Buonasera, sono una ragazza di 29 anni, nell'autunno del 2017 ho iniziato un percorso di cura omeopa
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Buonasera, sono una ragazza di 29 anni, nell'autunno del 2017 ho iniziato un percorso di cura omeopatica per regolarizzare il ciclo mestruale poiché ho sempre avuto problemi con la pillola contraccettiva. Inizialmente sembrava funzionare ma a inizio 2018 ho iniziato a sviluppare una perdita di libido molto improvvisa e accompagnata da dolori/bruciori costanti dopo un cambio di cura, che mi venivano associati a candida e/o cistite i cui test però risultavano sempre negativi.
Ho visto tre ginecologi, un medico, uno psicoterapeuta e tutti, fino a Settembre 2020, mi hanno detto che era un problema mentale, che avevo traumi repressi, o che dovevo semplicemente "rilassarmi".
Poi ho scoperto la vulvodinia e me l'hanno diagnosticata. Ho iniziato a curarmi solamente l'estate del 2021 presso un centro specializzato, con elettrostimolazione e ansiolitici locali, oltre alla rieducazione del pavimento pelvico.
Tuttavia, nonostante i dolori siano diminuiti sensibilmente e il bruciore anche, la libido non è tornata. Non ho più rapporti sessuali "soddisfacenti", non sento il desiderio di procurarmi piacere da sola, né di condividerlo col mio partner da 3 anni. Continuo a sentirmi dire che ci vuole tempo e che, probabilmente, questa mancanza di desiderio nasce da una paura profonda e radicata di sentire nuovamente dolore, o paura di non sentire nulla. Voglio credere che sia così, ma sono anche preoccupata perché la differenza tra prima e dopo che la mia libido sparisse è molto, molto evidente. Non è qualcosa che è diminuita col tempo, ma da un giorno in cui avevo rapporti/masturbazioni regolari, quello dopo è completamente scomparsa. Questa situazione mi porta a essere molto abbattuta e stressata, che sono certa non aiuti a migliorare le cose, così mi sento intrappolata in un'apparente strada circolare dove non vedo uscite.
C'è la possibilità che il desiderio non torni più? O che il trauma del dolore e l'esperienza con la malattia abbia per sempre determinato un cambiamento verso la sessualità?
Ho visto tre ginecologi, un medico, uno psicoterapeuta e tutti, fino a Settembre 2020, mi hanno detto che era un problema mentale, che avevo traumi repressi, o che dovevo semplicemente "rilassarmi".
Poi ho scoperto la vulvodinia e me l'hanno diagnosticata. Ho iniziato a curarmi solamente l'estate del 2021 presso un centro specializzato, con elettrostimolazione e ansiolitici locali, oltre alla rieducazione del pavimento pelvico.
Tuttavia, nonostante i dolori siano diminuiti sensibilmente e il bruciore anche, la libido non è tornata. Non ho più rapporti sessuali "soddisfacenti", non sento il desiderio di procurarmi piacere da sola, né di condividerlo col mio partner da 3 anni. Continuo a sentirmi dire che ci vuole tempo e che, probabilmente, questa mancanza di desiderio nasce da una paura profonda e radicata di sentire nuovamente dolore, o paura di non sentire nulla. Voglio credere che sia così, ma sono anche preoccupata perché la differenza tra prima e dopo che la mia libido sparisse è molto, molto evidente. Non è qualcosa che è diminuita col tempo, ma da un giorno in cui avevo rapporti/masturbazioni regolari, quello dopo è completamente scomparsa. Questa situazione mi porta a essere molto abbattuta e stressata, che sono certa non aiuti a migliorare le cose, così mi sento intrappolata in un'apparente strada circolare dove non vedo uscite.
C'è la possibilità che il desiderio non torni più? O che il trauma del dolore e l'esperienza con la malattia abbia per sempre determinato un cambiamento verso la sessualità?
Gntile ragazza,
la risposta sessuale individuale è un sistema complesso che coivolge il sistema nervoso, gli ormoni, la psiche di ciascun individuo.
Il calo della libido di cui lei soffre potrebbe essere correlata con alterazioni a vari livelli dei sistemi sopra menzionati.
Talvolta possono anche persistere sintomi infiammatori locali con tamponi negativi.
In situazioni come quella che lei descrive vanno, in linea generale, controllati gli ormoni che sovraintendono alla risposta sessuale, ad es. tiroide,ipofisi,ovaie,surreni....
Penso sia pertanto importante per lei una visita di persona presso unmedico di sua fiducia con particolare preparazione nello studio e nella terapia delle problematiche della sfera sessuale.
Cordiali saluti
dott. Piergiorgio Biondani.
la risposta sessuale individuale è un sistema complesso che coivolge il sistema nervoso, gli ormoni, la psiche di ciascun individuo.
Il calo della libido di cui lei soffre potrebbe essere correlata con alterazioni a vari livelli dei sistemi sopra menzionati.
Talvolta possono anche persistere sintomi infiammatori locali con tamponi negativi.
In situazioni come quella che lei descrive vanno, in linea generale, controllati gli ormoni che sovraintendono alla risposta sessuale, ad es. tiroide,ipofisi,ovaie,surreni....
Penso sia pertanto importante per lei una visita di persona presso unmedico di sua fiducia con particolare preparazione nello studio e nella terapia delle problematiche della sfera sessuale.
Cordiali saluti
dott. Piergiorgio Biondani.
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Buongiorno. Il calo della libido può essere imputato a diversi fattori e in questa sede dare indicazioni specifiche potrebbe essere controproducente, in quanto, per quanto dal suo racconto siano evidenti il disagio che prova e i pensieri che si porta dentro, potrebbero mancare dettagli che sebbene a una prima vista siano irrilevanti possono poi rivelarsi importanti in sede di terapia. Ciò che potrebbe aiutarla a comprendere meglio la situazione è rivolgersi ad un terapeuta con il quale costruire un percorso volto all’esplorazione dei significati che attribuisce all’atto sessuale, insieme ad eventuali controlli medici ginecologici per tenere monitorata la situazione anche fisica. Portando avanti questi due tipi di percorso si riuscirebbe ad avere un quadro completo e costante della sua situazione, che favorirebbe anche la buona riuscita della psicoterapia e il godimento dei momenti intimi.
Se volesse iniziare un percorso di questo tipo mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Se volesse iniziare un percorso di questo tipo mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Gentile, da docente universitario le dico che da una recente metanalisi pubblicata nel 2019, abbiamo avuto di nuovo la conferma dell'inutilità dell'omeopatia (che non supera mai l'effetto placebo in ogni articolo preso in esame). Al di là di questo, dalle poche righe che ho letto mi pare di capire che il trauma il lei non è stato trattato a dovere!!! Deve scegliere un terapeuta che tratti BENE il trauma, con le migliori tecniche che esistono al momento (EMDR per esempio).
Rimango a sua disposizione per ulteriori.
Prof. Alessandro Lepri
Rimango a sua disposizione per ulteriori.
Prof. Alessandro Lepri
Gentile utente,
le propongo di considerare la psicoterapia con un sessuologo come un'opportunità preziosa per esplorare e comprendere più a fondo le difficoltà che sta attraversando. La psicoterapia, infatti, rappresenta un cammino di consapevolezza, in cui avrà l'opportunità di esplorare, in un contesto sicuro e riservato, i suoi pensieri, emozioni e comportamenti. Si tratta di uno spazio protetto, dove potrà affrontare le sue preoccupazioni senza alcun giudizio, ma con il supporto di un professionista che la accompagnerà nel processo di riflessione e comprensione.
Esistono diverse modalità terapeutiche che, pur perseguendo lo stesso obiettivo di miglioramento del benessere emotivo e relazionale, si distinguono per i loro approcci. La psicoterapia psicodinamica, ad esempio, le permetterà di indagare le radici più profonde dei suoi vissuti, esplorando le dinamiche inconsce che influenzano il suo presente. La scelta dell'approccio più adatto sarà una decisione condivisa con il terapeuta, che prenderà in considerazione le sue specifiche necessità e caratteristiche.
Un percorso psicoterapico non solo la aiuterà a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, ma le offrirà anche gli strumenti per affrontare le difficoltà quotidiane in modo più sereno e consapevole, promuovendo una qualità della vita più soddisfacente e appagante.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
le propongo di considerare la psicoterapia con un sessuologo come un'opportunità preziosa per esplorare e comprendere più a fondo le difficoltà che sta attraversando. La psicoterapia, infatti, rappresenta un cammino di consapevolezza, in cui avrà l'opportunità di esplorare, in un contesto sicuro e riservato, i suoi pensieri, emozioni e comportamenti. Si tratta di uno spazio protetto, dove potrà affrontare le sue preoccupazioni senza alcun giudizio, ma con il supporto di un professionista che la accompagnerà nel processo di riflessione e comprensione.
Esistono diverse modalità terapeutiche che, pur perseguendo lo stesso obiettivo di miglioramento del benessere emotivo e relazionale, si distinguono per i loro approcci. La psicoterapia psicodinamica, ad esempio, le permetterà di indagare le radici più profonde dei suoi vissuti, esplorando le dinamiche inconsce che influenzano il suo presente. La scelta dell'approccio più adatto sarà una decisione condivisa con il terapeuta, che prenderà in considerazione le sue specifiche necessità e caratteristiche.
Un percorso psicoterapico non solo la aiuterà a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, ma le offrirà anche gli strumenti per affrontare le difficoltà quotidiane in modo più sereno e consapevole, promuovendo una qualità della vita più soddisfacente e appagante.
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Dottor Mauro Vargiu
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