Buonasera mi chiamo Paolo sto prendendo brintelix da tre anni più da un anno alla sera alpazol

3 risposte
Buonasera mi chiamo Paolo sto prendendo brintelix da tre anni più da un anno alla sera alpazolam la sera per dormire .Soffro di nausea e concentrazione da quando prendo quest,ultimo . Infatti se prima al risveglio mi veniva spontaneo fare tutto ora mi sento imbranato e troppo calmo .Ora non ho più voglia di farmaci per me sono una fregatura. Cosa consigliate?
Alprazolam non da nausea ma disturbo dell’attenzione si.Rivedrei il dosaggio di quest’ultimo e se possibile sospenderlo.I farmaci non sono delle fregature ma assunti sotto controllo medico X evitare disturbi e mal funzionamento

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Dott.ssa Manuela Giraudo
Psichiatra, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Avigliana
Salve, dei 2 farmaci menzionati, il Brintellix è l'unico che può dare nausea anche persistente nel tempo. In questi casi può avere senso cambiare farmaco. I disturbi della concentrazione cosi come l'apatia al risveglio non vanno confusi con gli effetti collaterali dei farmaci perchè spesso sono dovuti alla patologia di base. In ogni caso la sua situazione va valutata e discussa con uno specialista che prenda in considerazione il quadro clinico nel complesso. Sia fiducioso; i farmaci se assunti correttamente, sotto controllo medico e monitorati nel tempo, possono dare ottimi risultati. Talvolta è sufficiente qualche piccola modifica della cura nel tempo
Dott. Raffaele Falato
Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Firenze
Buonasera Paolo,
capisco bene la sua frustrazione. Dopo tanto tempo di cura, se sente effetti come nausea, difficoltà di concentrazione e rallentamento al risveglio, è giusto parlarne con lo psichiatra per valutare un cambiamento. L’alprazolam preso la sera può causare questo tipo di sedazione e “appannamento” al mattino, soprattutto se usato a lungo. Non è detto che debba sospendere tutto, ma potrebbe essere utile ridurre gradualmente l’alprazolam e valutare alternative non sedative, anche psicologiche, per il sonno. In alcuni casi si può anche considerare una sospensione guidata dell’antidepressivo, se la condizione è stabile da tempo. Il suo malessere è un segnale da ascoltare, non un fallimento. La cura va adattata nel tempo: non è detto che debba restare com’è. Ne parli con il suo specialista per una strategia più leggera e su misura.

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