Buonasera. Il 20 gennaio 2024, mio padre ha avuto un ictus emorragico alla parte sinistra del cerve

11 risposte
Buonasera.
Il 20 gennaio 2024, mio padre ha avuto un ictus emorragico alla parte sinistra del cervello; questo ha comportato ad avere tutta la parte destra bloccata (braccio e gamba), non parla (afasia) e difficoltà nel mangiare (disfagia). Il 23 gennaio è stato operato. Il 20 febbraio è stato trasferito dall'ospedale ad un centro per iniziare la riabilitazione al braccio, alla gamba, per l'afasia e la disfagia (terapia intensiva codice 56). Ha il catetere e problemi comportamentali.
Oggi 05 marzo, il centro che si occupa della riabilitazione, ci comunica che loro lo potranno tenere 30/45 massimo 60 giorni e che dopo ci dovremo pensare noi. Ci hanno detto di attivarci. Questo ci ha spaventati tantissimo. Noi non sappiamo che cosa fare e come lui sarà tra 30/45/60 giorni.
I medici sono molto negativi sui suoi miglioramenti e questo ci infastidisce parecchio. Dopo quei 30/45/60 giorni sarà a carico nostro? Possiamo usufruire di qualche servizio?


Grazie se potrete rispondere.
Dott. Mirko Rocci
Fisioterapista, Posturologo
Cisterna di Latina
Buonasera, potete provare a rivolgervi alla ASL o alle associazioni che si occupano di assistenza domiciliare. Si per quanto riguarda la fisioterapia che per la logopedia. Cordiali saluti

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Buongiorno, ci sono dei servizi sul territorio che si occupano di assistenza domiciliare sia come oss, fisioterapia e altri servizi, proverei a contattarli per capire i tempi di attivazione. nel frattempo farei se possibile delle sedute anche privatamnte per non sospendere le sedute visto che suo padre ne ha stretta necessità.
Dr. Luca Salucci
Fisioterapista, Osteopata
Pesaro
Salve, cerchi di capire bene i tempi di attivazione e di presa in carico di suo padre da parte di una eventuale fisioterapia a domicilio o a regime ambulatoriale nella sua regione di appartenenza... tendenzialmente l'iter comune è il seguente: medico curante, richiesta di impegnativa per visita fisiatrica, prenotazione della visita tramite la regione, visita e successivamente presa in carico del paziente... le consiglio però di non fermarsi in quanto le riabilitazioni post ictus danno i loro risultati soprattutto nei primi mesi, quindi non vi scoraggiate e provate.
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito? Senza impegno economico
Grazie
Dott. Dimitri Cozlov
Fisioterapista, Osteopata
Verona
Buongiorno
Mi dispiace molto per la situazione che stai affrontando con tuo padre. È comprensibile che tu sia preoccupato per il suo futuro e per le questioni finanziarie legate alla sua assistenza.

Innanzitutto, vorrei consigliarti di parlare con gli assistenti sociali o con il personale del centro di riabilitazione per ottenere informazioni dettagliate sui servizi disponibili e sui passaggi successivi una volta che tuo padre lascerà il centro. Possono aiutarti a comprendere le opzioni di assistenza a lungo termine e i servizi disponibili per le persone con disabilità.

Ecco alcune possibilità che potresti esplorare:

Assistenza domiciliare: Potresti considerare di assumere un caregiver o utilizzare servizi di assistenza domiciliare per aiutare tuo padre con le attività quotidiane. Ci potrebbero essere programmi di assistenza domiciliare finanziati dal governo o da organizzazioni locali a cui potresti accedere.

Centri diurni: Alcune comunità offrono programmi diurni per adulti che forniscono assistenza e attività durante il giorno. Questi programmi possono essere utili se hai bisogno di assistenza per tuo padre mentre lavori o sei occupato durante il giorno.

Assistenza a lungo termine: Se tuo padre è idoneo, potrebbe essere possibile ottenere assistenza a lungo termine attraverso programmi governativi come l'assistenza medica, l'assistenza Medicaid o altri programmi di assistenza sanitaria pubblica.

Assistenza domiciliare specialistica: Se tuo padre ha bisogno di cure specialistiche come la terapia fisica, occupazionale o del linguaggio, potresti cercare servizi di assistenza domiciliare specializzati che offrono queste terapie a casa.

Supporto psicologico e emotivo: Assicurati anche di cercare supporto per te stesso e per gli altri membri della famiglia che stanno affrontando questa situazione. Il supporto psicologico e emotivo può essere prezioso durante momenti difficili come questo.

Ti consiglio vivamente di contattare un assistente sociale o un consulente legale che possa guidarti attraverso le opzioni disponibili e aiutarti a comprendere i costi e i finanziamenti disponibili per l'assistenza a lungo termine di tuo padre.
Dr. Giacomo Colombari
Fisioterapista
Peschiera Borromeo
Buongiorno, deve rivolgervi al suo medico di base per aprire la pratica di assistenza domiciliare , sia per quanto riguarda la fisioterapia che per la logopedia. Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Bertolo
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
salve ogni regione ha un organizzazione precisa sui servizi sanitari domiciliari. il consiglio è di rivolgersi alla usl di zona e attivare l'infermiere, il fisioterapista ed il logopedista. spesso ci sono delle liste di attesa nel frattempo potete chiedere se ci sono servizi privati. talvolta ci sono delle cooperative che si occupano di questo proprio in supporto della difficoltà da parte del servizio sanitario nazionale di far fronte a tutte le richieste. attraverso i social ed internet vi suggerisco di fare delle ricerche. cordiali saluti.
Dr. Lorenzo Freti
Fisioterapista
Cesano Maderno
Buongiorno, mi dispiace per la situazione non facile. È comune tuttavia imbattersi in queste situazioni spiacevoli e di non facile gestione. Proprio per questo è possibile trovare le soluzioni. Bisogna accettare il fatto che vostro padre probabilmente dovrà dipendere da determinati ausili all'interno del domicilio nella vita quotidiana e che egli potrà sempre trarre beneficio dalla riabilitazione, soprattutto nei primi mesi post-ictus, che sono quelli di maggior risultato in termini di recupero neuro-motorio. Il consiglio è di attivarsi il prima possibile con l'ATS di competenza, tramite anche l'aiuto magari dell'ospedale che dimetterà vostro padre e del medico di base. Attivarsi per ottenere tutta l'assistenza domiciliare necessaria a livello di igiene, di gestione nella vita quotidiana (letto, ausili, ecc.) e di riabilitazione motoria (fisioterapia) e del linguaggio/deglutizione (logopedia). Attivatevi il prima possibile, ma se ci dovessero essere tempi di attesa, in base anche alle vostre possibilità, contattate un fisioterapista specializzato in riabilitazione neurologica privatamente e magari anche un logopedista. Purtroppo o per fortuna bisogna sfruttare la maggior possibilità di recupero di questi primi mesi. È dimostrato che il recupero è possibile anche col passare degli anni, ma in misura più ridotta. Valutate anche la possibilità in alcuni centri di sottoporsi ad un periodo di degenza dedicato proprio allo scopo riabilitativo. Accettate la difficoltà di questo periodo nella prospettiva di sistemarvi e rendere l'assistenza di vostro padre abbastanza agevole e fatelo con la serenità e la fiducia che questo possa passo dopo passo diventare un percorso positivo per tutti voi. Cordiali saluti
Dott.ssa Annalisa Cerino
Fisioterapista, Posturologo
Pomigliano d'Arco
Salve, può attivare l'ADI (processo di assistenza domiciliare integrata) che permette al paziente di ricevere le cure di cui necessiterà.
Saluti
Dott. Francesco Colaianni
Fisioterapista
Bari
ciao, quando verrà dimesso il medico in struttura vi darà tutte le carte per prescrivere gli ausili per pazienti del genere (letto ospedaliero, sollevatore, sedia a rotelle, girello con ascellari, cateteri e buste urina, pannoloni ecc).
naturalmente non so dove vivete ma sta roba arriva con un discreto ritardo quindi contattate parenti ed amici se hanno questi ausili inutilizzati.
inoltre faranno la segnalazione insieme al medico curante per l'ADI, cioè l'assistenza domiciliare di medici ed infermieri in relazione alla patologia annessa all'emiparesi.
spero sia stato utile
Capisco benissimo la vostra paura, davvero. Vi siete trovati all’improvviso in una situazione difficile, e sentire che “tra 30 o 60 giorni dovrete pensarci voi” è comprensibilmente spiazzante. Ma non significa che resterete soli.

Dopo la riabilitazione intensiva, il percorso continua: potete chiedere alla struttura di attivare l’assistenza domiciliare integrata (ADI), che prevede fisioterapia, logopedia e infermieri a casa, tutto tramite la vostra ASL. Se invece vostro padre avrà ancora bisogno di cure costanti, si può valutare il passaggio a una struttura riabilitativa estensiva o RSA, dove proseguire il lavoro in modo più graduale.

La cosa più importante ora è parlare con l’assistente sociale o il medico del centro, spiegare che non sapete come muovervi e chiedere che vi guidino passo passo: è il loro compito aiutarvi a trovare la soluzione più adatta.

So che le parole dei medici a volte possono sembrare fredde, ma i progressi dopo un ictus possono continuare anche per mesi. Non è facile, ma non perdete la speranza: con il giusto supporto e tanta pazienza, qualcosa può sempre migliorare.

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