirle è quindi avanti tutta e in bocca al lupo!

Gent.mo grazie per darci la possibilità di darle aiuto. Il disturbo borderline di personalità è un grave disturbo di personalità caratterizzato da intensa instabilità e conflittualità nelle relazioni interpersonali, paura dell’abbandono, disregolazione emotiva, sensazione cronica di vuoto, comportamenti autolesivi e impulsività come lei di sicuro conosce. Le propongo data la sua sensibilità e consapevolezza di fare un lavoro di rete insieme al suo psichiatra. La combinazione di supporto psicologico e farmacologico la aiuterà a rispondere al suo quesito. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buongiorno,
sarebbe senz'altro utile necessario approfondire, per poterle dire innanzitutto se si tratti effettivamente di un DP Borderline o meno, in caso affermativo allora la forte gelosia potrebbe esser una reazione conseguente al disturbo.
Se vuole saperne di più mi scriva pure privatamente.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Salve, quello che mi sento di risponderle è che sicuramente è importante che questa domanda lei ne discuta ampiamente con la sua terapeuta poichè, come scritto, attraverso il vostro rapporto di terapia siete riusciti a comprendere in parte l'origine di tale malessere.
Ogni volta che affrontiamo un momento di cambiamento molto spesso ci sentiamo confusi e con un forte desiderio di scappare. Non rinunciare a questa crescita e nuova conoscenza di te e continua in questa lotta per arrivare finalmente ad un po' di serenità.
Giulia Angelici
Carissimo,
ogni tanto concedi a te stesso una non risposta, una non azione, una non interpretazione di quello che hai avuto e di quello che potresti avere. Questo perchè nella terapia ci sono tantissimi elementi che possono aiutarti, come l'accettazione, e se anche quello che cerchi è una risposta, che potrebbe fare male, cerchiamo di raggiungerla insieme, al di là della diagnosi che ti hanno fatto anni fa. Cordialità, Dott. Benjamin Collins
Buonasera gentile utente. Non sarebbe corretto generalizzare per rispetto all'unicità della sua persona e della sua storia, però a grandi linee molte delle difficoltà che lei ha notato, possono ritrovarsi nei tratti di una personalità bordeline. Rimango a disposizione, anche online, dott.sa M. Costantini.
Salve, dalle sue parole si percepisce tutta la preoccupazione che sta provando.
Sicuramente questo strumento che stiamo usando per comunicare non è quello idoneo per lei.
Gli elementi emersi sono tanti e di non facile elaborazione. Come sembra ben sappia, è necessario un determinato spazio e un determinato professionista che la possa aiutare a mettere in parola le emozioni che l’attraversano e la agitano così. Attraverso la parola può distendere i propri pensieri e quello che prova, permettendole magari di poter prendere la miglior decisione che vorrà.
Il miglior augurio che mi senti di farle è di trovare un buon spazio d’ascolto.
Buonasera, le consiglio, quando si sentirà pronto, di affrontare queste tematiche con il suo terapeuta, è molto importante (e la conosce senz'altro meglio di noi).
Tutto ciò che proviamo o pensiamo ha senso e ha origini, a volte difficili da decifrare e da affrontare.
Ma lo si può scoprire ed elaborare all'interno della relazione terapeutica che è come un grande specchio di tutte le altre relazioni.

Buon percorso!
Dott.ssa Elisa Del Grosso
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Carissimo,

grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni in modo così aperto. Capisco che stai attraversando un periodo difficile e stai cercando di fare chiarezza sulla situazione che stai vivendo.

È positivo che tu abbia intrapreso un percorso di terapia per affrontare la gelosia retroattiva e altri disturbi che stai sperimentando. La terapia può aiutarti a esplorare i conflitti interiori, le emozioni complesse e i pensieri che stanno influenzando il tuo benessere emotivo.

La sindrome borderline può portare a sfide nella gestione delle emozioni, delle relazioni e dei pensieri. Le sensazioni di gelosia, la paura di non amare più la tua compagna o addirittura la sensazione di repulsione possono essere aspetti della complessità del disturbo. È importante riconoscere che questi sentimenti possono variare nel tempo e che il percorso di guarigione non è sempre lineare.

La relazione tra i tuoi disturbi e le esperienze passate, come i conflitti con tuo padre, possono contribuire alla comprensione di ciò che stai vivendo. Il lavoro con uno psicoterapeuta può essere fondamentale per esplorare questi aspetti più profondi e cercare di sviluppare strategie per affrontarli in modo costruttivo.

Quanto alla paura di amare e la sensazione di voler scappare, è importante ricordare che i disturbi possono influenzare la percezione delle emozioni e dei legami affettivi. La terapia può aiutarti a esplorare se queste reazioni fanno parte del tuo quadro clinico e come affrontarle in modo efficace.

La comprensione di te stesso e il lavoro sulla tua salute mentale richiedono tempo e impegno. Lavorando con uno psicoterapeuta puoi gradualmente scoprire le dinamiche che guidano i tuoi pensieri e le tue emozioni, e sviluppare strategie per affrontarle in modo più positivo.

Ti incoraggio a continuare il tuo percorso di terapia e a discutere di queste preoccupazioni con il tuo terapeuta. La strada per la guarigione può essere sfidante, ma può portare a una maggiore comprensione di te stesso e alla possibilità di sviluppare relazioni più sane e appaganti.

Cordialità,
Ilaria
Buongiorno, sicuramente dietro a quello che lei definisce sintomo c'è un bisogno che chiede di essere ascoltato, occorrerebbe comprendere quale sia esattamente, quali conflitti la bloccano e la natura dell'ambivalenza, e trovare una via percorribile. La domanda circa l'influenza del disturbo borderline sul suo sintomo, la riformulerei andando a cercare come il suo modo di vivere la relazione soddisfa o meno i suoi bisogni. Le consiglio di proseguire il suo percorso con lo psicologo e approfondire con lui questi aspetti. Cordialmente, dott.ssa Miriam Cau
Gentile utente, è comprensibile che quello che sta vivendo in questo momento possa essere per lei fonte di confusione e paura. Non è chiaro se abbia ripreso la terapia farmacologica o psicologica ma in ogni caso credo possa aiutarla parlarne in modo approfondito con un professionista per esplorare i suoi vissuti e fare chiarezza. Le auguro ritrovi presto la serenità. Un saluto!
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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