Buonasera, Vorrei chiedere una opinione. Circa un anno fa ebbi una forte cervicalgia, una sera ebbi

16 risposte
Buonasera,
Vorrei chiedere una opinione. Circa un anno fa ebbi una forte cervicalgia, una sera ebbi quasi un mancamento a causa dei giramenti di testa, a seguito del quale presi moltissima paura, tanto da aver un attacco di panico (terrorizzato dal tutto mi recai al pronto soccorso, dove fui visitato da uno psichiatra che, non riscostrando nulla se non un attacco di panico dalla mia descrizione, mi prescrisse delle benzodiazepine "al bisogno", che non mi diedero nessun sollievo, se non una sensazione di stordimento). Decisi quindi di rivolgermi a uno psicoterapeuta (terapia breve strategica), con cui per mesi ho attuato esercizi (mezz'ora della paggior paura, diario di bordo) con i quali ho affrontato alcune mie paure non strettamente collegate all'episodio (molte del passato), ma non ho risolto del tutto quella sensazione che definisco "ansia" - pressione a livello diaframmatico che si irradia fino ai cervicali e alla zona oculare provocandomi giramenti di testa e a volte vista sfocata. Dopo mesi di sedute, la psicologa sostiene che non ci sia nulla più da risolvere ma che sia ormai un mio modo d'essere, che solo io potrò risolvere. Mi sono quindi iscritto a un corso di Yoga e ho iniziato a praticare la meditazione mindfulness, tutte cose che aiutano ma sembrano essere scollegate a questa sensazione (sono tranquillo ma ho comunque questa sensazione). Ho eseguito analisi di ogni tipo, nessun tipo di problema. Ho iniziato ad essere seguito da un fisioterapista ( ho sollievo quando vado, ma dura per pochi giorni) e ho iniziato un percorso nuovo di psicoterapia psicodinamica. Anche qui, la psicoterapeuta, dopo circa 8 incontri, non ha notato nulla di rilevante se non la mia preoccupazione rispetto a questa sensazione e mi ha proposto di continuare con mindfulness e yoga, "lei sta bene, non noto nulla se non la sua preoccupazione, che comunque non la sta fermando" ... Non so bene più da che parte andare... Due psicologi affermano che non c'è nulla di importante... Io continuo a sentire questa sensazione in momenti random, anche quando non sono sotto stress... Ora ormai sono spaventato da questa sensazione e temo di aver un po' creato una montagna da un sassolino... Non so se intraprendere un altro percorso psicoterapeutico (e i relativi costi) o andare ad approfondire altro.
Pospongo che non sono in una situazione di difficoltà e che vivo comunque la mia vita, a volte sforzandomi, ma non mi sono mai precluso nulla e mai lo farò.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente
Un attacco di panico e’ un sintomo ma un sintomo particolare perché ha valenza di ‘trauma’ e come tale va trattato. Inoltre vanno poi trattate tutte quelle evidenze legate alle radici e cause dell’evento in se stesso che non e’ altro che la punta dell’ iceberg.
L’ EMDR e’ la metodologia psicoterapeutica adatta orientata in modo specifico alla elaborazione delle esperienze traumatiche.
E’ breve, focalizzata ed e’ una terapia evidence based.
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Buongiorno, capisco il disagio che riporta relativo ad una problematica che perdura da tempo, le consiglierei di consultare un collega cognitivo comportamentale per gestire l'ansia riportata.

Distinti saluti.
Buongiorno, credo che lei senta di voler approfondire qualcosa che non è ancora emerso in terapia, oltre il sintomo, che ormai ha acquistato un'importanza notevole e probabilmente protettiva. Non è immediato come percorso, ma assolutamente fattibile. Buon proseguimento.
Dott.ssa Cavallo
Buongiorno.
Mi dispiace che lei avverta questo malessere. Ritengo che un percorso che possa dare un significato ai suoi sintomi di ansia e panico possa esserle di aiuto.
Cordiali saluti.

Dott.ssa G. Toresi
Buona giornata, le posso suggerire di andare da uno psicoterapeuta, non è importante la strategia che lo specialista usa, ma se ha capacità di empatia, che non tutti hanno, per poter affrontare qualcosa di più profondo e più vecchio. Poiché gli attacchi di panico, molto spesso, hanno un'origine nel passato della persona. Le auguro buona giornata e fortuna
Salve dalle sue parole mi sembra che lei senta il desiderio di condividere il suo vissuto e di comprendere cosa le sia successo più che trovare “quello che non vada” e quindi risolverlo. Le consiglio quindi di rivolgersi ad un terapeuta con un approccio che prenda in considerazione non solo la sua sintomatologia fisica. In quale città si trova? Eventualmente le potrei consigliare un professionista.
Un saluto
Buongiorno, consiglio psicoterapia ad indirizzo psicodinamico che le consenta di indagare dimensioni più profonde,
Cordiali saluti,
Giada Bruni ,
Buonasera, ho letto attentamente il suo messaggio. Sono disponibile ad approfondire la sua problematica, in quanto oltre ad essere psicoterapeuta sono a che naturopata ed utilizzotecniche alternative alla medicina tradizionale, tra cui la riflessologia plantare.
Mi contatti pure.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buonasera, in questi casi sarebbero utili approcci atti a desensibilizzare il vissuto traumatico, per non continuare a rivivere nel presente, ciò che è stato sperimentato nel passato. L'EMDR o la Psicoterapia Sensomotoria sono due approcci che potrebbero aiutarla ad elaborare tale esperienza negativa. Un cordiale saluto, Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentilissimo, è importante che lei abbia escluso l'assenza di problemi di natura fisica o organica come è altrettanto importante che i sintomi descritti non la limitino particolarmente nella sua vita quotidiana. Le precedenti esperienze psicoterapiche le hanno sicuramente permesso di mettere a fuoco alcuni aspetti sebbene non siano state risolutive. Oggi, è sicuramente una persona più consapevole del suo mondo interno e, probabilmente, è pronto per un altro percorso che le permetta di andare un po' più in profondità nell'indagine delle reali cause connesse alla sua "ansia", usando la sua definizione. Il corpo è spesso il palcoscenico elettivo dei nostri conflitti interni che, solo con il tempo e nella giusta sede, possono essere esplorati, gestiti e risolti. Quello che le consiglio è di scegliere un professionista con il quale costruire una relazione terapeutica all'interno della quale possa sentirsi sicuro, compreso e sufficientemente comodo, aldilà degli specifici orientamenti. Un caro saluto
La paura della paura è già in se stessa un problema ed un percorso psicoterapeutico può avere l'obiettivo di eliminarla. Certo, bisogna vedere se lei ha la motivazione per intraprendere un ulteriore percorso, dato anche il poco impatto sulla sua vita che il problema ha, come mi sembra di aver capito
Gentilissimo, intanto complimenti per il suo prendersi a carico e voler esplorare le sue paure; il "disturbo" mi pare essere, da quanto scrive, relativamente recente e connesso a sintomi corporei che non riesce a controllare. Mi sono fatta la fantasia che forse il corpo, anzichè essere guardato come "amico", sia visto come fonte di minaccia. Potrebbe provare, se mosso da curiosità (stante la non urgenza), anche una terapia Bioenergetica per incontrare con un approccio verbale e corporeo insieme, tale sintomatologia.
Pressioni, manipolazioni, esercizi sui distretti corporei contratti con conseguente analisi del vissuto potrebbero aprire a nuove conoscenze di Sè che stabilizzano il benessere (specie in quanto riscontra un miglioramento temporaneo quando viene trattato dal fisioterapista)

Spero di esserle stata d'aiuto

Liza Bottacin
Buonasera. Penso che se sente ancora la necessità di affrontare la problematica che condivide sotto altri aspetti che non ha ancora esplorato potrebbe certamente rivolgersi ad un altro/a professionista per riprendere il lavoro terapeutico. Sembra che lei stesso non sente e non crede che si tratti di una problematica invalidante, che la blocchi o la ostacoli in modo significativo nella sua vita, e i professionisti con cui ha lavorato glielo confermano se ho capito bene. Tuttavia continua a sperimentare una certa paura e sofferenza in merito all'esperienza che talvolta si presenta. Come spunto le voglio lasciare una riflessione su un termine che mi ha particolarmente colpito: "risolvere", un verbo che ha utilizzato più volte nel testo; mi domando se più che il voler "risolvere" la situazione, possa essere importante il permettersi di ascoltare e comprendere questa sua sensazione, permettendosi tutto il tempo e la pazienza necessaria che ciò potrebbe richiedere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,

credo che un percorso di psicoterapia possa dare un significato ai suoi sintomi ansiosi facendo un lavoro più profondo.
Non saprei come mai i colleghi non abbiano accolto la sua volontà di voler approfondire.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro utente, su una cosa lei ha perfettamente ragione: gli attacchi di panico o i malesseri psichici possono essere debellati. Ma come? Quando caminiamo per una strada ed inciampiamo la nostra prima reazione è quella di guardare indietro vedere cosa è successo e cosa ci ha fatto inciampare. Questa è il paradigma da usare anche per i nostri malesseri psicologici o esistenziali. Da dove nasce quell'episodio di malessere? I nostri sintomi sono segnali di bisogni o necessità non risolti a cui dare ascolto. Quindi farli parlare. Quando nella sua richiesta lei dice "Io continuo a sentire questa sensazione in momenti random, anche quando non sono sotto stress." le suggerirei di trovare un aiuto, che può essere un percorso psicologico, per fare parlare quella sensazione, usando metafore, immagini, ecc... E anche osservare che cos'è che ci ha fatto inciampare. Così si può rientrare nel presente della sua vita e trovare uno stato di pace interiore.

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