Buonasera dottori,so già che la mia domanda è retorica, e ovviamente le risposte sempre le stesse,ma
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Buonasera dottori,so già che la mia domanda è retorica, e ovviamente le risposte sempre le stesse,ma ho bisogno di un supporto. Mio marito ha problemi di ansia e stress da anni ormai, e la situazione in casa da un paio d anni a questa parte risulta invivibile, io sono esausta ed entrambi i miei figli piccoli, soprattutto il più grandetto che capisce, sono sempre sotto pressione,ormai mio marito non riesce a distinguere dove serve una bella strigliata e dove no, mette sullo stesso piano il bambino che cade e sbatte con la testa, con il bambino che si butta l acqua addosso, le urla sono allo stesso livello. Io ormai non vivo più, sono stanca, e inizio da un po' ad avere stati d ansia e a volte reagisco come lui per delle stupidaggini. Stavo pensando di intraprendere io la terapia visto che mio marito si rifiuta categoricamente dicendo che il problema ce l ho io e non lui.
Mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. La psicoterapia breve strategica potrebbe essere un valido approccio per affrontare la tua ansia e migliorare la dinamica familiare. Questo tipo di terapia mira a risolvere rapidamente i problemi, concentrandosi su cambiamenti concreti nel comportamento e nel modo di affrontare le difficoltà quotidiane. Potresti iniziare un percorso individuale per gestire meglio lo stress e le emozioni, creando un cambiamento positivo anche nel contesto familiare. È importante prendersi cura di sé, anche quando gli altri non sono pronti a fare il passo della terapia.
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Buongiorno signora,
la patologia di suo marito probabilmente si è cronicizzata e senza un aiuto (non solo farmacologico) risulterà difficile uscirne.
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutare lei a gestire la situazione e non sviluppare gli stessi sintomi.
Le psicoterapie più adeguate per questo tipo di disturbi sono quelle cognitivo-comportamentali.
Saluti
Dott.ssa Roberta Bernardi
la patologia di suo marito probabilmente si è cronicizzata e senza un aiuto (non solo farmacologico) risulterà difficile uscirne.
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutare lei a gestire la situazione e non sviluppare gli stessi sintomi.
Le psicoterapie più adeguate per questo tipo di disturbi sono quelle cognitivo-comportamentali.
Saluti
Dott.ssa Roberta Bernardi
Buongiorno, comprendo quanto questa situazione possa essere per lei difficile e faticosa. Sicuramente, come già lei aveva giustamente pensato, le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad affrontare al meglio tali difficoltà. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Salve,
capisco quanto sia difficile ciò che sta vivendo e la sua decisione di intraprendere un percorso terapeutico è un passo importante. Attraverso la terapia, potrà trovare strumenti per gestire l’ansia, affrontare le dinamiche familiari e proteggere il benessere suo e dei suoi figli. Anche se suo marito non è pronto a cercare aiuto, il suo cambiamento potrebbe avere un impatto positivo sull'intera famiglia. Il primo passo che sta considerando è un segnale di grande forza e cura verso sé stessa e i suoi cari.
capisco quanto sia difficile ciò che sta vivendo e la sua decisione di intraprendere un percorso terapeutico è un passo importante. Attraverso la terapia, potrà trovare strumenti per gestire l’ansia, affrontare le dinamiche familiari e proteggere il benessere suo e dei suoi figli. Anche se suo marito non è pronto a cercare aiuto, il suo cambiamento potrebbe avere un impatto positivo sull'intera famiglia. Il primo passo che sta considerando è un segnale di grande forza e cura verso sé stessa e i suoi cari.
Buongiorno gentile utente, capisco che la situazione che sta vivendo è molto pesante.
Mi trova d'accordo sul suo pensiero di essere lei a intraprendere una terapia, anche solo per riuscire a gestire questi scatti di suo marito e per far si che la situazione sia anche solo un po' più sopportabile. Sicuramente non sarà facile, ma attraverso la terapia cognitivo-comportamentale le possono essere insegnati dei veri e propri strumenti per riuscire a gestire la rabbia, lo stress e l'ansia di suo marito, come per esempio l'utilizzo di una comunicazione assertiva, la creazione di momenti di svago e unione della famiglia.
L'obiettivo sarebbe poi quello di far si che anche suo marito possa iniziare un percorso, che potrebbe essere anche una terapia di coppia (se anche lei è d'accordo). Magari proponendogli questo setting dove sarà anche lei presente lui sarà un po' più motivato.
In alternativa c'è la sempre la possibilità di utilizzare dei farmaci, in seguito a una visita psichiatrica, che potrebbero aiutare suo marito a mantenere uno stato di maggior equilibrio.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin
Mi trova d'accordo sul suo pensiero di essere lei a intraprendere una terapia, anche solo per riuscire a gestire questi scatti di suo marito e per far si che la situazione sia anche solo un po' più sopportabile. Sicuramente non sarà facile, ma attraverso la terapia cognitivo-comportamentale le possono essere insegnati dei veri e propri strumenti per riuscire a gestire la rabbia, lo stress e l'ansia di suo marito, come per esempio l'utilizzo di una comunicazione assertiva, la creazione di momenti di svago e unione della famiglia.
L'obiettivo sarebbe poi quello di far si che anche suo marito possa iniziare un percorso, che potrebbe essere anche una terapia di coppia (se anche lei è d'accordo). Magari proponendogli questo setting dove sarà anche lei presente lui sarà un po' più motivato.
In alternativa c'è la sempre la possibilità di utilizzare dei farmaci, in seguito a una visita psichiatrica, che potrebbero aiutare suo marito a mantenere uno stato di maggior equilibrio.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin
Salve, mi spiace per la situazione e capisco cosa significhi convivere con una persona che presenta chiari disagi ma non accetta nessun tipo di aiuto. Sicuramente la sua salute mentale potrebbe "salvare" la famiglia, avere uno dei 2 genitori in terapia è sempre una cosa buona per la salute psicologica dei figli e chissà, con la terapia potrebbe trovare strategie per affrontare questa scomoda situazione o arginarla definitivamente. Le auguro buona fortuna.
Buonasera, capisco quanto possa essere difficile la situazione che stai vivendo. Il contesto familiare che descrivi, con l’ansia e lo stress di tuo marito che influenzano il clima domestico, può certamente avere un impatto profondo su di te e sui tuoi figli. È comprensibile che tu ti senta esausta e sopraffatta.
Intraprendere un percorso terapeutico per te stessa potrebbe essere un passo molto importante e utile. Lavorare su te stessa può aiutarti a gestire meglio la situazione, a rafforzare le tue risorse personali e a proteggere il tuo benessere e quello dei tuoi figli.
La terapia può offrirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti, sviluppare strategie per affrontare l’ansia che stai vivendo e trovare modi per rispondere ai comportamenti di tuo marito in modo che non compromettano il tuo equilibrio emotivo. Inoltre, potresti scoprire strumenti utili per aiutare i tuoi figli a gestire il clima di tensione in casa.
Anche se tuo marito al momento rifiuta di affrontare il proprio disagio, vedere te impegnata in un percorso di crescita personale potrebbe avere un impatto positivo su di lui nel tempo. A volte, il cambiamento in uno dei membri della famiglia può stimolare riflessioni e modifiche anche negli altri.
Non esitare a cercare aiuto per te stessa. Ricorda che prendersi cura di sé è un passo fondamentale per poter prendersi cura degli altri.
Intraprendere un percorso terapeutico per te stessa potrebbe essere un passo molto importante e utile. Lavorare su te stessa può aiutarti a gestire meglio la situazione, a rafforzare le tue risorse personali e a proteggere il tuo benessere e quello dei tuoi figli.
La terapia può offrirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti, sviluppare strategie per affrontare l’ansia che stai vivendo e trovare modi per rispondere ai comportamenti di tuo marito in modo che non compromettano il tuo equilibrio emotivo. Inoltre, potresti scoprire strumenti utili per aiutare i tuoi figli a gestire il clima di tensione in casa.
Anche se tuo marito al momento rifiuta di affrontare il proprio disagio, vedere te impegnata in un percorso di crescita personale potrebbe avere un impatto positivo su di lui nel tempo. A volte, il cambiamento in uno dei membri della famiglia può stimolare riflessioni e modifiche anche negli altri.
Non esitare a cercare aiuto per te stessa. Ricorda che prendersi cura di sé è un passo fondamentale per poter prendersi cura degli altri.
Save, immagino che questa situazione possa crearle uno stato di insofferenza e frustrazione. Un supporto psicologico potrebbe esserle di aiuto per lavorare su i suoi stati emotivi e sul suo vissuto. Un caro saluto
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua situazione. Comprendo quanto dev’essere difficile e faticoso sostenere quotidianamente un clima familiare così carico di tensione e quanto possa sentirsi sola e sopraffatta.
È del tutto comprensibile che, vivendo in un ambiente costantemente sotto stress, anche lei inizi ad avvertire sintomi d’ansia e si ritrovi a reagire in modi che non riconosce come propri.
Iniziare un percorso di Terapia Cognitivo Comportamentale, che è il trattamento d'elezione per problematiche e disturbi di questo tipo, può essere una scelta valida in questo caso e, oltre al beneficio personale, anche il primo passo verso un cambiamento positivo nell’intero sistema familiare.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione, anche online! Le auguro di cuore di poter stare meglio al più presto. Dott. Massimiliano Musso.
È del tutto comprensibile che, vivendo in un ambiente costantemente sotto stress, anche lei inizi ad avvertire sintomi d’ansia e si ritrovi a reagire in modi che non riconosce come propri.
Iniziare un percorso di Terapia Cognitivo Comportamentale, che è il trattamento d'elezione per problematiche e disturbi di questo tipo, può essere una scelta valida in questo caso e, oltre al beneficio personale, anche il primo passo verso un cambiamento positivo nell’intero sistema familiare.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione, anche online! Le auguro di cuore di poter stare meglio al più presto. Dott. Massimiliano Musso.
Cara,
la tua richiesta di aiuto è tutt’altro che retorica: è un gesto di grande lucidità e forza. Quando in una famiglia c’è una persona che soffre d’ansia o stress cronico, spesso l’intero sistema familiare ne viene coinvolto — e chi cerca di mantenere l’equilibrio, come stai facendo tu, finisce per consumare moltissime energie emotive.
Quello che descrivi è comprensibile: convivere con una tensione costante, con esplosioni di rabbia o reazioni sproporzionate, logora nel tempo. È normale che tu senta stanchezza, ansia e perfino che a volte ti trovi a reagire in modo simile. Non è un segno di debolezza, ma di un sistema relazionale che ha bisogno di nuovi strumenti per ritrovare serenità.
Hai perfettamente ragione nel pensare di iniziare una terapia individuale per te: non perché “il problema sei tu”, ma perché hai bisogno di uno spazio protetto in cui poter rimettere ordine, proteggerti emotivamente e comprendere come gestire le dinamiche familiari senza farti travolgere. Spesso, quando uno dei due partner inizia un percorso di consapevolezza, anche l’altro — nel tempo — ne viene indirettamente influenzato, e può aprirsi gradualmente alla possibilità di farsi aiutare.
In terapia potresti lavorare su:
strategie di autoregolazione emotiva per non farti risucchiare dall’ansia di tuo marito;
comunicazione assertiva, per riuscire a far valere i tuoi bisogni senza alimentare lo scontro;
protezione dei bambini, aiutandoli a comprendere e vivere in un clima più stabile e rassicurante, anche quando il papà attraversa momenti difficili.
Hai già fatto il primo passo più importante: riconoscere la fatica e chiedere aiuto. Da qui si può davvero ripartire, un passo alla volta, per ritrovare equilibrio e sicurezza — prima dentro di te, poi nel clima familiare.
Saluti, resto a disposizione per approfondire il suo caso qualora lo necessitasse
la tua richiesta di aiuto è tutt’altro che retorica: è un gesto di grande lucidità e forza. Quando in una famiglia c’è una persona che soffre d’ansia o stress cronico, spesso l’intero sistema familiare ne viene coinvolto — e chi cerca di mantenere l’equilibrio, come stai facendo tu, finisce per consumare moltissime energie emotive.
Quello che descrivi è comprensibile: convivere con una tensione costante, con esplosioni di rabbia o reazioni sproporzionate, logora nel tempo. È normale che tu senta stanchezza, ansia e perfino che a volte ti trovi a reagire in modo simile. Non è un segno di debolezza, ma di un sistema relazionale che ha bisogno di nuovi strumenti per ritrovare serenità.
Hai perfettamente ragione nel pensare di iniziare una terapia individuale per te: non perché “il problema sei tu”, ma perché hai bisogno di uno spazio protetto in cui poter rimettere ordine, proteggerti emotivamente e comprendere come gestire le dinamiche familiari senza farti travolgere. Spesso, quando uno dei due partner inizia un percorso di consapevolezza, anche l’altro — nel tempo — ne viene indirettamente influenzato, e può aprirsi gradualmente alla possibilità di farsi aiutare.
In terapia potresti lavorare su:
strategie di autoregolazione emotiva per non farti risucchiare dall’ansia di tuo marito;
comunicazione assertiva, per riuscire a far valere i tuoi bisogni senza alimentare lo scontro;
protezione dei bambini, aiutandoli a comprendere e vivere in un clima più stabile e rassicurante, anche quando il papà attraversa momenti difficili.
Hai già fatto il primo passo più importante: riconoscere la fatica e chiedere aiuto. Da qui si può davvero ripartire, un passo alla volta, per ritrovare equilibrio e sicurezza — prima dentro di te, poi nel clima familiare.
Saluti, resto a disposizione per approfondire il suo caso qualora lo necessitasse
Gentile utente,
comprendo profondamente la sua stanchezza e la difficoltà di vivere in un clima così teso, dove l’ansia e lo stress di suo marito finiscono per coinvolgere l’intera famiglia. È del tutto naturale che, in una situazione simile, anche lei inizi a sentirsi esausta e a reagire con irritabilità o ansia: è una risposta umana a uno stato di pressione costante.
La decisione di iniziare un percorso terapeutico per sé è un passo molto importante e assolutamente utile, non perché il problema sia “solo suo”, ma perché le permetterà di avere uno spazio protetto per rielaborare ciò che sta vivendo, ritrovare equilibrio e valutare strategie per proteggere se stessa e i bambini da un contesto emotivamente pesante.
Nel frattempo, se le difficoltà in casa dovessero diventare ingestibili o ci fossero episodi di tensione più intensa, non esiti a chiedere supporto anche ai servizi territoriali o al pediatra, che può indirizzarla verso risorse per il benessere familiare. Prendersi cura di sé è il primo passo per tutelare anche i suoi figli. Un caro saluto
comprendo profondamente la sua stanchezza e la difficoltà di vivere in un clima così teso, dove l’ansia e lo stress di suo marito finiscono per coinvolgere l’intera famiglia. È del tutto naturale che, in una situazione simile, anche lei inizi a sentirsi esausta e a reagire con irritabilità o ansia: è una risposta umana a uno stato di pressione costante.
La decisione di iniziare un percorso terapeutico per sé è un passo molto importante e assolutamente utile, non perché il problema sia “solo suo”, ma perché le permetterà di avere uno spazio protetto per rielaborare ciò che sta vivendo, ritrovare equilibrio e valutare strategie per proteggere se stessa e i bambini da un contesto emotivamente pesante.
Nel frattempo, se le difficoltà in casa dovessero diventare ingestibili o ci fossero episodi di tensione più intensa, non esiti a chiedere supporto anche ai servizi territoriali o al pediatra, che può indirizzarla verso risorse per il benessere familiare. Prendersi cura di sé è il primo passo per tutelare anche i suoi figli. Un caro saluto
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