Buonasera, per errore in data 23 novembre ho mangiato degli affettati preconfezionati che erano scad

12 risposte
Buonasera, per errore in data 23 novembre ho mangiato degli affettati preconfezionati che erano scaduti il 10 novembre. La confezione non l'avevo ancora mai aperta e dal colore non sembravano essere andati a male. Rischio di stare seriamente male nei prossimi giorni?
La commestibilità di un alimento, superata la data di scadenza riportata sulla confezione, è essenzialmente correlata alla natura del cibo stesso che ne determina anche la deperibilità più o meno lunga dal momento della produzione a quello in cui viene posto in tavola. Occorre poi fare una seconda distinzione fra una vera e propria data di scadenza espressa sugli involucri dei prodotti alimentari dalla dicitura ‘da consumarsi entro…’, che indica quindi il termine entro cui l’alimento la consumazione del cibo è assolutamente garantita quindi senza il rischio che si possano sviluppare cariche batteriche nocive per la salute o che il cibo possa perdere le sue proprietà nutrizionali originarie, a condizione però che la confezione sia stata fino a quel momento integra e che la conservazione dell’alimento sia avvenuta in maniera corretta e nel rispetto delle indicazioni consigliate.
La data di scadenza deve essere obbligatoriamente indicata sulle confezioni dei prodotti alimentari preconfezionati e altamente deperibili quali ad esempio carni e formaggi freschi, latte e latticini freschi, pasta fresca e all’uovo, prodotti ittici. Esiste poi anche la dicitura ‘da consumarsi preferibilmente’, seguita da una data precisa, riportata sulla confezione degli alimenti che sono conservabili per un periodo inferiore ai 3 mesi. Invece per quelli che possono essere consumati fra i 3 e i 18 mesi è sufficiente indicare sull’involucro mese e anno di scadenza (senza un giorno preciso) e per quelli la cui conservazione è possibile anche oltre i 18 mesi basta precisare solo l’anno.

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Buongiorno,
le confermo ciò detto dalla mia collega.
per quanto riguarda la sua preoccupazione, purtroppo ad oggi non si può tornare indietro, consideri che solitamente nelle 48 ore seguenti all'assunzione di cibo avariato, si potrebbero verificare sintomatologie gastrointestinali.
in tal caso contatti il suo medico per porre rimedio.
Se invece tutto procede nella normalità, senza sintomatologie particolari, significa che l'alimento non presentava particolari alterazioni nonostante la data di scadenza, e/o che il suo sistema immunitario intestinale ha svolto un ottimo lavoro.
Mi raccomando la prossima volta faccia molta attenzione alla data di scadenza riportata!
Resto a disposizione
Dott.ssa S.M Bonsignori
Salve. Dal momento che il cibo non presentava segni di alterazione, potrebbe effettivamente darsi che fosse ancora in perfette condizioni. Qualora così non fosse, presti attenzione a eventuali segnali di malessere di carattere gastrointestinale (eventualmente accompagnati da febbre) nei prossimi 1-2 giorni e, in caso si dovessero verificare, ne parli col suo medico. Ci sono comunque concrete possibilità che ciò non si verifichi.
Gentilissimo paziente,
Concordo con quanto detto dai colleghi, i prodotti a base di carne confezionati, come affettati, prodotti di salumeria crudi, cotti, stagionati durano fino a 1 mese oltre il Tmc.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Buonasera, per sicurezza contatti il medico e monitori il suo stato di salute con un'attenzione maggiore per le prossime settimane.

Dott. Giuseppe Pullia
Salve, non è assolutamente detto. Molte volte i tempi di deterioramento dell'alimento sono più lunghi rispetto alla data di scadenza indicata. Questo vale soprattutto per i prodotti confezionati e arricchiti con conservanti e aromi.
Buongiorno,
la scadenza per gli affettati confezionati non è sempre quella scritta in confezione. Inoltre se aveva un sapore gradevole può essere che non abbia nessun effetto. Comunque monitori il suo stato di salute, in particolare sintomi gastrointestinale e in caso di malessere contatti il suo medico curante.
Cordiali saluti,
Giulia
Buonasera, non vada in ansia. Concordo quanto detto dai colleghi, la data di scadenza è spesso una stima e alcuni alimenti potrebbero essere ancora sicuri da consumare anche dopo quella data, a condizione che siano stati conservati correttamente.
Ad ogni modo, se presenta alcuni sintomi gastrointestinali, ne parli con il suo medico.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Ivana Allocca
Gentile paziente,
mi allineo con quanto scritto dai miei colleghi.
Senza ansia particolare, monitori eventuali sintomi di tipo gastrointestinale e contatti il medico curante in caso di malessere.
Molto probabilmente il periodo indicato oltre la data di scadenza non ha portato un vero e proprio deterioramento dell'alimento.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisa Potettu
Buongiorno,
essendo passate 72 ore non dovrebbe verificarsi nulla di spiacevole. Se si dovessero verificare sintomi gastrointestinali contatti il suo medico curante.
Drssa G. Vivina Martiradonna
Gentile paziente,
è assolutamente normale la sua preoccupazione, però la tranquillizzo... trattandosi di affettati pre-confezionati ricchi di conservanti la data di scadenza è spesso indicativa se il prodotto è conservato in condizioni ottimali. Di conseguenza, potrebbe non incorrere in nessun tipo di conseguenza spiacevole.
Tenga comunque monitorati eventuali sintomi gastrointestinali e in caso di malessere contatti il suo medico curante.
Cordialmente
Dott.ssa Sabrina Cozzi
Buonasera. La data di scadenza viene riportata sulle confezioni o sulle etichette di alcuni alimenti ed indica, come ben sappiamo, la data entro cui un alimento deve essere consumato. Questa data cambia in termini di durata, in base al tipo di alimento. Pensiamo ad esempio agli alimenti delicati, come una tartare di pesce crudo: dal giorno successivo alla scadenza l’alimento deve essere considerato scaduto, perché consumarlo può essere pericoloso per la salute. Mentre per le gli alimenti come farine, riso, pasta ecc la scadenza è molto più lungo rispetto agli alimenti "freschi". I prodotti che vanno tenuti in frigorifero sono quelli più deperibili e questi in linea di massima hanno la data di scadenza, che è bene rispettare. In qualche caso (per esempio lo yogurt oppure il latte fresco) si può sforare di uno o due giorni, purché la temperatura del frigo sia impostata correttamente a 4 °C, la confezione sia integra e non si presentino cattivi odori. Con altri alimenti freschi (soprattutto i più deperibili come pesce crudo, carne fresca, formaggi freschi...) invece bisogna essere ligi, perché c’è il rischio che prolifichino microrganismi, alcuni dei quali sono patogeni, cioè dannosi per l’uomo. I prodotti da dispensa in genere possono essere consumati anche dopo due mesi dal termine minimo di conservazione; in linea generale più lungo è il termine minimo di conservazione previsto, maggiore sarà il margine di tolleranza. Se il prodotto non presentava cattivo odore, alterazione del colore, muffe o altro rispetto al normale, stia tranquillo, però si ricordi sempre di controllare la data di scadenza dei prodotti più deperibili.
Dott.ssa Di Marco

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