Buongiorno vorrei sottoporvi a un mio dubbio.. a marzo mia moglie ha avuto un emorragia cerebrale da

5 risposte
Buongiorno vorrei sottoporvi a un mio dubbio.. a marzo mia moglie ha avuto un emorragia cerebrale dalla quale è diventata afasica.
Sta facendo da circa tre mesi logopedia e i miglioramenti ci sono stati , la comprensione è quasi tutta recuperata (riesce a guardare pure la tv senza problemi) pure a parole è migliorata cioè si riesce a fare una conversazione basica e non complessa. Pure scrittura e lettura sono a livello elementare.
Il mio dubbio è: mentre parliamo riesce a dire “guarda che bella casa” oppure “che bel cane” ma se facendo esercizi gli mostri la foto di una casa o di un cane non riesce a dirlo.. cioè parlando gli oggetti gli escono il 70% delle volte giusti ma se gli vengono proposti fa molta fatica.
È una cosa che potrà recuperare con il tempo o farà sempre fatica?
Grazie mille per la disponibilità
Buongiorno,prima di tutto bisogna capire in che zona del cervello ha avuto l’‘emorragia e che tipo di afasia presenta ,questo normalmente lo valuta il neurologo e la logopedista.
La difficoltà di sua moglie potrebbe essere un problema di denominazione lessicale o di riconoscimento dello stimolo visivo.
Esegue ordini semplici o complessi dati a voce e scritti?
Riconosce un oggetto reale ed il suo uso funzionale sia solo guardandolo sia anche toccandolo o solo toccandolo?
Vede la televisione ma comprende cosa vede?
Veda anche che un conto è il linguaggio spontaneo ed un’altra cosa è il linguaggio per esempio in risposta ad una domanda o ad uno stimolo .
Bisogna fare una buona valutazione logopedica per poter fissare degli obiettivi a breve e lungo termine.
Il recupero nei primi 3 mesi dall’evento è di solito più rapido ma anche nei mesi successivi vedrà dei miglioramenti anche se di solito più lentamente

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Buongiorno, le afasie sono disturbi molto eterogenei ed i sintomi dipendono dalla zona e dalla via compromessa. Dalla descrizione comprendo che nell'eloquio spontaneo la sua moglie riesce a recuperare facilmente i concetti, ma fa fatica quando le vengono riproposti attraverso le foto. Questo significa che probabilmente è stata compromessa la via che regola visuo-percezione, quindi quella via che ci mermette di arrivare alla parola o concetto attraverso la visione. Non si può mai prevedere l'esito di un trattamento terapeutico, però si può concentrare la terapia su questo aspetto, proponendo vari esercizi di riconoscimento prima di figure più semplici, poi più complessi e associazioni parola-immagine. Sicuramente il continuo lavoro e allenamento giornaliero mantiene le abilità acquisite e c'è sempre la speranza che migliori l'attività cerebrale e nel sistema nervoso.
Buona guarigione a sua moglie,
Dott. Flavio Bruno
Salve, il fatto che vi siano stati già molti miglioramenti depone per un sano ottimismo. Alcune volte può presentarsi una intera stringa linguistica (come stai ? Vieni è pronto ! eccetera) che ormai è depositata intera nella mente come fosse una parola e non una frase. Questo fenomeno può presentarsi insieme a un disturbo di denominazione , quello di sua moglie nel quale non riesce a denominare un singolo oggetto o azione: più la richiesta è precisa meno il paziente sa rispondere. E comunque anche questo disturbo è oggetto di miglioramento con tecniche particolari di apprendimento implicito che consentono di ripescare la parola cercata in modo individuale e irripetibile per ogni singolo paziente. Un caro saluto Daniela Barberini
Salve! Intanto sono da considerare di notevole successo i traguardi raggiunti finora.
Normalmente assistiamo al miglior recupero funzionale nei primi 6 mesi dall'evento, ma in realtà il nostro cervello continua anche successivamente a riorganizzarsi e a creare nuovi legami e nuove connessioni per sopperire al deficit di linguaggio.
Nel caso di sua moglie, assistiamo a quella che chiamiamo "dissociazione automatico-volontaria"; la persona trova difficoltà a denominare volontariamente una parola o un'espressione, ma riesce a farlo più o meno regolarmente e senza evidenti problemi in contesti naturali di conversazione, dove si esprime in modalità automatica. Probabilmente la difficoltà di sua moglie, in questo momento, riguarda la capacità di organizzare, a livello del cervello, un piano motorio preciso su richiesta per esprimere qualcosa (aprassia). Ha notato se le sembra disorganizzata o confusa nel realizzare altri movimenti della vita quotidiana?
Sicuramente comunque da una buona valutazione neuropsicologica e logopedica potrà ricevere risposte più precise al suo caso e un piano di intervento mirato. Un saluto.
Da quello che leggo sembra che la signora abbia un problema specifico nella denominazione evocata di parole, mentre nella conversazione è più appropriata. Credo che sia utile un training sulla produzione lessicale in input, con immagini e parole ben analizzate. qualora non riesca nella produzione verbale specifica, sarà opportuno trattare l'anomia e gli eventuali deficit prassici correlati. rivalutare poi dopo un tot di trattamento.

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