Buongiorno, il 5 maggio in seguito a una frattura composta del malleolo peroneale,ho avuto un appare

12 risposte
Buongiorno, il 5 maggio in seguito a una frattura composta del malleolo peroneale,ho avuto un apparecchio gessato per 30 giorni, dopodiché ho iniziato un percorso di fisioterapia con carico parziale con due bastoni per 20 giorni e tutore bivalva. Al controllo e lastra successivi l ortopedico mi ha detto di poter togliere tutto, sia tutore che stampelle, ma al contrario la fisioterapista mi ha consigliato di continuare con un solo bastone e il tutore al bisogno. Infatti faccio ancora fatica a camminare bene, soprattutto perché sento ancora la caviglia un po' legata e quando appoggio fastidio nel punto di frattura esterno( anche se la calcificazione è buona)
Vorrei capire quando posso riacquistare il carico completo perché ci sono pareri discordanti tra fisioterapista e medico curante, per poter riavere un minimo di autonomia.
Ho 46 anni, donna, praticavo leggera attività fisica e lavoro in ufficio, ma sembra che in poco tempo ho perso massa muscolare, stabilità e memoria di come camminare.
Grazie in anticipo.
Buonasera, come fisioterapisti (laureati in fisioterapia), non potendo fare diagnosi, ci atteniamo sempre a quello che stabilisce il medico. Il buon senso però ci dice che se la collega ha ritenuto opportuno consigliarle di utilizzare ancora una stampella per aulche settimane, per proteggere il carico e favorire il recupero, questa è la strada giusta.
Saluti

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Dott. Nicolò Muliello
Fisioterapista, Osteopata
Palermo
Buonasera signora, dopo 50 giorni penso che il tutore non sia più necessario, come ha detto l'ortopedico, considerando che si tratta di una frattura composta e che il perone non risente particolamente del carico. D'accordo invece sullo svezzamento progressivo dai bastoni. Lavori molto sulla propriocezione della caviglia e sul rinforzo muscolare dei peronieri e del tricipite surale e vedrà che in pochio giorni andrà meglio. Valuti eventuale utilizzo di calza elastocompressiva parlandone con la collega.
Dott. Edoardo Fontana
Fisioterapista
Trescore Balneario
Buongiorno, la ripresa al carico se da esami strumentali vi è una valida consolidazione ossea è gia da considerarsi possibile teoricamente. La ripresa graduale del carico dovrebbe essere dettata nel primo periodo da altri fattori quali sintomatologia e esposizione graduale ad un programma di esercizi ben strutturato. Sempre dando per scontato che a livello strumentale non vi sia nulla che ancora imponga una tutela, consiglio di iniziare un programma di riabilitazione con graduale esposizione a carico esercizio, supervisionato possibilmente da un collega preparato.
Buongiorno. La discrepanza tra il parere del suo ortopedico e quello della fisioterapista è comune e dipende dalle loro diverse prospettive: l'ortopedico valuta la guarigione ossea (che dalla lastra sembra buona), mentre la fisioterapista si concentra sul recupero funzionale completo e la prevenzione delle complicanze. È assolutamente normale che lei a 46 anni, dopo 30 giorni di gesso e una riabilitazione iniziale, senta ancora la caviglia "legata", fastidio nel punto di frattura (anche se calcificata), e abbia perso massa muscolare, stabilità e la "memoria" del cammino; il processo di recupero dei tessuti molli (muscoli, legamenti, capsula articolare, ecc.) e della propriocezione (il senso della posizione del suo corpo nello spazio) richiede più tempo rispetto alla saldatura dell'osso. Per riacquistare il carico completo e una vera autonomia senza zoppicare, è consigliabile seguire il suggerimento della fisioterapista, procedendo con cautela (anche con un solo bastone e il tutore al bisogno) e continuare con una fisioterapia mirata che includa esercizi di rinforzo progressivo, mobilità articolare e, soprattutto, rieducazione propriocettiva del cammino, essenziale per recuperare la stabilità e la fluidità del movimento prima di togliere completamente gli ausili; la fretta in questa fase può portare a compensazioni e problemi a lungo termine. Mi raccomando di utilizzare il bastone dal lato sano e non quello operato! :)
Dott. Michele de Filippo
Fisioterapista, Dietista, Osteopata
Torino
Buongiorno, sono diversi i fattori da prendere in considerazione per dare o meno il carico completo fra cui: il tipo di interventp, il follov up radiografico per valutare la consolidazione, comorbilità (patologie che si sovrappongono e loro trattamento), presenza di eventuale dolore refrattario al trattamento fisico/farmacologico, ciclo del passo fortemente alterato, stato psicologico inadeguato.
Pertanto la valutazione attiene di concerto a tutti gli attori del trattamento cioè medico, fisioterapista e paziente nel rispetto dei tempi fisiologici di recupero e della prograssione di recupero da realizzarsi senza rischi.
Dott. Davide Lungu
Fisioterapista, Osteopata, Massofisioterapista
Roma
Dopo una frattura, anche se la calcificazione è buona, è normale sentire ancora rigidità e fastidio nell'appoggio. Il gesso e il periodo di scarico causano una perdita di forza, equilibrio e fiducia nella camminata.
Il medico ha definito la guarigione dell’osso, ma il recupero funzionale richiede un po’ più di tempo. La fisioterapista le ha consigliato un passaggio graduale proprio per evitare sovraccarichi e recidive.
La fase in cui si trova ora è molto delicata. Bisognerebbe aumentare gradualmente le attività, gestendo il dolore, e continuando con esercizi per mobilità, equilibrio e forza. Questa è la chiave per tornare a camminare bene e riprendere le attività che si svolgevano prima.
Salve, sicuramente una valutazione vedendo dal vivo l'arto sarebbe l'ideale, in ogni caso il carico sopportabile viene accettato con il tempo, esercizio e rinforzo. è normale che parte della muscolatura si sia atrofizzata perché è data dall'assenza/riduzione del movimento. Il passaggio dall'uso del bastone al cammino fisiologico è un percorso graduale, muoversi senza ausilio in un ambiente protetto (casa, ufficio) e tenere il bastone in ambienti più insicuri (strada, supermercato) può essere un buon iniziale compromesso
Dr. Alessio Facchini
Fisioterapista, Osteopata
Novara
Salve. Concordo con la valutazione della sua fisioterapista. Per la mia esperienza, il recupero completo del carico deve avvenire con dei passaggi graduali. Dopo il periodo di immobilizzazione accade spesso che ci siano situazioni come la sua (dolore, sensazione di cedimento o debolezza, ecc). Questo perché esistono fattori soggettivi che rendono diverso il percorso di guarigione di ogni persona. Di solito il/la fisioterapista ha una certa esperienza nel valutare e capire quando le indicazioni dello specialista vanno applicate in modo più lento o graduale. Si affidi serenamente alla collega e vedrà che, proseguendo con il percorso di esercizi, questa fase di difficoltà giungerà al termine! Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Beato
Fisioterapista, Osteopata
Milano
buongiorno,
senza un buon recupero di stabilità e forza il carico completo può risultare fastidioso e ancora dolente nonostante il buon callo. Prosegua con la fisioterapia e aumenti progressivamente il carico e lo sforzo. La sera se necessita ancora ghiaccio e riposo sdraiata.
Dott. Francesco Bavelloni
Fisioterapista
San Lazzaro di Savena
Buongiorno,
è del tutto comprensibile sentirsi un po’ confusi e scoraggiati quando i pareri degli specialisti non coincidono del tutto e si percepisce una difficoltà nel recupero.

Dopo una frattura, anche se la calcificazione ossea è “buona”, è normale che ci siano ancora sensazioni di rigidità, fastidio o debolezza: queste derivano non tanto dall’osso quanto da altri fattori come i tessuti circostanti, la perdita di forza, l’adattamento posturale e la naturale prudenza con cui si torna a usare la gamba.
Il fatto che senta ancora la caviglia "legata" e un fastidio nel punto della frattura può essere legato a una ridotta mobilità articolare, a una ipersensibilità locale (normale dopo un trauma) e a un controllo motorio che ha bisogno di essere gradualmente riacquisito. Questo si sposa con ciò che ha notato lei stessa: un po’ di perdita muscolare, instabilità e quella “memoria del camminare” che spesso si altera dopo un periodo di immobilità.

Il passaggio da un carico parziale a un carico completo non dipende solo dalla guarigione dell’osso, ma anche da quanto il suo corpo è pronto a sostenerlo con efficacia e sicurezza. Per questo motivo, il consiglio della fisioterapista di continuare con un bastone e usare il tutore "al bisogno" è probabilmente basato sull’osservazione diretta delle sue capacità motorie attuali e mira a garantirle un recupero graduale ma solido. L’obiettivo è sempre quello di ridurre gli ausili il prima possibile, ma senza forzature, in modo da evitare compensi o regressi.

Quindi quello che può fare è continuare con fiducia il percorso riabilitativo: anche se ora sembra tutto più difficile, con esercizio costante, supporto professionale e un po’ di pazienza, tornerà a camminare in modo autonomo e sicuro.

Resto a disposizione per ogni dubbio o aggiornamento. Un caro saluto e buon proseguimento!
Buongiorno, grazie per aver condiviso in modo così chiaro la sua situazione, capisco bene la sua preoccupazione e la voglia di tornare a camminare in modo sicuro e naturale.

Quando l’ortopedico autorizza il carico completo, significa che la frattura è consolidata: l’osso ha calcificato in modo adeguato e quindi non c’è più alcun rischio strutturale di “romperlo di nuovo” semplicemente camminando.
Da qui in avanti, il carico diventa a tolleranza, cioè basato su ciò che riesce a fare senza dolore eccessivo.

La fisioterapista le ha consigliato cautela, non per la frattura in sé, ma perché dopo un periodo di immobilità è normale che la caviglia sia rigida, la muscolatura debole e lo schema del passo alterato. Usare ancora un bastone o il tutore “al bisogno” serve solo a darle sicurezza finché non recupera un passo fluido, evitando compensi (zoppia, appoggi irregolari) che possono sovraccaricare altre strutture e creare degli schemi motori alterati che diventa più complicato modificare con il tempo.
Il carico è sicuro: inizi a camminare gradualmente, ascoltando il dolore come guida. Continui gli esercizi di mobilità, rinforzo e rieducazione del passo: sono fondamentali per recuperare la stabilità e la memoria motoria. Riduca l’uso del bastone man mano che sente di avere più controllo e meno rigidità: l’obiettivo è toglierlo appena possibile, ma senza forzare.

In sintesi il recupero completo richiede tempo: la frattura è guarita, ora serve ricostruire fiducia nel carico e riportare la caviglia a muoversi bene. Con un percorso graduale di esercizi mirati e cammino progressivo tornerà alla sua autonomia, senza timori.

Resto a disposizione!
Elena
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Salve
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito Senza impegno economico Grazie

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