Buonasera. Vi prego di aiutarmi perché non so più dove sbattere la testa. Premetto che sono un sog

3 risposte
Buonasera. Vi prego di aiutarmi perché non so più dove sbattere la testa.
Premetto che sono un soggetto ansioso e ipocondriaco. Da anni soffro di attacchi di panico a fasi alterne della vita e in periodo più o meno stressosi. Fatta questa premessa parto dicendo che a settembre inizio ad avere mal di testa e mi si sono gonfiate de tonsille. Faccio cura con ibuprofene e mi passa il tutto dopo un paio di settimane. Finalmente sto bene, ma dopo una decina di giorni inizia questa tosse persistente secca con il classico formichio alla gola, mi si tornano a gonfiare le tonsille e linfonodi collo. Mi sento un nodo alla gola e sono 5 giorni che mi sembra di non riuscire a respirare bene e devo sbadigliare per avere aria o comunque allargare il torace per prendere più aria (se mi spiego) La tosse non se ne va da un mese e oltre a tossire molto faccio lo schiarimento della gola. Raclage. Il mio medico inizialmente mi dice che la tosse è dovuta allo sbalzo termico ma non se ne va e perdura. Decido di recarmi dall'otorino il quale mi diagnostica faringite compatibile con reflusso ma io non ho ne bruciore di stomaco ne acido in bocca ma sostiene non centrare molto. Mi da il gerdoff da prendere 1cp per 2 volte al di per 15 gg per vedere come va. Ho fatto tutte le analisi e sono a posto sia globuli bianchi e rossi sia linfociti, monociti emocromo proteina c e altro che non ricordo più sto aspettando le analisi allergiche che risultano essere appena appena accentuate. A me l idea che non arrivi aria e questo tossire mi sta facendo impazzire. Il covid non ce l ho perche faccio tamponi 2 volte alle settimana.
Attendo pareri grazie
Elena
Dott. Mario Davide Roffi
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Roma
Buongiorno Elena, innanzitutto premetto che mi dispiace per questi disturbi che, comprensibilmente, le suscitano evidente disagio.
Gli approfondimenti diagnostici che sta facendo possono essere sicuramente utili per fare tutte le valutazioni del caso, e per quanto possa capire la frustrazione di non individuare la causa, anche gli esiti negativi degli esami fatti sono utili, perché consentono di escludere sospetti diagnostici.
Detto ciò mi permetto di considerare la sua premessa riguardo l'ansia e l'ipocondria, di cui evidentemente lei è consapevole e prende in considerazione.
Dal momento che esordisce proprio con questo tema, penso possa essere piuttosto rilevante per lei.
Credo che sarebbe utile prendere anche in considerazione la possibilità che i suoi disturbi siano di natura psicosomatica, che non significa affatto che sono "nella sua testa", come credono alcuni: ormai il consenso scientifico è piuttosto inequivocabile sul fatto che disagi psicologici possano manifestarsi anche a livello organico, ossia con disturbi fisici.
Per altro i disturbi d'ansia hanno spesso manifestazioni a livello dell'apparato respiratorio.
In conclusione, credo che potrebbe essere utile per lei prendere in considerazione un percorso psicoterapeutico, sia per il disturbo somatico degli ultimi mesi, che più in generale per i disturbi ansiosi, che in ogni caso generano stress e contribuiscono al deterioramento dello stato di salute.
Nel caso, le consiglierei di contattare un professionista che si occupi anche di disturbi psicosomatici.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi

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Le consiglierei di considerare la possibilità che questa sensazione abbia un'origine psicosomatica, anche nel caso della tosse.
O eventualmente una base organica peggiorata dalla componente psico.
Dott. Raffaele Falato
Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Firenze
I sintomi possono essere aggravati dall’ansia, ma prima di pensarlo serve escludere cause organiche: reflusso, allergie, faringite cronica. Se gli esami sono negativi e il problema persiste, una valutazione psicosomatica può aiutare a capire il legame tra ansia e disturbi respiratori.

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