Buongiorno avrei una domanda per una ginecologa o sessuologa. Il mio compagno mi sta facendo pesare

Buongiorno,
quello che descrivi non è qualcosa di “sbagliato” o “anormale”, ma semplicemente una caratteristica del tuo corpo e del tuo modo di vivere la sessualità. La risposta sessuale varia molto da persona a persona: alcune donne raggiungono l’orgasmo prevalentemente con la stimolazione clitoridea, altre con la penetrazione vaginale, altre ancora con la stimolazione anale, oppure con una combinazione di queste modalità. Non esiste un unico modo “giusto” o “normale”, ma tante possibilità, tutte valide se portano piacere e benessere.

Il peso che stai vivendo non è legato tanto alla tua esperienza corporea, quanto al giudizio che il tuo partner (e in passato altri) ti trasmettono. Questo può portarti a sentirti inadeguata e perfino a fingere, cosa che rischia di allontanarti ancora di più dalla tua spontaneità e dal piacere. È importante ricordare che il confronto con le amiche o con le esperienze di altre persone non deve diventare un metro di misura del tuo valore o della tua sessualità.

Parlare apertamente con il partner, senza sensi di colpa o vergogna, potrebbe aiutarti a fargli comprendere che ciò che provi è semplicemente parte di te e della tua unicità. In una relazione sana, ci si accoglie e ci si sostiene a vicenda, senza giudicare.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire la situazione e ritrovare serenità rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

Gentile pz, il giudizio degli altri è sempre qualcosa di sbagliato, e capisco quanto le possa pesare dato che arriva proprio dal suo ragazzo e dalle sue amiche. Fingere, per quanto le sembri l'unica soluzione possibile, è un meccanismo che non volge a favore del suo benessere. Fossi in lei mi domanderei come mai il giudizio degli altri fa tanta breccia nella sua vita?

Gentilissima la rassicuro dicendo che vale cio' che lei vive e sente . Nessuno puo' sindacare sul suo modo di raggiungere l' orgasmo, non ci sono regole sul piacere individuale .Ci si rivolge al ginecologo ed al sessuologo per assenza di orgasmo....non per questa o quella modalita'.
Se volesse intraprendere un percorso di consulenza ,sarei lieta di seguirla .
Comunque resto a disposizione e la saluto cordialmente

Gentile utente,
grazie per aver condiviso con coraggio una parte così intima e delicata della sua esperienza. Vorrei rassicurarla subito: non esiste un modo “giusto” o “sbagliato” di vivere il piacere sessuale. La sessualità è un universo personale, influenzato da fattori fisici, emotivi, relazionali e culturali. Ogni corpo risponde in modo unico agli stimoli, e il fatto che lei riesca a raggiungere l’orgasmo attraverso la penetrazione anale non è affatto “sbagliato” o “strano”—è semplicemente parte della sua individualità.
Purtroppo, quando il piacere personale viene giudicato o invalidato da chi ci è vicino, può generare insicurezza, senso di colpa e disagio. Nessuno dovrebbe sentirsi costretto a fingere o a nascondere ciò che prova. Il dialogo aperto, rispettoso e privo di giudizio è fondamentale in una relazione sana.
Le consiglierei, se lo desidera, di valutare un percorso di consulenza sessuologica o psicologica, per esplorare questi vissuti e ritrovare uno spazio sicuro in cui sentirsi accolta e compresa. La sessualità è anche libertà, e lei merita di viverla con serenità e autenticità.
Resto a disposizione per un eventuale approfondimento in studio o online;
Cari saluti
Dott.ssa Emerilys Martha Delgado Garcia

Buongiorno,
quello che mi hai raccontato è qualcosa che tocca una parte molto profonda dell’esperienza intima, ed è comprensibile che tu provi un senso di disagio e confusione. Non è facile convivere con il peso del giudizio, soprattutto quando quel giudizio arriva proprio nel momento in cui dovrebbe esserci fiducia, apertura, comprensione. Ti sei trovata a vivere una forma di piacere che non rientra nei racconti più comuni, e per questo, invece di sentirti accolta, ti sei sentita fuori posto. Ma la verità è che non esiste un modo giusto o sbagliato di provare piacere: esiste solo ciò che il tuo corpo conosce, sente, comunica.
Quella che per te è una risposta autentica, naturale, intensa, per altri può risultare sorprendente semplicemente perché non l’hanno mai incontrata. Questo però non la rende meno reale. Non la rende sbagliata. Ti è capitato di doverla difendere, di doverla giustificare o perfino nascondere, pur di non sentirti diversa. E col tempo, il piacere ha smesso di essere un momento di libertà e si è trasformato in qualcosa da controllare, da camuffare. Hai cominciato a fingere, non tanto per manipolare, ma per proteggerti. Per non vedere nello sguardo dell’altro quella perplessità che ti fa sentire fragile, esposta, sola.
Ma tu non sei sbagliata. Non c’è niente di rotto in te. Anzi, c’è qualcosa di profondamente vitale nel fatto che il tuo corpo sia capace di sentire in questo modo. Quella sensibilità è parte di te, e negarla, o peggio ancora, doverla nascondere, significa tagliarti fuori da una parte importante di chi sei. È triste doverlo fare con chi dovrebbe conoscerti meglio di tutti. Ma se il tuo compagno non riesce ad accogliere ciò che per te è naturale, il problema non è il tuo corpo, né il tuo modo di vivere la sessualità. È nella mancanza di ascolto, nella rigidità di chi preferisce restare ancorato alle proprie convinzioni invece di lasciarsi sorprendere dall’unicità dell’altro.
Ci sono molte donne che si sentono dire, in modo più o meno diretto, che devono rientrare in una certa norma per essere desiderabili, per essere “giuste”. Ma la sessualità non funziona così. Non è un copione da rispettare, è una lingua che ciascuno di noi impara a parlare nel tempo, con il proprio lessico, con le proprie sfumature. Il tuo piacere merita rispetto, merita spazio. Non devi più sentirti in dovere di metterlo da parte per far stare tranquillo qualcun altro.
Se questo tema ti pesa, se cominci a sentire che stai tradendo te stessa per tenere in piedi un equilibrio, forse è il momento di concederti uno spazio diverso. Uno spazio in cui non devi spiegare tutto, ma semplicemente raccontarti, essere ascoltata, sentirti riconosciuta. Se vuoi, possiamo cominciare da qui, con calma. Senza fretta, senza maschere. Solo con la verità di ciò che sei.