Buonasera, sono una ragazza di 23 anni mamma di una bambina di 1 anno e mezzo avuta da una precedent

18 risposte
Buonasera, sono una ragazza di 23 anni mamma di una bambina di 1 anno e mezzo avuta da una precedente relazione dove il "padre" ha deciso di non riconoscerla.
7 mesi fa ho conosciuto un ragazzo, quando le cose si sono fatte più serie ho deciso molto gradualmente di inserire mia figlia nei nostri incontri e in quello che facevamo, sembrava averla accettata a pieno, era sempre carino con lei, la faceva addormentare, le dava da mangiare ecc... Fino a quando però lui dice di voler più tempo solo per noi, che lui per prima cosa era il mio fidanzato e non suo padre, che gli dava noia tenere il seggiolino in macchina sua, che gli dava noia tenere qualche giochino suo in casa, insomma mia figlia era diventata di intralcio per lui, dopo aver cercato qualche soluzione chiudiamo la nostra relazione i primi di gennaio. Passato qualche giorno ci risentiamo, mi dice che io gli manco, che non credeva di provare un sentimento così forte nei miei riguardi, che per lui sono sempre la sua fidanzata, che quando non mi sente ha una mancanza grande ecc... La cosa che io non riesco a capire è questa, se lui dice di amarmi così tanto, perché non cerca di trovare un punto di incontro?! Avevo anche proposto di passare più tempo da soli, ma che io di certo non potevo abbandonare mia figlia per lui. Io ho bisogno di fare cose in tranquillità da soli ma ho anche bisogno di fare cose in cui ci sia anche mia figlia. Ma lui non vuole, per lui uscire con mia figlia è fare il padre, e lui non si sente pronto ad esserlo.
A volte ho paura che questa sia tutta una scusa, a volte penso che lui abbia un altra, ma se l'avesse non avrebbe senso il continuarmi a sentire.
Vorrei un vostro parere, grazie mille.
Buongiorno, da quanto ci dice, questo ragazzo, molto probabilmente per via della giovane età o per altri fattori di cui non disponiamo di sufficienti informazioni, non se la sente di precludersi la leggerezza e la spensieratezza di questi anni di vita. Lei ha fatto la scelta di diventare madre, e giustamente, con maturità mette questa priorità davanti a tutto, mentre lui sembra avere fatto un'altra scelta. Amare qualcuno significa anche fare sacrifici, per cui un conto è sentirne la mancanza, un altro è sentirsi pronti a fare quei sacrifici per mantenere la relazione. Un caro saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentile utente, da ciò che scrive emergono le difficoltà ed i dubbi che si trova a fronteggiare in questo momento. E' molto significativo che lei abbia progressivamente inserito sua figlia nei vostri incontri: lei non è solo donna, è anche madre. D'altro canto, da ciò che scrive sembra che il ragazzo che frequenta non riesca ad accogliere la bambina, che cerchi di "relegarla" in uno spazio lontano dalla vostra relazione. Dietro questo comportamento possono esserci molte motivazioni, ma avere una relazione matura con qualcuno significa anche accettare ed accogliere tutti gli aspetti dell'altro. Non si tratta tanto di sentirsi padre della bambina, quanto piuttosto accettare lei non solo come donna, ma anche come madre.
Ciò che le consiglio di fare è parlare con lui in maniera chiara e sincera (invitandolo a fare altrettanto) per comprendere e condividere le vostre priorità e i progetti per il futuro.
Se lo desidera, un colloquio psicologico potrebbe esserle utile per aiutarla a fare chiarezza sui suoi pensieri e le sue emozioni riguardo a questo ragazzo.
Resto a sua disposizione, cordiali saluti.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
La sua preoccupazione è comprensibile. L'incapacità del suo ex fidanzato di trovare un punto di incontro potrebbe indicare una differenza di priorità e di visione per il futuro. È importante considerare se questa situazione sia sana per te e tua figlia. Comunicare apertamente con lui potrebbe aiutare a comprendere meglio le sue intenzioni. Rimango a disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno mi sembra che inquadri in modo molto lucido e consapevole la sua situazione. E mi pare avere ben presenti sia i bisogni di sua figlia che quelli del suo fidanzato. Bello anche il dialogo aperto e sincero che c'è tra di voi. Perchè non farsi aiutare da una terza persona che vi sostenga nel vostro progetto di coppia?
Buonasera,
capisco la difficoltà della sua situazione. Mi sembra che lei sia una madre attenta e consapevole.
la maternità non dovrebbe precluderle la possibilità di una relazione, ma sicuramente è un evento di vita che ha giustamente modificato le sue priorità. Per quanto questo ragazzo sia sincero e autenticamente interessato a lei, per le vostre diverse storie di vita, probabilmente lei ha una maturità e dei bisogni che non possono essere completamente compresi e integrati da una persona che si trova in una fase di vita diversa dalla sua. E' possibile che comunicando apertamente e onestamente sui vostri desideri e sui vostri bisogni possiate costruire una relazione in cui i bisogni e le priorità di entrambi possano essere tenuti in considerazione e rispettati, se lui è disposto ad accettarla non solo come donna ma anche come madre e a costruire una relazione con sua figlia, non come padre, ma come persona che fa parte della vostra vita.
Le auguro il meglio
salve; sembra una situazione complessa dati due sentimenti ambivalenti del suo compagno: una l'evidente legame nei suoi confronti e l'altra il rifiuto/paura di assumersi un ruolo genitoriale (o comunque l'idea di essere visto da un bambino come un elemento di riferimento importante).
gli oggetti in macchina e casa possono essere vissuti come un'incursione che concretizza il passaggio a questo ruolo che lui non ha intenzione di assumersi.
in questo l'amore non c'entra, riguarda l'immagine di sè e di quanto una persona riesca a rappresentarsi in un determinato ruolo: la può amare tantissimo ma rimanere angosciato per le responsabilità richieste all'interno della relazione.
forse il punto di incontro dovrebbe guardare al tema dei "confini": anche un oggetto nel posto sbagliato può rappresentare un'invasione di campo ansiogena.
poi, ovviamente un impegno con lei a lungo termine vuol dire un impegno anche nei confronti della bambina, sarebbe irreale pensare diversamente.
la domanda è: che ruolo vorrei che avesse quella persona nella relazione? se è disposta bene...
Salve , la maternità è un processo molto complesso che coinvolge non solo la sfera psicologica di una donna ma anche quella del corpo che va incontro a tanti cambiamenti ormonali che influiscono sulla sfera affettiva. Lei è una giovane mamma single , sento che è anche risoluta e lucida dal racconto emerge questo, stabilendo confini e priorità imprescindibili quali quelli per un figlio . La sua posizione è realistica e matura al di là di ciò che prova questo ragazzo si chieda se è veramente questo che vuole se ha bisogno di una persona che non riesce ad includere nei sentimenti che prova per lei sua figlia. Darsi il tempo per instaurare una relazione sana e matura sopratutto per garantire alla sua bambina la stabilità e vedere e sentire la mamma serena.
Salve, ho letto quello che hai scritto e credo il "punto d'incontro" sia la base di ogni relazione. Tu sei mamma, hai scelto di esserlo e di prenderti cura di tua figlia anche senza un uomo accanto. Ciò significa che hai una grande forza, e nonostante l'amore che provi nei confronti di questa persona sai che non è giuso il suo comportamento per te e tua figlia. non ne faccio una colpa a lui del fatto che magari non possa sentirsi pronto ad asssumersi la responsabilità che un figlio (anche non biologico) comporta. io ti consiglio di dargli tempo e darti del tempo: se realmente lui vuole stare con te, tornerà con la consapevolezza che tu sei mamma oltre che donna. E datti del tempo anche tu, sei forte abbastanza per proseguire la tua strada e per comprendere che la persona giusta non ti chiederà di scegliere tra lui e tua figlia.
Gentilissima, lei ha fatto una scelta quando ha deciso di mettere al mondo sua figlia, appunto quella di diventare madre; non tutti è detto che si sentano pronti a certi passi. Ciò che mi sembra di capire è che lei non sta chiedendo di essere il padre di sua figlia ma è possibile che lui travisi in tal senso il suo voler trascorrere del tempo in tre. Inoltre potrebbe essere intimorito dal vedere lei come madre piuttosto che come donna.
buongiorno, mi spiace molto per la situazione che sta attraversando, alla base di ogni rapporto vi deve essere un punto d'incontro, un unione dei reciproci bisogni, una vostra dimensione. tra i tuoi bisogni, come hai descritto benissimo, c'è tua figlia : questo non ti preclude ad essere anche una compagnia ma dall'altra parte ci deve essere la consapevolezza che sei anche una mamma, con delle responsabilità volute verso questo bellissimo legame. è giusto che tu rifletta sui tuoi reali bisogni e condividere con lui i tuoi bisogni e il tuo stato d'animo e trovare con lui un punto d'incontro . per qualsiasi domanda sono a disposizione
salve e grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per la situazione che si è venuta a creare con il suo compagno, ma vedo che c'è anche da parte di entrambi una voglia di risolvere i problemi. Inizi un percorso di psicoterapia così da coinvolgere successivamente anche il suo fidanzato per salvare la relazione e ridare colore a ciò che di bello già stava nascendo. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio e sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno, intanto la ringrazio per aver deciso di raccontare la sua esperienza. Difficile se non impossibile dire cosa fare al posto suo; ogni persona ha una propria storia, un proprio modo di vivere le situazioni; ciò che posso suggerirle è di cercare di considerare se ci possa essere un punto di incontro tra le priorità di ciascuno. Comunicando apertamente il suo compagno potrebbe riuscire a comprendere che, nei confronti della figlia, non dovrà necessariamente sostituire la figura paterna, anche se nel tempo ciò che accadrà non possiamo saperlo, data la stretta vicinanza. Noi abbiamo la possibilità di esprimere come ci sentiamo, e quale sia il nostro atteggiamento nei confronti di una situazione; può succedere che si riesca a costruire un rapporto in cui i bisogni di ciascuno trovino un loro spazio, ma non è scontato che ciò debba accadere. Lei comunichi con onestà, tenendo fede a quelle che sente essere le sue priorità. Il resto verrà da sè. Io le auguro il meglio. Se avesse bisogno di un ulteriore aiuto, potrà contattarmi direttamente.

Lisa Franzolin
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Buongiorno, mi dispiace per il momento difficile e la complessa situazione che sta vivendo. Lei è una giovane mamma bravissima nel tenere bene in mente i suoi confini e le sue priorità, in primis sua figlia che ha un'età in cui la presenza della mamma è fondamentale per un sano sviluppo. Capisco altrettanto che amare qualcuno che non riconosce i nostri bisogni e le nostre priorità può causare grande sofferenza e farci porre molti interrogativi in merito alle sue intenzioni, che appaiono combattute. Il suo ex sembra essere in conflitto riguardo al suo coinvolgimento con la piccola, come se una parte di lui lo temesse. Ha provato a chiedere come mai un cambio repentino di rotta? La proposta di trovare un punto di incontro, passando del tempo insieme ma anche riservando momenti per voi due, sembra ragionevole ed equilibrata. Tuttavia, sembra che lui non sia improvvisamente disposto ad accettare questa soluzione.
Potrebbe essere utile riflettere su quanto queste scelte del suo ex possano influenzare il vostro futuro insieme, valutando se accettare le sue condizioni sia la base per un rapporto sano e appagante per entrambi.
Si prenda il tempo necessario per riflettere sui suoi bisogni e sulle sue priorità. Cerchi di mantenere un dialogo aperto e sincero con lui, ma non esiti a prendere decisioni che siano nel miglior interesse suo e di sua figlia.
Se ha bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esiti a cercare il sostegno di amici, familiari o di uno specialista. Io sono disponibile per ulteriori dubbi o per approfondire insieme, anche online. Le auguro il meglio in questo momento complicato. Dott.ssa Thelma D'Amico
Buongiorno, comprendo la sua difficoltà e credo sia una situazione delicata che richiede il suo tempo per metabolizzare certe dinamiche che lei giustamente ha sottolineato al suo ragazzo. Non so che esperienze abbia avuto il ragazzo che stava frequentando, ma a volte la paura di essere incapaci ad affrontare una relazione in cui è presente un figlio, può prendere il sopravvento e rendere più insicuri su cosa accettare e cosa scegliere, al di là dell'amore che può provare per lei. Fate i passi che vi sentite e parlatene assieme. Per superare le difficoltà, le paure è la miglior cosa parlarne per capire come affrontarle, tenendo presente che ci vuole del tempo per costruire un equilibrio che renda sereni entrambi.
Le auguro buone cose.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Buonasera, capisco quanto sia difficile e confuso trovarti in questa situazione. È giusto che tu voglia trovare un equilibrio tra il tempo da trascorrere con il tuo partner e quello da dedicare alla tua bambina ma sarebbe meglio che tu non ti sentissi costretta a sacrificare il benessere della tua bambina per soddisfare le esigenze del partner.
La tua proposta di trascorrere più tempo da soli, ma senza abbandonare tua figlia, mostra un impegno nel trovare un compromesso. È preoccupante che il tuo ex compagno sembri non essere disposto a trovare un punto d'incontro su questa questione e che consideri il tempo trascorso con tua figlia come un ostacolo nella relazione.

Le sue parole possono sembrare contraddittorie, poiché dice di amarti ma sembra non essere disposto a fare dei compromessi per mantenere la relazione. È importante che tu valuti attentamente se questa relazione soddisfa le tue esigenze e se ti fa sentire amata e rispettata.

Potrebbe essere utile avere una conversazione aperta e onesta con lui per esprimere i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni. Chiedi chiarimenti sulle sue intenzioni e sulle sue aspettative per il futuro della relazione. È fondamentale che entrambi abbiate chiarezza sui vostri desideri e bisogni per poter prendere decisioni consapevoli.

In ogni caso, ricorda che meriti di essere con qualcuno che ti ama e ti rispetta pienamente, tenendo conto anche del tuo ruolo di madre. Se questa relazione non ti sta portando felicità e soddisfazione, potresti valutare altre opzioni che rispecchino meglio i tuoi valori e le tue esigenze.
Sono qui per te se hai bisogno di ulteriore supporto o vuoi parlare di questa situazione in modo più approfondito.




Buongiorno, purtroppo conciliare maternità e vita privata è sempre un'operazione che richiede aggiustamenti e compromessi, in particolar modo nel caso di nuove relazioni sentimentali. Siete entrambi molto giovani, quindi la paura e il peso della responsabilità è comprensibile; ma in una relazione è fondamentale rispettare le esigenze dell'altro. Per te è importante passare il tempo con tua figlia e, giustamente, ti farebbe piacere che il tuo partner ti aiutasse e sostenesse in questo. Tu hai accettato di sollevarlo da alcune responsabilità e hai acconsentito a passare più tempo in coppia e meno con tua figlia, ma qualsiasi altra scelta dovrebbe essere dettata dalla tua volontà di trovare la soluzione migliore per te e tua figlia. Hai fatto bene a definire le tue necessità e sei stata disponibile al compromesso, ora è giusto che anche lui faccia un passo nella tua direzione. Se hai dubbi sui suoi sentimenti il modo migliore per avere chiarezza è essere diretta e chiedergli un chiarimento. Se non si sente pronto ad essere padre va bene, può assumere un altro ruolo nei confronti della bambina, ma tu sei un genitore e non può cambiare questa cosa; tua figlia farà sempre parte della tua vita e dovresti metterlo in chiaro.
Buongiorno Signora, da ciò che racconta emergono le difficoltà ed i dubbi che si trova a dover fronteggiare in questo momento della sua vita. Lei non è solo donna, è anche madre ed è del tutto comprensibile la richiesta che fa al suo compagno. D'altro canto, il suo compagno sembra che cerchi di "circoscrivere" sua figlia in uno spazio lontano dalla vostra relazione. Possono esserci molte motivazioni, ma avere una relazione matura con qualcuno significa anche accettare ed accogliere tutti gli aspetti dell'altro. Non si tratta tanto di sentirsi padre della bambina, quanto piuttosto accettare lei come madre. Ciò che le consiglio di fare è parlare con lui in maniera chiara per comprendere e condividere le vostre priorità e i progetti per il futuro esprimendo le sue priorità e i suoi bisogni come donna e come mamma.
Saluti Dr.ssa Debora Versari

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