Buonasera, sono una ragazza di 23 anni mamma di una bambina di 1 anno e mezzo avuta da una precedent

24 risposte
Buonasera, sono una ragazza di 23 anni mamma di una bambina di 1 anno e mezzo avuta da una precedente relazione dove il "padre" ha deciso di non riconoscerla.
7 mesi fa ho conosciuto un ragazzo, quando le cose si sono fatte più serie ho deciso molto gradualmente di inserire mia figlia nei nostri incontri e in quello che facevamo, sembrava averla accettata a pieno, era sempre carino con lei, la faceva addormentare, le dava da mangiare ecc... Fino a quando però lui dice di voler più tempo solo per noi, che lui per prima cosa era il mio fidanzato e non suo padre, che gli dava noia tenere il seggiolino in macchina sua, che gli dava noia tenere qualche giochino suo in casa, insomma mia figlia era diventata di intralcio per lui, dopo aver cercato qualche soluzione chiudiamo la nostra relazione i primi di gennaio. Passato qualche giorno ci risentiamo, mi dice che io gli manco, che non credeva di provare un sentimento così forte nei miei riguardi, che per lui sono sempre la sua fidanzata, che quando non mi sente ha una mancanza grande ecc... La cosa che io non riesco a capire è questa, se lui dice di amarmi così tanto, perché non cerca di trovare un punto di incontro?! Avevo anche proposto di passare più tempo da soli, ma che io di certo non potevo abbandonare mia figlia per lui. Io ho bisogno di fare cose in tranquillità da soli ma ho anche bisogno di fare cose in cui ci sia anche mia figlia. Ma lui non vuole, per lui uscire con mia figlia è fare il padre, e lui non si sente pronto ad esserlo.
A volte ho paura che questa sia tutta una scusa, a volte penso che lui abbia un altra, ma se l'avesse non avrebbe senso il continuarmi a sentire.
Vorrei un vostro parere, grazie mille.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, da quanto ci dice, questo ragazzo, molto probabilmente per via della giovane età o per altri fattori di cui non disponiamo di sufficienti informazioni, non se la sente di precludersi la leggerezza e la spensieratezza di questi anni di vita. Lei ha fatto la scelta di diventare madre, e giustamente, con maturità mette questa priorità davanti a tutto, mentre lui sembra avere fatto un'altra scelta. Amare qualcuno significa anche fare sacrifici, per cui un conto è sentirne la mancanza, un altro è sentirsi pronti a fare quei sacrifici per mantenere la relazione. Un caro saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott.ssa Sara Lezzi
Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
Gentile utente, da ciò che scrive emergono le difficoltà ed i dubbi che si trova a fronteggiare in questo momento. E' molto significativo che lei abbia progressivamente inserito sua figlia nei vostri incontri: lei non è solo donna, è anche madre. D'altro canto, da ciò che scrive sembra che il ragazzo che frequenta non riesca ad accogliere la bambina, che cerchi di "relegarla" in uno spazio lontano dalla vostra relazione. Dietro questo comportamento possono esserci molte motivazioni, ma avere una relazione matura con qualcuno significa anche accettare ed accogliere tutti gli aspetti dell'altro. Non si tratta tanto di sentirsi padre della bambina, quanto piuttosto accettare lei non solo come donna, ma anche come madre.
Ciò che le consiglio di fare è parlare con lui in maniera chiara e sincera (invitandolo a fare altrettanto) per comprendere e condividere le vostre priorità e i progetti per il futuro.
Se lo desidera, un colloquio psicologico potrebbe esserle utile per aiutarla a fare chiarezza sui suoi pensieri e le sue emozioni riguardo a questo ragazzo.
Resto a sua disposizione, cordiali saluti.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
La sua preoccupazione è comprensibile. L'incapacità del suo ex fidanzato di trovare un punto di incontro potrebbe indicare una differenza di priorità e di visione per il futuro. È importante considerare se questa situazione sia sana per te e tua figlia. Comunicare apertamente con lui potrebbe aiutare a comprendere meglio le sue intenzioni. Rimango a disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Chiara Guardigli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno mi sembra che inquadri in modo molto lucido e consapevole la sua situazione. E mi pare avere ben presenti sia i bisogni di sua figlia che quelli del suo fidanzato. Bello anche il dialogo aperto e sincero che c'è tra di voi. Perchè non farsi aiutare da una terza persona che vi sostenga nel vostro progetto di coppia?
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buonasera,
capisco la difficoltà della sua situazione. Mi sembra che lei sia una madre attenta e consapevole.
la maternità non dovrebbe precluderle la possibilità di una relazione, ma sicuramente è un evento di vita che ha giustamente modificato le sue priorità. Per quanto questo ragazzo sia sincero e autenticamente interessato a lei, per le vostre diverse storie di vita, probabilmente lei ha una maturità e dei bisogni che non possono essere completamente compresi e integrati da una persona che si trova in una fase di vita diversa dalla sua. E' possibile che comunicando apertamente e onestamente sui vostri desideri e sui vostri bisogni possiate costruire una relazione in cui i bisogni e le priorità di entrambi possano essere tenuti in considerazione e rispettati, se lui è disposto ad accettarla non solo come donna ma anche come madre e a costruire una relazione con sua figlia, non come padre, ma come persona che fa parte della vostra vita.
Le auguro il meglio
Dott. Alessandro Maria Montoni
Psicologo clinico, Psicologo
Monte Porzio Catone
salve; sembra una situazione complessa dati due sentimenti ambivalenti del suo compagno: una l'evidente legame nei suoi confronti e l'altra il rifiuto/paura di assumersi un ruolo genitoriale (o comunque l'idea di essere visto da un bambino come un elemento di riferimento importante).
gli oggetti in macchina e casa possono essere vissuti come un'incursione che concretizza il passaggio a questo ruolo che lui non ha intenzione di assumersi.
in questo l'amore non c'entra, riguarda l'immagine di sè e di quanto una persona riesca a rappresentarsi in un determinato ruolo: la può amare tantissimo ma rimanere angosciato per le responsabilità richieste all'interno della relazione.
forse il punto di incontro dovrebbe guardare al tema dei "confini": anche un oggetto nel posto sbagliato può rappresentare un'invasione di campo ansiogena.
poi, ovviamente un impegno con lei a lungo termine vuol dire un impegno anche nei confronti della bambina, sarebbe irreale pensare diversamente.
la domanda è: che ruolo vorrei che avesse quella persona nella relazione? se è disposta bene...
Dott.ssa Gelsomina Labellarte
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Maddaloni
Salve , la maternità è un processo molto complesso che coinvolge non solo la sfera psicologica di una donna ma anche quella del corpo che va incontro a tanti cambiamenti ormonali che influiscono sulla sfera affettiva. Lei è una giovane mamma single , sento che è anche risoluta e lucida dal racconto emerge questo, stabilendo confini e priorità imprescindibili quali quelli per un figlio . La sua posizione è realistica e matura al di là di ciò che prova questo ragazzo si chieda se è veramente questo che vuole se ha bisogno di una persona che non riesce ad includere nei sentimenti che prova per lei sua figlia. Darsi il tempo per instaurare una relazione sana e matura sopratutto per garantire alla sua bambina la stabilità e vedere e sentire la mamma serena.
Dott.ssa Angela Greco
Psicologo
Santa Maria Capua Vetere
Salve, ho letto quello che hai scritto e credo il "punto d'incontro" sia la base di ogni relazione. Tu sei mamma, hai scelto di esserlo e di prenderti cura di tua figlia anche senza un uomo accanto. Ciò significa che hai una grande forza, e nonostante l'amore che provi nei confronti di questa persona sai che non è giuso il suo comportamento per te e tua figlia. non ne faccio una colpa a lui del fatto che magari non possa sentirsi pronto ad asssumersi la responsabilità che un figlio (anche non biologico) comporta. io ti consiglio di dargli tempo e darti del tempo: se realmente lui vuole stare con te, tornerà con la consapevolezza che tu sei mamma oltre che donna. E datti del tempo anche tu, sei forte abbastanza per proseguire la tua strada e per comprendere che la persona giusta non ti chiederà di scegliere tra lui e tua figlia.
Dott.ssa Laura Maria Sottosanti
Psicologo, Psicologo clinico
Ramacca
Gentilissima, lei ha fatto una scelta quando ha deciso di mettere al mondo sua figlia, appunto quella di diventare madre; non tutti è detto che si sentano pronti a certi passi. Ciò che mi sembra di capire è che lei non sta chiedendo di essere il padre di sua figlia ma è possibile che lui travisi in tal senso il suo voler trascorrere del tempo in tre. Inoltre potrebbe essere intimorito dal vedere lei come madre piuttosto che come donna.
Dott.ssa Stefania Usai
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Selargius
buongiorno, mi spiace molto per la situazione che sta attraversando, alla base di ogni rapporto vi deve essere un punto d'incontro, un unione dei reciproci bisogni, una vostra dimensione. tra i tuoi bisogni, come hai descritto benissimo, c'è tua figlia : questo non ti preclude ad essere anche una compagnia ma dall'altra parte ci deve essere la consapevolezza che sei anche una mamma, con delle responsabilità volute verso questo bellissimo legame. è giusto che tu rifletta sui tuoi reali bisogni e condividere con lui i tuoi bisogni e il tuo stato d'animo e trovare con lui un punto d'incontro . per qualsiasi domanda sono a disposizione
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
salve e grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per la situazione che si è venuta a creare con il suo compagno, ma vedo che c'è anche da parte di entrambi una voglia di risolvere i problemi. Inizi un percorso di psicoterapia così da coinvolgere successivamente anche il suo fidanzato per salvare la relazione e ridare colore a ciò che di bello già stava nascendo. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio e sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Lisa Franzolin
Psicologo, Psicologo clinico
Vicenza
Buongiorno, intanto la ringrazio per aver deciso di raccontare la sua esperienza. Difficile se non impossibile dire cosa fare al posto suo; ogni persona ha una propria storia, un proprio modo di vivere le situazioni; ciò che posso suggerirle è di cercare di considerare se ci possa essere un punto di incontro tra le priorità di ciascuno. Comunicando apertamente il suo compagno potrebbe riuscire a comprendere che, nei confronti della figlia, non dovrà necessariamente sostituire la figura paterna, anche se nel tempo ciò che accadrà non possiamo saperlo, data la stretta vicinanza. Noi abbiamo la possibilità di esprimere come ci sentiamo, e quale sia il nostro atteggiamento nei confronti di una situazione; può succedere che si riesca a costruire un rapporto in cui i bisogni di ciascuno trovino un loro spazio, ma non è scontato che ciò debba accadere. Lei comunichi con onestà, tenendo fede a quelle che sente essere le sue priorità. Il resto verrà da sè. Io le auguro il meglio. Se avesse bisogno di un ulteriore aiuto, potrà contattarmi direttamente.

Lisa Franzolin
Dott.ssa Thelma D'Amico
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, mi dispiace per il momento difficile e la complessa situazione che sta vivendo. Lei è una giovane mamma bravissima nel tenere bene in mente i suoi confini e le sue priorità, in primis sua figlia che ha un'età in cui la presenza della mamma è fondamentale per un sano sviluppo. Capisco altrettanto che amare qualcuno che non riconosce i nostri bisogni e le nostre priorità può causare grande sofferenza e farci porre molti interrogativi in merito alle sue intenzioni, che appaiono combattute. Il suo ex sembra essere in conflitto riguardo al suo coinvolgimento con la piccola, come se una parte di lui lo temesse. Ha provato a chiedere come mai un cambio repentino di rotta? La proposta di trovare un punto di incontro, passando del tempo insieme ma anche riservando momenti per voi due, sembra ragionevole ed equilibrata. Tuttavia, sembra che lui non sia improvvisamente disposto ad accettare questa soluzione.
Potrebbe essere utile riflettere su quanto queste scelte del suo ex possano influenzare il vostro futuro insieme, valutando se accettare le sue condizioni sia la base per un rapporto sano e appagante per entrambi.
Si prenda il tempo necessario per riflettere sui suoi bisogni e sulle sue priorità. Cerchi di mantenere un dialogo aperto e sincero con lui, ma non esiti a prendere decisioni che siano nel miglior interesse suo e di sua figlia.
Se ha bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esiti a cercare il sostegno di amici, familiari o di uno specialista. Io sono disponibile per ulteriori dubbi o per approfondire insieme, anche online. Le auguro il meglio in questo momento complicato. Dott.ssa Thelma D'Amico
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, comprendo la sua difficoltà e credo sia una situazione delicata che richiede il suo tempo per metabolizzare certe dinamiche che lei giustamente ha sottolineato al suo ragazzo. Non so che esperienze abbia avuto il ragazzo che stava frequentando, ma a volte la paura di essere incapaci ad affrontare una relazione in cui è presente un figlio, può prendere il sopravvento e rendere più insicuri su cosa accettare e cosa scegliere, al di là dell'amore che può provare per lei. Fate i passi che vi sentite e parlatene assieme. Per superare le difficoltà, le paure è la miglior cosa parlarne per capire come affrontarle, tenendo presente che ci vuole del tempo per costruire un equilibrio che renda sereni entrambi.
Le auguro buone cose.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Dott.ssa Rossana Gonella
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Buonasera, capisco quanto sia difficile e confuso trovarti in questa situazione. È giusto che tu voglia trovare un equilibrio tra il tempo da trascorrere con il tuo partner e quello da dedicare alla tua bambina ma sarebbe meglio che tu non ti sentissi costretta a sacrificare il benessere della tua bambina per soddisfare le esigenze del partner.
La tua proposta di trascorrere più tempo da soli, ma senza abbandonare tua figlia, mostra un impegno nel trovare un compromesso. È preoccupante che il tuo ex compagno sembri non essere disposto a trovare un punto d'incontro su questa questione e che consideri il tempo trascorso con tua figlia come un ostacolo nella relazione.

Le sue parole possono sembrare contraddittorie, poiché dice di amarti ma sembra non essere disposto a fare dei compromessi per mantenere la relazione. È importante che tu valuti attentamente se questa relazione soddisfa le tue esigenze e se ti fa sentire amata e rispettata.

Potrebbe essere utile avere una conversazione aperta e onesta con lui per esprimere i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni. Chiedi chiarimenti sulle sue intenzioni e sulle sue aspettative per il futuro della relazione. È fondamentale che entrambi abbiate chiarezza sui vostri desideri e bisogni per poter prendere decisioni consapevoli.

In ogni caso, ricorda che meriti di essere con qualcuno che ti ama e ti rispetta pienamente, tenendo conto anche del tuo ruolo di madre. Se questa relazione non ti sta portando felicità e soddisfazione, potresti valutare altre opzioni che rispecchino meglio i tuoi valori e le tue esigenze.
Sono qui per te se hai bisogno di ulteriore supporto o vuoi parlare di questa situazione in modo più approfondito.




Dott.ssa Clarissa Colaiuda
Psicologo, Psicologo clinico
Terni
Buongiorno, purtroppo conciliare maternità e vita privata è sempre un'operazione che richiede aggiustamenti e compromessi, in particolar modo nel caso di nuove relazioni sentimentali. Siete entrambi molto giovani, quindi la paura e il peso della responsabilità è comprensibile; ma in una relazione è fondamentale rispettare le esigenze dell'altro. Per te è importante passare il tempo con tua figlia e, giustamente, ti farebbe piacere che il tuo partner ti aiutasse e sostenesse in questo. Tu hai accettato di sollevarlo da alcune responsabilità e hai acconsentito a passare più tempo in coppia e meno con tua figlia, ma qualsiasi altra scelta dovrebbe essere dettata dalla tua volontà di trovare la soluzione migliore per te e tua figlia. Hai fatto bene a definire le tue necessità e sei stata disponibile al compromesso, ora è giusto che anche lui faccia un passo nella tua direzione. Se hai dubbi sui suoi sentimenti il modo migliore per avere chiarezza è essere diretta e chiedergli un chiarimento. Se non si sente pronto ad essere padre va bene, può assumere un altro ruolo nei confronti della bambina, ma tu sei un genitore e non può cambiare questa cosa; tua figlia farà sempre parte della tua vita e dovresti metterlo in chiaro.
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno Signora, da ciò che racconta emergono le difficoltà ed i dubbi che si trova a dover fronteggiare in questo momento della sua vita. Lei non è solo donna, è anche madre ed è del tutto comprensibile la richiesta che fa al suo compagno. D'altro canto, il suo compagno sembra che cerchi di "circoscrivere" sua figlia in uno spazio lontano dalla vostra relazione. Possono esserci molte motivazioni, ma avere una relazione matura con qualcuno significa anche accettare ed accogliere tutti gli aspetti dell'altro. Non si tratta tanto di sentirsi padre della bambina, quanto piuttosto accettare lei come madre. Ciò che le consiglio di fare è parlare con lui in maniera chiara per comprendere e condividere le vostre priorità e i progetti per il futuro esprimendo le sue priorità e i suoi bisogni come donna e come mamma.
Saluti Dr.ssa Debora Versari
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott. Marco Dusi
Psicologo clinico, Psicologo, Terapeuta
Bassano del Grappa
Buonasera, a me pare che lei abbia già tutte le risposte. Lei e sua figlia siete un pacchetto unico, per quanto possa essere difficile da accettare è così ed è giusto sia così. Non si può avere una senza l'altra. Rimanga salda ai suoi principi.

Cordialmente

Dott. Marco Dusi
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza. La situazione che descrive è complessa, poiché si intrecciano diversi aspetti emotivi e pratici. Il suo ragazzo sembra provare sentimenti forti nei suoi confronti, ma allo stesso tempo manifesta delle difficoltà nell'accettare la realtà della sua maternità e la presenza di sua figlia. Questa può essere una reazione comprensibile per qualcuno che non si sente pronto ad assumere un ruolo paterno o a condividere il tempo con un bambino.
Tuttavia, il fatto che lui sembri esprimere un desiderio di continuare la relazione, pur mantenendo delle riserve sull’integrazione di sua figlia, può far sorgere dei dubbi sulla sincerità del suo impegno. Il punto centrale, però, sembra essere la mancanza di un compromesso: lui non sembra voler fare uno sforzo per trovare un equilibrio che le permetta di vivere sia la sua relazione sentimentale che il suo ruolo di madre. Questo potrebbe indicare una difficoltà a maturare un legame che rispetti entrambe le sue esigenze. La sua proposta di passare del tempo da soli e con sua figlia è ragionevole e mostra la sua intenzione di bilanciare le due cose. Se lui non è disposto ad adattarsi a questa dinamica, potrebbe essere un segnale che non è pronto o disposto a fare compromessi per far crescere la relazione. In ogni caso, il suo bisogno di chiarezza è legittimo, e se la relazione non gli offre il sostegno e l’equilibrio che desidera, potrebbe essere necessario rivalutare se vale la pena continuare. L’ascolto dei suoi bisogni, come madre e come partner, è essenziale per il suo benessere.
Buonasera, grazie per aver condiviso la tua storia con tanta sincerità.
Essere mamma a 23 anni, e allo stesso tempo cercare un equilibrio tra la tua identità di donna, di madre e di compagna è una sfida complessa e delicata. Quello che stai vivendo è carico di emozioni, dubbi, desideri e anche il tuo bisogno di comprensione è più che legittimo.

Da quello che racconti, sembra che tu abbia agito con molta sensibilità dove hai introdotto tua figlia nella relazione gradualmente, rispettando i tempi e cercando di trovare un equilibrio tra il tempo di coppia e il tempo familiare. Questo dimostra maturità e consapevolezza.

Il comportamento del tuo compagno, invece, appare contraddittorio.Da un lato dice di amarti, sente la tua mancanza, ti cerca e dall’altro rifiuta una parte fondamentale della tua vita - tua figlia- che non può essere messa “tra parentesi” o considerata un ostacolo.

Questi sono alcuni aspetti su cui riflettere:
L’amore maturo implica accettazione della realtà dell’altro. Se lui ti ama davvero, non può separarti dalla tua identità di madre. Non si tratta di chiedergli di fare il padre ma di accettare che tua figlia faccia parte della tua vita.
I sentimenti possono essere autentici ma non sempre bastano. È possibile che lui provi affetto vero nei tuoi confronti ma non sia pronto per il tipo di relazione che comporta anche la presenza di un bambino. Questo non fa necessariamente di lui una "brutta persona" ma solleva dubbi sulla compatibilità tra ciò che lui può offrire e ciò di cui tu hai bisogno.
La coerenza è fondamentale. Quando una persona dice di amarti ma ti fa sentire in colpa per il seggiolino in macchina o per i giochi in casa, allora qualcosa non torna. Chi ti ama dovrebbe almeno provare a capire il tuo punto di vista e venire incontro ai tuoi bisogni.
È normale avere dubbi.
È comprensibile che tu ti chieda se ci sia un’altra persona o se lui stia usando una “scusa”. Ma più che cercare risposte alle sue ambiguità forse vale la pena chiederti questo:
"Sto ricevendo il tipo di amore e rispetto che merito?"
"Mi sento accolta nella mia interezza, come donna e come madre?"

Hai già fatto una cosa molto importante; hai posto dei limiti chiari dicendo che non puoi e non vuoi abbandonare tua figlia per lui. Questo è un segnale di forza e protezione, sia per te che per tua figlia.

In conclusione posso dire:
Forse lui non è pronto per una relazione che comprenda anche una dimensione familiare. E va bene così. Ma tu meriti un amore che non ti chieda di dividerti in due, che non ti faccia sentire di “troppo” o “scomoda”.
Meriti una persona che non veda tua figlia come un ostacolo ma come una parte preziosa di te.

Se senti di voler approfondire questi vissuti in uno spazio protetto, un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarti a chiarire i tuoi bisogni e rafforzare ancora di più la tua autostima e capacità di scelta.

Ti mando un abbraccio di incoraggiamento. Sei una mamma forte e una donna che ha tutto il diritto di essere amata per intero. un caro saluto, Dott.ssa Rueida Muntasser
Dott.ssa Sara Rocco
Psicologo, Psicologo clinico
Ossi
Buongiorno, sicuramente quella che vive è una situazione difficile soprattutto data l'età di entrambi. E' complicato accettare il figlio di un'altra persona e prendersi responsabilità così grandi. E'sicuro che lei deve agire ricercando stabilità per la sua bambina ritaglaindosi del tempo per se per coltivare nuove relazioni.
Le auro il meglio.
Dott.ssa Sara Rocco
Dott.ssa Lisa Minafra
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Hai fatto bene a introdurre gradualmente la presenza di questo uomo nella vita della bambina: è la modalità più equilibrata e sicura per un bambino piccolo. È normale che, come mamma, tu abbia responsabilità a cui non puoi sottrarti, e mettere al primo posto il benessere della tua bambina è assolutamente corretto.
Forse la presenza della bambina lo ha spaventato e gli ha fatto temere responsabilità più grandi di lui, ma quando c’è stata distanza ha sentito la mancanza. Potreste confrontarvi su come gestire la relazione, trovando insieme modi per conciliare le esigenze di tutti. È possibile organizzare momenti esclusivi di coppia, pur mantenendo la presenza della bambina come costante nella vostra vita.

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