Buongiorno, ho un problema con i miei genitori ottantenni. Mia madre ha disturbi che riconducono ad

10 risposte
Buongiorno, ho un problema con i miei genitori ottantenni. Mia madre ha disturbi che riconducono ad una demenza senile seria, ma rifiuta qualsiasi cura. Non vuole vedere nemmeno il medico di base. Mio padre la asseconda, ma ultimamente la situazione si sta aggravando. A chi mi posso rivolgere?
Dott.ssa Ilaria Biasion
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Rovereto
Buonasera,
comprendo la situazione difficile che sta vivendo, purtroppo quando un famigliare si trova ad affrontare un problema di questo tipo ne risente tutta la famiglia e non sempre è facile poiché il deterioramento cognitivo, anche a seconda del livello di gravità, può portare a cambiamenti comportamentali oltre che cognitivi seri e importanti rendendo difficile il processo di cura. L'ideale sarebbe aiutare mamma facendo una visita neurologica e neuropsicologica per comprendere effettivamente l'entità e la gravità del disturbo e procedere anche a livello farmacologico. Se dovesse avere bisogno di altri consigli resto a disposizione online.
Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria Biasion

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Dott.ssa Giorgiana Figus
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albano Sant'Alessandro
Le consiglio di coinvolgere ambedue in una visita neuropsicologica in modo prendano coscienza ambedue dello stato attuale della realtà. Successivamente potrebbe essere utile un sostegno familiare, di coppia o per lei stessa, poiché non si nasce in grado di affrontare questo ribaltamento di ruoli figlio-grnitore da curato a curante.
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, sono uno psicologo e anche un legale. Le consiglio prima di gestire l'aspetto giuridico con la nomina di un amministratore di sostegno. Come familiare si può proporre lei direttamente. E successivamente può coinvolgere i servizi socio-sanitari per gestire la problematica di sua madre.
Dr. Alessio Fogliamanzillo
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Casagiove
Esistono test psicologici che si fanno ai cosiddetti caregivers, ovvero a chi si prende cura della persona, per orientare la diagnosi e comprendere meglio l'intervento da fare, se necessario: può considerare di richiedere lei una consulenza ad uno Psicologo che possa in tal modo decidere il da farsi partendo dalle sue risposte. Il professionista deve essere uno Psicologo che si occupi anche di Neuropsicologia Clinica
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Dott.ssa Federica Defendenti
Neuropsicologo, Psicologo
Bellusco
Gentile utente, con le persone anziane è davvero comune il rifiuto verso qualsiasi forma o tentativo di aiuto, soprattutto se questo presuppone il dover auto-accettare la condizione di difficoltà che si presenta e allo stesso tempo il fatto di aver bisogno di figure esterne e di non essere più autosufficienti. Generalmente gestisco questo genere di situazioni proponendo degli incontri al domicilio del paziente, in presenza o meno dei figli a seconda di come i genitori anziani reagiscono alla loro figura in presenza di figure esterne. Consiglio di iniziare con dei colloqui conoscitivi così che lo psicologo possa tentare di entrare in sintonia ed empatia con sua madre, cercando di sondare il terreno e capire quale sia il modo più congeniale per poter comunicare con lei; successivamente propongo di tentare, una volta stabilizzata la situazione e la conoscenza, una valutazione neuropsicologica specifica per la demenza per andare ad evidenziare quelli che sono i domini cognitivi nei quali sua madre presenta maggiori difficoltà e per orientarsi verso un percorso di training cognitivo che sia il più ecologico possibile, quindi finalizzato al contenimento delle difficoltà presentate da sua mamma e percepite da Lei, cercando delle strategie per ripristinare il quieto vivere.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o informazione.
Dott.ssa Federica Defendenti
Dott.ssa Simona Garatti
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Milano
Buon giorno, la situazione in cui si trova, con la signora che non accetta le cure, è delicata; richiede una gestione attenta e compassionevole. La demenza è una condizione complessa che richiede l'attenzione di professionisti esperti. Sarebbe quindi consigliabile consultare uno specialista in gerontologia o geriatria. E' importante intanto stabilire una comunicazione empatica con la signora; ascoltare le sue preoccupazioni può aiutare a costruire una relazione di fiducia. Una consulenza psicologica potrebbe essere utile sia per sua mamma sia per la famiglia; è importante, in queste situazioni, un aiuto per gestire lo stress emotivo causato dalla situazione. La gestione di una persona che manifesta problemi cognitivi seri è estremamente complessa ed emotivamente difficile. E' utile quindi cercare anche il supporto di organizzazioni locali che possano offrire assistenza e risorse alle famiglie.
Sono a disposizione per eventuali dubbi o per altre informazioni. Dott.ssa Simona Garatti
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, esistono degli escamotage, come ad esempio rivolgersi ad un neurologo o psichiatra riportare i sintomi di sua madre e provare a capire quale potrebbe essere la causa, spesso sono causate da problemi di irrorazione cerebrale cioè un disturbo vascolare o da una degenerazione cognitiva il dottore saprà essere più chiaro e saprà anche dirle come potersi comportare per darle dei farmaci o per visitarla.
Saluti
Dott.ssa Giada Casolari
Neuropsicologo, Psicologo clinico, Psicologo
Cecina
Buonasera, capisco benissimo la tua preoccupazione, e purtroppo il rifiuto delle cure è una difficoltà comune per chi soffre di disturbi cognitivi, come la demenza. Tuttavia, è importante sottolineare che la valutazione da parte di un neuropsicologo e un neurologo potrebbero fare una grande differenza. Il neuropsicologo non solo è in grado di fare una diagnosi precisa, ma può anche offrire una panoramica delle funzioni cognitive di tua madre, evidenziando eventuali aree da potenziare o interventi da adottare per migliorare la qualità della sua vita. Inoltre, può anche aiutare a stabilire una strategia per affrontare il rifiuto delle cure, lavorando in modo delicato con tua madre per cercare di coinvolgerla in un percorso terapeutico.
Spesso, il rifiuto può derivare da paura, confusione o senso di vulnerabilità. Cerca di ridurre il suo timore, enfatizzando che non è una visita per "colpevolizzarla", ma solo per capire meglio come aiutarla.
A volte, l’approccio più adatto è quello che include anche la famiglia, per affrontare insieme la situazione.
Saluti
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno,
la situazione che descrive è delicata e comprensibilmente fonte di preoccupazione. Quando un familiare anziano mostra segni di declino cognitivo importante e rifiuta cure o visite mediche, può essere utile innanzitutto rivolgersi a un neurologo o geriatra esperto in demenze, che possa effettuare una valutazione clinica completa. Tuttavia, il rifiuto attivo di collaborare può rendere difficile l’accesso alle cure: in questi casi è spesso utile coinvolgere anche un servizio di assistenza sociale o domiciliare, che possa supportare la famiglia nella gestione quotidiana e nel trovare strategie per favorire il consenso alle cure.

Parallelamente, un percorso di supporto psicologico familiare può aiutare lei e suo padre a gestire lo stress, le difficoltà comunicative e il senso di impotenza che spesso accompagnano il prendersi cura di una persona con demenza. Tecniche di mediazione familiare e consulenza neuropsicologica possono offrire strumenti pratici per migliorare l’interazione con sua madre e ridurre i conflitti o le frustrazioni quotidiane.

Saluti, resto a disposizione per un supporto neuropsicologico e familiare mirato, volto a guidarvi nella gestione della malattia e nel mantenimento del benessere di tutta la famiglia.
Dott.ssa Letizia Nobilia
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Roma
Buongiorno,
capisco bene quanto possa essere difficile gestire una situazione come quella che descrive: quando un genitore presenta un possibile quadro di demenza e rifiuta le cure, è comprensibile sentirsi impotenti.
In questi casi è importante non affrontare tutto da soli ma rivolgersi a un’équipe che possa prendere in carico la situazione in modo globale. Può contattare il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) della sua ASL di riferimento: lì lavorano neurologi, geriatri, psicologi e assistenti sociali che possono effettuare una valutazione cognitiva e comportamentale, anche partendo da una segnalazione dei familiari.
In parallelo, può essere utile informare il medico di base, anche se sua madre non vuole presentarsi di persona: il medico può comunque attivare una visita domiciliare o fornire indicazioni per la tutela sanitaria e legale (ad esempio l’amministratore di sostegno, se necessario).
È importante che anche lei riceva un sostegno psicologico, perché la gestione di un familiare con demenza è impegnativa dal punto di vista emotivo e relazionale. Un caro saluto

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