Buongiorno, Ad aprile 2020 mi sono fatta uno strappo muscolare al semimembranoso destro, facendo sq
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Buongiorno,
Ad aprile 2020 mi sono fatta uno strappo muscolare al semimembranoso destro, facendo squat pesante con bilanciere (io competo agonisticamente con i pesi). Essendo in lockdown e sottovalutando la cosa (non avevo capito di essermi strappata), ho fatto una settimana di allenamento leggero e piano piano ho ripreso ad alzare i carichi. A giugno 2020 mi sono fatta visitare, e mi hanno detto che mi ero fatta uno strappo di 2 cm circa, che adesso stava finendo di guarire. Ho preso tutti gli accorgimenti che i medici mi hanno dato, ho riposato 2 settimane e poi ho ripreso gradualmente. A fine agosto 2020, con lo strappo a detta dei medici completamente guarito (a 4 mesi da aprile) faccio un allenamento e mi strappo di nuovo, stessa zona. Ricomincia il calvario, smetto di allenarmi per un po' e poi riprendo gradualmente. A fine settembre 2020 rifaccio una ecografia e non c'è più niente.
Il problema è questo: anche se apparentemente non c'è più di strappo io appena faccio un un allenamento pesante di squat i giorni successivi ho molto male, almeno per 2 giorni (solitamente ho più male 2 giorni dopo che il giorno dopo), ho i muscoli di entrambe le gambe (nonostante io lo strappo me lo sia fatto alla destra) super contratti, se nei gesti quotidiani mi piego facendo leggermente forza sull'adduttore, mi vengono crampi veramente fortissimi. È un disagio assurdo nella mia quotidianità, per non parlare del fatto che a livello sportivo riesco a fare molti meno allenamenti. Prima questa cosa non succedeva e mi allenavo quanto volevo. Premetto sono molto longilinea e che ho le gambe lunghe, quindi per fare uno squat sotto al parallelo devo scendere molto e dare un certo stress a livello dell'adduttore.
Ormai è passato più di un anno da questo strappo e la situazione si fa molto pesante..
Aspetto fiduciosa i vostri consigli, grazie mille
Ad aprile 2020 mi sono fatta uno strappo muscolare al semimembranoso destro, facendo squat pesante con bilanciere (io competo agonisticamente con i pesi). Essendo in lockdown e sottovalutando la cosa (non avevo capito di essermi strappata), ho fatto una settimana di allenamento leggero e piano piano ho ripreso ad alzare i carichi. A giugno 2020 mi sono fatta visitare, e mi hanno detto che mi ero fatta uno strappo di 2 cm circa, che adesso stava finendo di guarire. Ho preso tutti gli accorgimenti che i medici mi hanno dato, ho riposato 2 settimane e poi ho ripreso gradualmente. A fine agosto 2020, con lo strappo a detta dei medici completamente guarito (a 4 mesi da aprile) faccio un allenamento e mi strappo di nuovo, stessa zona. Ricomincia il calvario, smetto di allenarmi per un po' e poi riprendo gradualmente. A fine settembre 2020 rifaccio una ecografia e non c'è più niente.
Il problema è questo: anche se apparentemente non c'è più di strappo io appena faccio un un allenamento pesante di squat i giorni successivi ho molto male, almeno per 2 giorni (solitamente ho più male 2 giorni dopo che il giorno dopo), ho i muscoli di entrambe le gambe (nonostante io lo strappo me lo sia fatto alla destra) super contratti, se nei gesti quotidiani mi piego facendo leggermente forza sull'adduttore, mi vengono crampi veramente fortissimi. È un disagio assurdo nella mia quotidianità, per non parlare del fatto che a livello sportivo riesco a fare molti meno allenamenti. Prima questa cosa non succedeva e mi allenavo quanto volevo. Premetto sono molto longilinea e che ho le gambe lunghe, quindi per fare uno squat sotto al parallelo devo scendere molto e dare un certo stress a livello dell'adduttore.
Ormai è passato più di un anno da questo strappo e la situazione si fa molto pesante..
Aspetto fiduciosa i vostri consigli, grazie mille
Gentile utente,
In seguito all'evento traumatico che lei ha riportato, se l'unico iter che ha seguito è stato basato sul riposo, è possibile che nella sede di lesione sia avvenuta sì una guarigione, ma il tessuto cicatriziale formatosi potrebbe essere disfunzionale cioè non in linea con il corretto allineamento delle fibre muscolari lungo le quali avviene la contrazione.
Il risultato di ciò potrebbe provocare, come le è successo, recidive in termini di lesioni muscolari, incompleta capacità di sviluppo della forza e, inevitabilmente, sovraccarico di altri distretti. Dopo una lesione muscolare, accanto alle raccomandazioni iniziali di riposo, ghiaccio, elevazione dell'arto,ecc sarebbe opportuno iniziare un percorso terapeutico con il fine di porre il tessuto nelle condizioni migliori per guarire nel modo corretto.
Mi auguro di esserkle stato d'aiuto.
Cordialità
In seguito all'evento traumatico che lei ha riportato, se l'unico iter che ha seguito è stato basato sul riposo, è possibile che nella sede di lesione sia avvenuta sì una guarigione, ma il tessuto cicatriziale formatosi potrebbe essere disfunzionale cioè non in linea con il corretto allineamento delle fibre muscolari lungo le quali avviene la contrazione.
Il risultato di ciò potrebbe provocare, come le è successo, recidive in termini di lesioni muscolari, incompleta capacità di sviluppo della forza e, inevitabilmente, sovraccarico di altri distretti. Dopo una lesione muscolare, accanto alle raccomandazioni iniziali di riposo, ghiaccio, elevazione dell'arto,ecc sarebbe opportuno iniziare un percorso terapeutico con il fine di porre il tessuto nelle condizioni migliori per guarire nel modo corretto.
Mi auguro di esserkle stato d'aiuto.
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Buongiorno, è possibile che il tessuto cicatriziale non sia funzionale al muscolo, come è possibile vi siano altri squilibri che la portano a sovraccaricale i muscoli in questione. Le consiglio di affidarsi a un Fisioterapista od Osteopata per capire quali sono i fattori che la predispongono a recidive in sede di lesione.
Saluti!
Saluti!
Buongiorno, nella sede di lesione è avvenuta verosimilmente una riparazione tissutale del muscolo non funzionale, questo le può causare delle recidive.
Le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista specializzato nei disordini muscolo scheletrici.
Le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista specializzato nei disordini muscolo scheletrici.
È normale avere recidive avendo ripreso ad allenarsi senza aver fatto un percorso fisioterapico e di riabilitazione. Inoltre il tessuto lesionato una volta guarito dovrebbe essere trattato a livello della cicatrice interna. Si faccia seguire da un bravo fisioterapista che sia bravo sia in trattamento dei tessuti sia in esercizio terpeutico. in modo da poter riprendere ad allenarsi.
Salve concordo assolutamente con i miei colleghi circa la necessità assolutamente importante di sottoporsi sotto la guida di terapista ad un percorso di recupero dell'elasticità muscolo-tendinea dei muscoli posteriori ed anteriori delle gambe, del bacino e del rachide lombare. Nel contempo le consiglio di farsi seguire anche da un osteopata per riottenere un ottimale riequilibrio posturale ed articolare in quei distretti del corpo che lo richiedono.
Per ciò che riguarda nello specifico la zona di lesione muscolare più volte vittima dello stesso problema mi sento di consigliarle di sottoporsi a delle sedute di miofibrolisi, da associare al lavoro di recupero dell'elasticità muscolare, che andrebbero ad eliminare eventuali zone di fibrosi ancora presenti a livello della cicatrice.
Cordiali saluti
Per ciò che riguarda nello specifico la zona di lesione muscolare più volte vittima dello stesso problema mi sento di consigliarle di sottoporsi a delle sedute di miofibrolisi, da associare al lavoro di recupero dell'elasticità muscolare, che andrebbero ad eliminare eventuali zone di fibrosi ancora presenti a livello della cicatrice.
Cordiali saluti
Buongiorno, serve decisamente una riabilitazione, oltre probabilmente a manovre di terapia manuale per le aderenze. L’ecografia potrebbe dare esito negativo, ciò non toglie che la gestione medica sia stata parziale da quanto scrive: manca la Fisioterapia!! Saluti e in bocca al lupo
Buonasera, è necessario intraprendere un percorso di recupero con un Fisioterapista. Cordialmente
Buonasera
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe contattarmi telefonicamente? senza impegno,
Grazie
cordialmente
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe contattarmi telefonicamente? senza impegno,
Grazie
cordialmente
Buongiorno
Sulla base di quanto hai descritto, potrebbero esserci diverse cause alla base dei tuoi problemi:
Sottovalutazione iniziale: Non aver preso in considerazione la gravità del primo strappo potrebbe aver compromesso la guarigione completa del muscolo.
Ripresa troppo precoce dell'allenamento:
Ritornare ad allenamenti pesanti troppo presto potrebbe aver causato microlesioni ripetute, impedendo al muscolo di guarire completamente.
Squilibri muscolari: Potrebbe esserci uno squilibrio muscolare tra i vari gruppi muscolari coinvolti nello squat, che sovraccarica il semimembranoso.
Tecnica di esecuzione: Una tecnica di esecuzione non corretta dello squat potrebbe aumentare lo stress sul muscolo infortunato.
Fattori individuali: La tua corporatura longilinea e le gambe lunghe potrebbero rendere lo squat più impegnativo per il tuo semimembranoso.
Cosa puoi fare:
Consulta uno specialista: Ti consiglio vivamente di consultare uno specialista in medicina dello sport o un fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva. Potrebbero essere necessari ulteriori esami (ecografia, risonanza magnetica) per valutare in modo più approfondito la situazione.
Rivalutare la tecnica: Chiedi a un professionista di valutare la tua tecnica di esecuzione dello squat e di correggere eventuali errori.
Rinforzare la muscolatura: Un programma di rinforzo muscolare personalizzato, focalizzato sulla stabilizzazione dell'articolazione del ginocchio e sull'equilibrio muscolare, potrebbe essere utile.
Mobilità articolare: Esercizi di mobilità articolare possono migliorare la flessibilità e ridurre le tensioni muscolari.
Terapia manuale: La terapia manuale può aiutare a ridurre le tensioni muscolari e migliorare la circolazione.
Integrare altre attività: Potresti considerare di integrare altre attività fisiche a basso impatto, come il nuoto o il ciclismo, per mantenere la forma fisica senza sovraccaricare il ginocchio.
Pazienza: La guarigione completa di un infortunio muscolare richiede tempo e pazienza. Non forzarti e ascolta i segnali del tuo corpo.
Consigli aggiuntivi:
Riscaldamento adeguato: Prima di ogni allenamento, dedica del tempo al riscaldamento per preparare i muscoli allo sforzo.
Ascoltare il proprio corpo: Se senti dolore, fermati e riposa.
Utilizzare supporti: Potresti utilizzare supporti come fasce elastiche o bendaggi per ridurre lo stress sul muscolo infortunato.
La tua situazione richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare. Collaborando con uno specialista, potrai individuare la causa del problema e mettere in atto un programma di riabilitazione efficace per tornare a praticare il tuo sport preferito senza dolore.
Sulla base di quanto hai descritto, potrebbero esserci diverse cause alla base dei tuoi problemi:
Sottovalutazione iniziale: Non aver preso in considerazione la gravità del primo strappo potrebbe aver compromesso la guarigione completa del muscolo.
Ripresa troppo precoce dell'allenamento:
Ritornare ad allenamenti pesanti troppo presto potrebbe aver causato microlesioni ripetute, impedendo al muscolo di guarire completamente.
Squilibri muscolari: Potrebbe esserci uno squilibrio muscolare tra i vari gruppi muscolari coinvolti nello squat, che sovraccarica il semimembranoso.
Tecnica di esecuzione: Una tecnica di esecuzione non corretta dello squat potrebbe aumentare lo stress sul muscolo infortunato.
Fattori individuali: La tua corporatura longilinea e le gambe lunghe potrebbero rendere lo squat più impegnativo per il tuo semimembranoso.
Cosa puoi fare:
Consulta uno specialista: Ti consiglio vivamente di consultare uno specialista in medicina dello sport o un fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva. Potrebbero essere necessari ulteriori esami (ecografia, risonanza magnetica) per valutare in modo più approfondito la situazione.
Rivalutare la tecnica: Chiedi a un professionista di valutare la tua tecnica di esecuzione dello squat e di correggere eventuali errori.
Rinforzare la muscolatura: Un programma di rinforzo muscolare personalizzato, focalizzato sulla stabilizzazione dell'articolazione del ginocchio e sull'equilibrio muscolare, potrebbe essere utile.
Mobilità articolare: Esercizi di mobilità articolare possono migliorare la flessibilità e ridurre le tensioni muscolari.
Terapia manuale: La terapia manuale può aiutare a ridurre le tensioni muscolari e migliorare la circolazione.
Integrare altre attività: Potresti considerare di integrare altre attività fisiche a basso impatto, come il nuoto o il ciclismo, per mantenere la forma fisica senza sovraccaricare il ginocchio.
Pazienza: La guarigione completa di un infortunio muscolare richiede tempo e pazienza. Non forzarti e ascolta i segnali del tuo corpo.
Consigli aggiuntivi:
Riscaldamento adeguato: Prima di ogni allenamento, dedica del tempo al riscaldamento per preparare i muscoli allo sforzo.
Ascoltare il proprio corpo: Se senti dolore, fermati e riposa.
Utilizzare supporti: Potresti utilizzare supporti come fasce elastiche o bendaggi per ridurre lo stress sul muscolo infortunato.
La tua situazione richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare. Collaborando con uno specialista, potrai individuare la causa del problema e mettere in atto un programma di riabilitazione efficace per tornare a praticare il tuo sport preferito senza dolore.
Salve! Da quanto descrive, una possibile spiegazione del dolore post-allenamento potrebbe essere legata ai DOMS (indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata), che spesso raggiungono il picco 48-72 ore dopo lo sforzo, soprattutto in presenza di esercizi eccentrici intensi o di carichi a cui il corpo non è più abituato.
Capisco bene quanto possa essere frustrante convivere con questi sintomi, soprattutto quando compromettono la quotidianità e la possibilità di allenarsi come si vorrebbe.
Per poterle offrire un’indicazione più precisa, sarebbe importante conoscere il tipo di esercizi eseguiti, i carichi utilizzati, il volume e l’intensità dell’allenamento, oltre a eventuali modifiche recenti nella routine o nella tecnica di esecuzione.
Nel frattempo, potrebbe essere utile:
Inserire esercizi di mobilità e stretching leggero nei giorni successivi all’allenamento;
Lavorare su una progressione graduale dei carichi;
Valutare se ci sono squilibri muscolari o tecnici che possano sovraccaricare alcune aree, come gli ischiocrurali o gli adduttori.
Un inquadramento funzionale con un fisioterapista sportivo potrebbe aiutarla a ritrovare un equilibrio tra performance e prevenzione degli infortuni.
Capisco bene quanto possa essere frustrante convivere con questi sintomi, soprattutto quando compromettono la quotidianità e la possibilità di allenarsi come si vorrebbe.
Per poterle offrire un’indicazione più precisa, sarebbe importante conoscere il tipo di esercizi eseguiti, i carichi utilizzati, il volume e l’intensità dell’allenamento, oltre a eventuali modifiche recenti nella routine o nella tecnica di esecuzione.
Nel frattempo, potrebbe essere utile:
Inserire esercizi di mobilità e stretching leggero nei giorni successivi all’allenamento;
Lavorare su una progressione graduale dei carichi;
Valutare se ci sono squilibri muscolari o tecnici che possano sovraccaricare alcune aree, come gli ischiocrurali o gli adduttori.
Un inquadramento funzionale con un fisioterapista sportivo potrebbe aiutarla a ritrovare un equilibrio tra performance e prevenzione degli infortuni.
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