Buongiorno, uno stato depressivo può portare ad avere una visione distorta dei rapporti sociali? M

assolutamente si, la depressione include vissuti emotivi e cognitivi negativi che distorcono la percezione della realtà e, di conseguenza, le relazioni sociali.
Cordialmente, dott FDL

Gentile utente, il disturbo depressivo è caratterizzato che forti ed intensi pensieri negative su di sè, l'altro ed il mondo. Tali pensieri posso essere talmente pervasivi ed invalidanti da poter generare nella persona che ne soffre una visione alterata della realtà. Come se vedesse le cose con un poi di lenti scure. Tutto assume quel colore, nero.
Spero di esserle stata di aiuto, Cordialmente Dott.ssa Alessia D'angelo

Salve, certamente. Il disturbo depressivo è un disturbo dell'umore che si manifesta con sintomi evidenti come angoscia, e quindi con pensieri negativi su sé stessi e sul proprio futuro, mancanza di motivazione, incapacità di provare piacere e malumore, con inevitabili ripercussioni nelle relazioni sociali. Detto ciò ritengo opportuno rivolgersi ad un professionista per una diagnosi differenziale, spesso infatti altri disturbi possono generare dei sintomi facilmente riconducibili a depressione.

Gentile utente, uno stato depressivo è verosimilmente espressione di una fatica nel potersi fare carico del proprio percorso di vita oltre che nel potersi riconoscere come il soggetto di questo, un soggetto dotato di valore e qualità individuali proprie e non dipendenti dall'esterno. Mi sembra quindi plausibile che sentimenti di disvalore e inadeguatezza nella relazione con l'altro possano presentarsi ed appesantire la quotidianità. Consultare un professionista al fine di approfondire i significati e le motivazioni profonde di base a questo momento di criticità, potrebbe rivelarsi un importante strumento a sostegno della propria consapevolezza.

Buongiorno. Si, può accadere. Ne parli con la/il suo terapeuta. Un caro saluto.

Purtroppo si, la depressione fa vedere tutta la realtà in tonalità che vanno solo dal grigio al nero. Bisogna cercare aiuto al piu' presto.

Buongiorno. Sì, uno stato depressivo può certamente influenzare la percezione che si ha di sé stessi e degli altri. Questo perché la depressione può portare a pensieri negativi ricorrenti e una visione distorta della realtà.

Le persone con depressione possono spesso sentire come se fossero un peso per gli altri, o potrebbero interpretare erroneamente le azioni degli altri come segni di rifiuto o abbandono. Questi pensieri sono spesso il risultato di distorsioni cognitive, o modi errati di interpretare le situazioni. Ad esempio, potrebbero concentrarsi eccessivamente sugli aspetti negativi di una situazione, ignorando quelli positivi, o potrebbero fare generalizzazioni eccessive basate su un singolo evento negativo.

È importante notare che questi pensieri non sono una rappresentazione accurata della realtà. Gli amici e i familiari di una persona con depressione spesso si preoccupano molto per il loro benessere e vogliono sostenere la loro guarigione.

Se lei o qualcuno che conosci sta vivendo sintomi di depressione, è importante parlare con un professionista della salute mentale. Ci sono molte opzioni di trattamento disponibili, tra cui la psicoterapia, i farmaci, e gli interventi di stile di vita, che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Se si sente in pericolo immediato, contatti immediatamente i servizi di emergenza locali.

Rimango a disposizione pe un consulto, anche online, cordiali saluti
Vittorio Mario Longo

Buongiorno
quando ci si sente in questo stato, i vissuti abbandonici, quelli di poter essere esclusi insieme ad altri legati forse al sentire che non si è sufficientemente degni di essere amati possono essere presenti.
Si possono attraversare per questo momenti difficili, dolorosi; consiglio di parlarne e poter trovare uno spazio di condivisione.
Cordialmente
dott.ssa Nicoletta Balestra

Certamente, uno stato depressivo si riflette ed influenza negativamente anche la percezione che noi abbiamo degli altri e di conseguenza le relazioni che abbiamo con loro. Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta. Cordiali saluti, dott.ssa Francesca Gruosso.

Buonasera, la sintomatologia depressiva è piuttosto complessa e variegata. Di certo una condizione come quella da lei descritta, può rientrare all'interno di questa diagnosi, dal momento che la depressione incide anche sulla personale rappresentazione della realtà circostante, di cui appunto amici e parenti fanno parte. Il vissuto di abbandono, cioè il timore di poter essere abbandonati dalle persone care di cui lei parla, può comunque rientrare anche all'interno di altre cornici diagnostiche. Il mio suggerimento è di approfondire la sua condizione con uno specialista, che possa aiutarla a decifrare i sintomi, trovarne le cause e costruire una via di uscita.

Buongiorno, assolutamente si.
Sarebbe opportuno in questo caso contattare uno specialista al fine di essere aiutato in questo stato di malessere.
Cordiali saluti
Beatrice Macchi

Buongiorno. Se questi sentimenti e pensieri persistono e intralciano la sua vita sarebbe opportuno potesse farsi aiutare, al di là che clinicamente possano essere collegati ad uno stato depressivo o meno. SG

Gentilissima, certamente quello che descrive rientra nel vissuto depressivo e sarebbe importante chiedere aiuto per poter riconoscere anche, dietro questo sintomo il desiderio di essere riconosciuta e sostenuta.
Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda.
un caro saluto
Sara Genny Chinnici

Gentilissimo utente, innanzitutto grazie per la condivisione. Uno stato depressivo potrebbe portare a percepire distorsione nella realtà, e nelle relazioni. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo quello che sta accadendo.
Resto a disposizione
AV

Gentile utente, la depressione include stati emotivi negativi non solo su di sé ma anche sugli altri e sul mondo che ci circonda. è importante in tal caso chiedere aiuto per essere supportati nel percorso di guarigione e comprendere cosa si nasconde al di là del sintomo.
Un caro saluto
Dott.ssa Veronica Guidi