Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni. Attualmente sono in psicoterapia da 8 mesi. Il problema che

15 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni. Attualmente sono in psicoterapia da 8 mesi. Il problema che sto affrontando con il mio terapeuta riguarda principalmente gli evitamenti e l'ansia. Il mio terapeuta mi ha proposto di abbinare alla nostra psicoterapia anche un farmaco. Mi fido moltissimo del mio terapeuta, l'unica cosa che mi preoccupa sono i possibili effetti collaterali gravi che potrebbe portare l'assunzione di questo farmaco. Non mi spaventa la possibile dipendenza. Sono pericolosi gli psicofarmaci da questo punto di vista? A volte mi chiedo: c'è davvero il bisogno che io lo prenda? Non sarà "esagerato" prenderlo? Non mi reputo in una condizione "grave" dove il farmaco è strettamente necessario, perciò ho molte perplessità a riguardo. I miei evitamenti rimangono molti, e la mia ansia passa da periodi intensi a periodi più lievi.
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive Perché comprendo il disagio connesso.
Se il suo terapeuta le ha consigliato anche un approccio farmacologico e lei si fida di lui, Ritengo che possa essere utile per seguire questa strada. Allo stesso tempo ritengo fondamentale puntare molto sulla psicoterapia poiché la letteratura scientifica è Concorde nel sostenere l'efficacia di un percorso terapeutico nella risoluzione di queste problematiche.
In bocca al lupo.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
confrontarsi con il suo terapeuta rispetto a quanto ha raccontato, può certamente aiutarla. E' importante che ne parliate, se questo la preoccupa un po'. Solitamente, la terapia farmacologica funziona meglio se è affiancata da una buona psicoterapia, come nel suo caso.
Cordialmente, EP
La prima domanda che sorge spontanea è perché non ne parla direttamente col suo psicoterapeuta dal momento che si fida di lui? Il farmaco immagino sia un ansiolitico, tutti gli psicofarmaci possono più o meno creare dipendenza, inoltre dalle sue parole sembra che sia lei stessa a dubitare della necessità di sottoporsi a terapia farmacologica. Esponga tutto questo al suo psicoterapeuta, dopo di che tragga le sue conclusioni in merito a quanto si fida di lui e del percorso intrapreso. In bocca al lupo. Alessandro Terlizzi
Gentile utente, il farmaco spesso può essere un valido e importante alleato per poter affrontare delle cose in terapia, lo veda come una stampella che piano piano verrà eliminata quando i tempi saranno maturi.
Inoltre ogni farmaco viene inserito gradualmente e monitorato insieme al suo medico curante così da verificare come reagisce il suo corpo e dosare nel modo migliore la terapia farmacologica
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Gent.ma, purtroppo non è possibile effettuare una valutazione della sua situazione clinica da queste sue descrizioni. Ogni suggerimento rischia di essere confusivo: se si fida della valutazione, si affidi; se ne dubita, parli direttamente; altrimenti dovrà cercare un secondo parere. SG
Salve, il farmaco potrebbe dar un aiuto, però non è imprescindibile, sopratutto se è il paziente chi si sente che ce la può fare senza. Se lei sente che ce la può fare senza è molto importante che glielo dica al suo terapeuta. A volte sono i terapeuti che si sentono più tranquilli se il paziente prende il farmaco. Quindi le consiglio di confrontarsi senza remore con il suo terapeuta, di ascoltare il suo punto di vista e di scegliere quello che lei sente sia meglio per lei.
In bocca al lupo.
Salve, non si può giudicare cosa è necessario o meno in un percorso di cura se il paziente non è il proprio. Se non sente che è necessario si fidi di se stessa ed esponga il problema al suo terapeuta. La cura passa anche attraverso il confronto sui dubbi con il proprio terapeuta.
I farmaci devono essere sempre prescritti da un medico o psichiatra.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno, se ho compreso bene, le sue perplessità sono legate alla paura che se assume un farmaco per il suo disturbo d'ansia allora significa che è "grave". Comprendo questo suo timore, credo che la cosa migliore sia parlarne con il suo terapeuta, per condividere le ragioni per cui il collega ritiene che possa essere utile un supporto farmacologico; sarebbe meglio comunque che la valutazione e la prescrizione del farmaco in questione siano eseguite da un medico specialista psichiatra, con cui può anche confrontarsi rispetto ai temuti effetti collaterali. Assumere un farmaco che supporti nel corso della psicoterapia non significa necessariamente essere "grave"; spesso l'azione del farmaco, aiutando la persona dal punto di vista sintomatologico, favorisce e sostiene anche il percorso più prettamente psicoterapeutico. Cordiali saluti. Vittoria Sbarbaro
Buongiorno, è una domanda lecita, vorrei rispondere, ma sarebbe da capire per quali sintomi ti è stato consigliato di prendere farmaci. se mi spiega meglio posso provare a darle una mano.
Buonasera,
Pur comprendendo i suoi dubbi, del tutto leciti vorrei rassicurarla sul fatto che nulla è pericoloso se fatto in modo adeguato e coscienzioso. Le consoglio di affidarsi ad uno psichiatra di cui ha fiducia e di esporre a lui tutte le sue perplessità, in modo da capire insieme quale può essere la soluzione più adatta a lei e gradualmente affidarsi con l"idea di poter rimodulare o modificare la cura in qualsiasi momento confrontandosi con il suo psichiatra qualora ce ne fosse bisogno.
Dott.ssa Federica Di Censi
Salve, deve parlarne con assoluta tranquillità con il suo psicoterapeuta che le darà tutte le risposte che desidera alle domande che la preoccupano. Non sappiamo quale farmaco le sia stato prescritto quindi non possiamo darle una opinione ma le sarà stato prescritto con cognizione di causa, stia tranquilla. Tuttavia la invito nuovamente a parlarne per dipanare qualsiasi dubbio. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, se il suo terapeuta glielo ha proposto, ci saranno dei motivi che sono certo, non avrà problemi a spiegarle. Dopodiché bisogna andare da uno psichiatra e valutare con lui il da farsi.
Dott Tealdi
Buongiorno, proprio per la fiducia che ha nel suo terapeuta le consiglio di condividere con lui le sue paure e i suoi dubbi circa la proposta che le ha fatto in modo da poter prendere una decisione che le corrisponda.
Ciao, forse il terapeuta si è reso conto che solo con il suo aiuto psicoterapico non riesce ad aiutarti quanto vorrebbe. Non spaventarti, per quanto riguarda l'assunzione di una terapia farmacologica, oggi ci sono farmaci molto validi da utilizzare anche per brevi periodi. Una cosa fondamentale però è che il terapeuta ti invii da uno psichiatra di fiducia, è importante che i due ruoli siano ben distinti in modo tale da non crearti confusione e tenere ben distinti i due trattamenti. Un caro saluto
Buongiorno,
Mi dispiace per la situazione che sta affrontando. Credo che sia importante che esponga i suoi dubbi al suo psicoterapeuta, in modo da poterli chiarire e mantenere salda l'alleanza terapeutica. Inoltre, potrebbe valutare un confronto con uno psichiatra in modo da trovare la terapia farmacologica più adatta, che non dia gli effetti collaterali temuti e che si possa combinare con il percorso psicoterapeutico, a mio avviso essenziale.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Bonaiti

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