Buongiorno, Scrivo perché ci sono cose di me che non capisco e vorrei sapere se possono essere att

18 risposte
Buongiorno,
Scrivo perché ci sono cose di me che non capisco e vorrei sapere se possono essere attribuite a qualche disturbo.
Io quando mi affeziono ad una persona, cosa che può avvenire normalmente con il tempo o anche solo dopo qualche minuto dal primo incontro, essa diventa per me quasi un'ossessione. Le persone a cui voglio bene sono molto importanti per me a tal punto che sono quasi dipendente da loro, ci penso continuamente e faccio di tutto per provare a costruire una relazione avendo anche molta paura di perderle. Però tutte le mie relazioni sono molto instabili perché capita spesso che anche per una piccola cosa o anche se solo sento che le altre persone non tengono a me quanto io tengo a loro provo nei loro confronti molta rabbia e arrivo ad odiarle anche se magari fino al giorno prima quasi le amavo. E in questi momenti, che possono durare qualche giorno o anche solo qualche ora, magari arrivo a fare o dire cose che rovinano la relazione o mi allontano. Quando poi capisco che i miei sentimenti erano sbagliati mi sento molto in colpa e sto male. Sento un vuoto dentro e arrivo a pensare di non provare più sentimenti. E per questo anche l'idea che ho di me è molto instabile anche se per lo più penso di non meritare alcun tipo di amore da parte degli altri. Molte volte penso al suicidio o a come farmi del male per fare sentire in colpa chi mi sta vicino e non capisce i miei sentimenti cosa che poi realizzo essere molto egoista. Però non sono arrivata mai a fare nessuna di queste azioni concretamente.
Ultimamente inoltre mi capita molto spesso di ripetere nella mente il nome di una persona a cui tengo davvero molto ma con la quale non sono mai riuscita a costruire un rapporto e lo faccio così tanto che a volte lo ripeto anche ad alta voce senza volerlo. Poi mi capita spesso anche di pensare a delle frasi riguardanti la stessa persona ma che in realtà non sto pensando io veramente, come se non venissero dal mio cervello ma da un'altra parte. Infatti a volte me ne accorgo e interrompendo la frase a metà non so neanche che senso ha e come sarebbe finita.
Scusate per la lunghezza ma ho riassunto il più possibile avendo molti altri aspetti di ciò che provo da scrivere.
Grazie per l'attenzione
Nel suo lungo messaggio descrive un tipico disordine nella relazioni affettive, ha ragione, la sua situazione richiede l'aiuto di uno psicoterapeuta. E' molto importante e positivo che lei stessa si renda conto di come il suo stato emotivo le impedisca di realizzare positive relazione affettive e di amicizia. Partendo da questa consapevolezza vedrà che un terapeuta potrà aiutarla a trovare un equilibrio migliore e a darle nuove possibilità di evoluzione e di sviluppo. Auguri per tutto.

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Gentilissima, in questo suo messaggio dimostra di aver già molto riflettuto su di se’ e sui suoi meccanismi relazionali e si domanda anche il perché di determinati suoi comportamenti che sembrano ripetersi come una costante nel tempo. Ci dice che si affeziona in fretta alle persone che conosce, fino ad esserne presto ossessionata, e che il timore di perderle e’ fin da subito così grande da portarla a sperimentare molta rabbia; rabbia che, per le sue conseguenze, porta spesso, in un paradosso solo apparente, proprio a ciò che è più temuto, ovvero la rottura delle relazioni stesse. Sente di avere una percezione estremamente instabile di se’ e pensa di non meritare amore. La consapevolezza di questi meccanismi e il domandarsene la ragione sono miglior punto di partenza per una psicoterapia efficace: non abbia timori, vedrà che se porterà queste sue riflessioni ad uno psicoterapeuta potrà essere aiutata a sbrogliare la matassa e a stare bene come forse non è stata mai. Si dia fiducia, vedrà che tutto si risolverà, un caro saluto, Marta Corradi.
Salve. Rendersi conto di avere una difficoltà è il punto di partenza per risolverla, quindi non esiti a contattare uno specialista che possa guidarla nella risoluzione e nella ritrovata serenità dei rapporti sociali. Un caro augurio
Buongiorno. Nel suo messaggio mi colpiscono due cose: gli opposti e la consapevolezza.
Sembra che la sua affettività sia organizzata per opposti: affetto forte/rabbia forte; emozioni forti/assenza di emozioni e vuoto.
Come se dare un senso a ciò che le accade volesse dire interpretarlo solo in chiave positiva-negativa; e di presenza-assenza. Questo la porta ad avere un'dea confusa su sè sugli altri perchè chiaramente la visione che ne deriva non può essere stabile. Mi colpisce anche la consapevolezza che ha, nel senso che riesce, a posteriori, a leggere le situazioni diversamente e cambiare prospettiva; questo aspetto è positivo perchè può aiutarla nel migliorare la sua situazione. Le suggerisco di prendere contatto con un professionista della sua zona (mi sento di sconsgliarle una terapia online a distanza) e iniziare un percorso personale. Un caro saluto. Luisa
I suoi dubbi e il suo malessere sono la sua potenziale salvezza. Brava che ci ha scritto! Questa è la strada giusta. Si cerchi un/a psicoterapeuta che le ispiri competenze e fiducia e si affidi. Si faccia aiutare a trovare la sua strada e le sue risposte. Ce la farà!
Ciò che si evince dalla sua lettera è la profonda insicurezza che genera disturbi relazionali. L’ossessione è l’aspetto da non sottovalutare perché diventa assoluto e totalizzante se non elaborato in tempo. La sua sensibilità e intelligenza le farà sicuramente optare per un percorso psicoterapico.
Le auguro il meglio.
Buongiorno, quello che le succede è che mette in atto delle modalità relazionali irrisolte. Quando si confronta con la vicinanza affettiva verso una persona , si aprono vecchie ferite e irrompono il profondo desiderio di unione con la rabbia che si porta dentro. Non hanno a che fare con la relazione attuale ma in automatico queste emozioni profonde vengono messe in gioco in cerca di una soluzione. Per questo si lega dopo due minuti, i suoi desideri sono più forti del senso di realtà. L'aspetto dei pensieri suicidari nasce dal senso di colpa dell'dall'odiare chi ami e dalla consapevolezza di comprendere che le tue reazioni non sono coerenti con la relazione reale attuale.. L'ossessione serve a gestire questo complesso emotivo. Avanti! su! chieda una mano e si riprenda il suo presente!
Lei ha un problema di attaccamento disfunzionale, vanno indagate modalità e origini con l'aiuto di un valido psicoterapeuta. Rilevo comunque una buona introspezione che la aiuterà a prendere consapevolezza del problema e ad apprendere nuove modalità relazionali più equilibrate. Tanti cari auguri. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno, la sua descrizione è ricca di aspetti e un vissuto di disturbi percepiti, che meritano una consultazione psicoterapeutica per conoscere meglio e approfondire le dinamiche. Ciò le permetterà di ragionare e considerare ipotesi e un possibile lavoro.
Disponibile per approfondimenti
Dr. E. Ciaccia
Buongiorno. ho molto apprezzato la sua consapevolezza di questa situazione e colgo la sua disperazione. Le Relazioni sono molto importanti per noi, per cui è importante lavorarci sopra, sopratutto quando si presentano come insoddisfacenti. ritengo che sia necessario che lei si affidi ad uno psicoterapeuta che le ispiri fiducia, con cui affrontare le sue difficoltà. Una persona capace di resistere ai suoi momenti "no", alle sue incertezze. uno che l'aiuti a capire le inevitabili incongruenze della nostra Comunicazione. le faccio i miei migliori auguri, perché può farcela ad arrivare in fondo ed essere più soddisfatta della sua vita e delle sue relazioni. tanti saluti. Enrico Piccinini
Salve, dalle sue parole sembra di comprendere che lei stia attraversando un momento di grande difficoltà e confusione rispetto ai suoi sentimenti riguardo se stessa e gli altri. La sua spiccata sensibilità sembra spesso diventare un'arma a doppio taglio, con il rischio di farla esplodere (o implodere).
A mio avviso ci sono sempre delle motivazioni più profonde e di vecchia data da esplorare ed elaborare per potersi liberare da comportamenti nocivi che si ripetono nel tempo. Visto le sue capacità riflessive, sono certa che un percorso di psicoterapia psicoanalitica potrà aiutarla a sciogliere le questioni che attualmente la stanno preoccupando così tanto, ma soprattutto potrà sostenerla nelle sue potenzialità.
Non esiti a richiedere un colloquio, coraggio!
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.ssa Aloisi
Buongiorno. Concordo con i colleghi. Immagino che dipingere se stessi in maniera così tranchant rischi di ingabbiarla in una sorta di stereotipo, per cui ci si sente come non amabili. Anche a mio avviso il confronto con un terapeuta potrebbe ampliare non solo l'esperienza relazionale, ma anche la rielaborazione della propria immagine interna
Buongiorno, i colleghi hanno già espresso molto bene quello che colpisce nella sua lettera, da un lato la capacità di mettere a fuoco problematiche relazionali e di rapporto con sé stessa che i generano una grande sofferenza, dall'altro l'opportunità di non affrontare da sola questo dolore ma di chiedere aiuto. Il primo passo lo ha già fatto, un buon terapeuta di qualunque orientamento sia con cui lei riesca ad instaurare un rapporto di fiducia potrà sicuramente aiutarla. Coraggio se incomincia ce la potrà fare.
Buongiorno, nel suo lungo messaggio è come descrivesse un modo di relazionarsi all’altro di tipo simbiotico/ossessivo. Per cui credo che la relazione psicoterapeutica la possa aiutare ad uscire da questa modalità relazionale che poi di fatto impedisce una vera e propria integrazione con se stessi e con gli altri. Saluti.
Salve signora, il suo messaggio mi colpisce per la forte sofferenza, il grande peso che porta con sé e soprattutto il suo timore di perdere le persone con cui entra in relazione e di non essere meritevole di amore. Le relazioni sembrano diventare un territorio pericoloso, in cui l'altro riesce a ferirla profondamente.
Chiaramente i miei sono solo alcuni spunti di riflessione e la mia risposta è riduttiva rispetto a quello che ha scritto e vive. Iniziare un percorso psicoterapeutico penso la aiuterebbe molto nel comprendere quello che le succede e come trovare la strada per una maggiore libertà da queste ossessioni e sensi di inadeguatezza. In bocca al lupo
Buongiorno, la relazione con gli altri è sempre un aspetto costitutivo del proprio modo di essere e del proprio rapporto con se stessi. Infatti, le caratteristiche e la stabilità del rapporto con se stessi si riflette nel modo con cui si stabiliscono e si tengono le relazioni. Mi sembra che lei si senta molto attirata dagli altri, le bastano pochi minuti per avvertirne l'influenza su di sé, e contemporaneamente non riesca a dare dei confini precisi alle sue richieste ed emozioni verso di loro. Quando sente di aver perso il contatto con una persona per lei significativa, si sente cadere e perciò comincia anche a pensare al suicidio. In quei momenti lei sparisce a se stessa. Allora, mi sembra che sia necessario che al più presto cominci un lavoro di psicoterapia che la aiuti a riflettere sulle ragioni della sua particolare difficoltà e che la possa aiutare a tracciare uno spazio soggettivo più solido e stabile. Cordiali saluti. P G
Buongiorno signora, provi ad intraprendere un percorso di terapia, potrebbe aiutarla molto a gestire al meglio questa relazione.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Gentilissima utente sono d'accordo con i miei colleghi, nella sua lettera dimostra una buona capacità di guardarsi dentro, riconoscere meccanismi relazionali disfunzionali... Queste sono ottimi basi per intraprendere un percorso psicoterapeutico efficace. In bocca al lupo

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