Buongiorno, ora vi spiego il mio problema: da circa il 2009 non riesco piú esprimermi nell'viso ( bu

9 risposte
Buongiorno, ora vi spiego il mio problema: da circa il 2009 non riesco piú esprimermi nell'viso ( buono, cattivo ). dalla pubertà la mia prima volta (masturbazione) non riesco piu provare sentimenti specie di amore (non riuscire a volere bene ogni cosa) e nemmeno piangere per sentire pena e né per sentire dolore. da bambino invece questi problemi non avevo. dalla pubertà, mi accadeva a volte avere problemi di concentrazione, non rimanere attento alla lettura in classe a causa dal disturbo dei compagni mi sentivo anche un pó debole ma ora mi sento piú male e mi accade piu spesso, ci sono minuti od ore di durata quando mi succede; ho difficoltà a concentrarmi mentre sono giá attento o sto pensando un'altra cosa quando mi accade mi distraggo subito facilmente verso altre persone e li rimane fissa e non riesco più rimanere attento o compiere attivitá quotidiane quando succede le funzioni cerebrali sento che cessano di funzionare (non riuscir nemmeno pensare ogni cosa sia bene che male insomma il cervello sento come non funzionare) e mi sento diventare debole e dare fastidio. Cosa potrebbe essere?
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve,
Il suo messaggio non è molto chiaro, lo trovo molto confuso e credo rifletta la sua confusione interna ed è più che comprensibile.
Io le consiglierei una visita con uno psicoterapeuta per poter comprendere lei stesso/a per primo/a le sue difficoltà e cercare una riduzione dei sintomi.

Cordiali saluti
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Dott.ssa Giorgiana Figus
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albano Sant'Alessandro
Potrebbe rivolgersi al suo medico per escludere cause fisiologiche, probabilmente le consiglierebbe una visita neurologica o psichiatrica. Se preferisce, come si intuisce dalla sua richiesta su questo portale potrebbe indagare prima se vi siano cause neuropsicologiche o psicologiche. Può rivolgersi ad un neuropsicologo di questo portale o ad uno psicologo clinico per una diagnosi che le possa anche servire a fare chiarezza su quale percorso seguire e con quale specialista.
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
La gestione inefficace dell'ansia può portare a quello che riferisce. Una buona terapia strategica potrebbe portarle a stare molto meglio
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Caro lettore, dal suo racconto emergono delle difficoltà al livello della sfera emotivo/affettiva (racconta di non riuscire a provare emozioni e affetto) e di quella cognitiva (sembra ci siano delle serie difficoltà sul piano delle abilità attenzionali). Lei chiede ‘che cosa potrebbe essere’, purtroppo sulla base di questi pochi dati forniti non è possibile darle una risposta, ma la invito caldamente a prendersi cura di questi aspetti, che immagino le creino non poche difficoltà nella vita quotidiana. Potrebbe rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta con delle competenze nell’ambito della neuropsicologia o nell’ambito dei disturbi da deficit di attenzione che la saprà indirizzare verso il giusto percorso da intraprendere. Un caro saluto
Dott.ssa Martina Di Piazza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lucca
Buonsera,
le consiglierei una consulenza psichiatrica ed eventualmente una valutazione neuropsicologica per capire la natura e l'entità di tali difficoltà che lei riporta.
cari saluti
Dott.ssa Sara Pratticò
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Catanzaro
Gentile, mi spiace che stia vivendo queste difficoltà. Potrebbero essere utili una valutazione neuropsicologica e una visita psichiatrica per comprendere meglio l'origine di questi suoi vissuti e per capire cosa li sta portando a peggiorare. Anche un consulto da uno psicologo potrebbe fare al caso suo, per approfondire come queste difficoltà si inseriscono nella sua quotidianità.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, un caro saluto.
Dott.ssa Maria Celeste Schifano
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Castro
Salve, da quello che leggo mi sembra che lei abbia qualche difficoltà nella gestione delle sue emozioni, senza informazioni purtroppo è difficile provare a ipotizzare qualcosa, quindi quello che le consiglio di fare è di rivolgersi ad uno psicologo o una psicologa e provare a parlarne per capire la base di tale difficoltà. Se, inoltre, sente di avere momenti di "assenza" potrebbe essere presente un disturbo dell'attenzione che magari ha già da quando era più piccolo ma che ora, essendo lei più adulto e avendo maggiore consapevolezza di ciò che fa, viene notato con più facilità. Esistono vari test per capire se effettivamente è così o meno. Se decidesse di sottoporsi a tali test le basterebbe contattare un neuropsicologo o uno psicologo che somministra la WAIS.
A volte togliersi qualche dubbio rende tutto più semplice!
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Eugenia Magnani
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Cesena
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Da quello che racconta, sembra che stia attraversando un periodo in cui è più difficile provare emozioni come un tempo, mantenere la concentrazione e sentirsi lucido. Potrebbe anche percepire maggiore stanchezza e confusione forse. A volte, il modo in cui reagiamo a certi cambiamenti può sembrarci strano o difficile da spiegare o comprendere. Potrebbe essere utile osservare quando questi momenti si presentano, cosa li rende più intensi o più leggeri, e se ci sono situazioni specifiche che li scatenano. Parlarne con una figura professionale potrebbe aiutarla a fare un po’ di chiarezza e a trovare strategie per affrontare ciò che sta vivendo.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Grazie per aver condiviso così dettagliatamente quello che stai vivendo, è importante poterlo fare per essere compresi. Da quanto descrivi, quello che senti riguarda una combinazione di difficoltà emotive e cognitive che si sono manifestate dopo la pubertà e che, nel tempo, ti creano disagio nella concentrazione, nell’attenzione e nella capacità di percepire e provare emozioni come affetto o pena. Questo non significa che ci sia qualcosa di irreversibile nel tuo cervello, ma che probabilmente le tue funzioni emotive e cognitive faticano a integrarsi in certi momenti, e questo può generare la sensazione di “blocco mentale” e debolezza che descrivi. È importante sapere che questi sintomi possono avere diverse origini, sia psicosomatiche che legate a stress, ansia, esperienze emotive o modalità di gestione dell’attenzione, e che in molti casi migliorano notevolmente con un percorso mirato.

Un approccio professionale multidisciplinare con Psichiatra e Neuropsicologo potrebbe essere utile d una valutazione approfondita delle tue funzioni cognitive e della regolazione emotiva, insieme a un lavoro psicologico che ti aiuti a riconoscere e gestire le emozioni e a migliorare la concentrazione e l’attenzione. Con il giusto sostegno, molte persone che presentano sintomi simili riescono a ritrovare maggiore chiarezza mentale e a recuperare la capacità di sentire e di vivere le proprie emozioni in modo più pieno. È importante affrontare la situazione con pazienza e costanza, senza colpevolizzarsi per ciò che accade in determinati momenti: il cervello e le emozioni hanno bisogno di tempo e di un percorso guidato per riprendere il loro equilibrio.

Resto a disposizione per accompagnarti in questo percorso e valutare insieme le strategie più adatte a te per migliorare il benessere emotivo e cognitivo.

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