Buonasera,da circa 4 mesi soffro di epicondilite braccio sinistro, appurata da 2 ecografie muscolo t
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Buonasera,da circa 4 mesi soffro di epicondilite braccio sinistro, appurata da 2 ecografie muscolo tendine effettuate a distanza di 2 mesi circa. Nell’ ultima si evidenzia cronicizzazione di secondo grado. È comparsa con sintomi lievi per poi peggiorare gradualmente fino ad impedirmi di piegare il braccio o stringere il pugno senza sentire dolori molto forti Ho provato laserterapia fisioterapia e ora sto facendo tecarterpiapia con massaggi mirati.Mi sorprende e non comprendo come mai alcune sere il dolore è notevolmente ridotto se non quasi assente, riesco a stringere il pugno e a fare quasi tutti i movimenti con ilbraccio , tanto che le prime volte pensavo di essere ormai verso un percorso di guarigione ,. mentre poi di giorno o sere successive ritorna più forte che mai.Ora nel momento in cui scrivo e per tutta la giornata mi sembra di stare molto meglio del solito, ma è probabile che domattina i dolori e la rigidità tornino. Premesso che sto comunque tenendo sempre il braccio a riposo, , da cosa può essere determinata questa estrema variabilità dei sintomi?
Buongiorno,
in caso di epicondilite, così come in altre tendinopatie, il dolore associato o meno ad impotenza funzionale, è solo una delle caratteristiche della problematica. Ridurre il dolore e migliorare la funzione è senza dubbio fondamentale, tuttavia l'esordio doloroso di una tendinopatia è solo l'ultima delle conseguenze di una serie di modifiche strutturali del tendine. Si parla infatti di "teoria dell'iceberg", intendendo come il dolore nelle tendinopatie sia solo la punta emersa di un iceberg caratterizzato da diversi aspetti peculiari: neoangiogenesi, degenerazione delle fibre collagene...
Probabilmente il recidivare della sintomatologia è dovuto al fatto che il tendine sia in realtà ancora "sofferente" nonostante la riduzione della sintomatologia e che, per minimi sovraccarichi, il dolore possa ripresentarsi. Il mio suggerimento è di approfondire il quadro in modo mirato al fine di provare una strategia terapeutica volta non solo alla riduzione del dolore ma anche al resto delle alterazioni tendinee.
Cordiali saluti
Andrea Bernetti
in caso di epicondilite, così come in altre tendinopatie, il dolore associato o meno ad impotenza funzionale, è solo una delle caratteristiche della problematica. Ridurre il dolore e migliorare la funzione è senza dubbio fondamentale, tuttavia l'esordio doloroso di una tendinopatia è solo l'ultima delle conseguenze di una serie di modifiche strutturali del tendine. Si parla infatti di "teoria dell'iceberg", intendendo come il dolore nelle tendinopatie sia solo la punta emersa di un iceberg caratterizzato da diversi aspetti peculiari: neoangiogenesi, degenerazione delle fibre collagene...
Probabilmente il recidivare della sintomatologia è dovuto al fatto che il tendine sia in realtà ancora "sofferente" nonostante la riduzione della sintomatologia e che, per minimi sovraccarichi, il dolore possa ripresentarsi. Il mio suggerimento è di approfondire il quadro in modo mirato al fine di provare una strategia terapeutica volta non solo alla riduzione del dolore ma anche al resto delle alterazioni tendinee.
Cordiali saluti
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Sicuramente serve una rivalutazione fisiatrica con fisiatrica esperto di riabilitazione ortopedica in quanto il processo infiammatorio è di certo ancora in atto e non risolto. La variabilità della sintomatologia può dipendere da molti fattori come l'interessamento anche di strutture nervose o l'uso che si fa del gomito nelle diverse attività quotidiane. Di certo il trattamento dell'epicondilite non può prevedere solo terapie fisiche come quelle citate ma prevedere anche farmaci, esercizi motori, modifica delle abitudini posturali, evitamento dei movimenti stressanti, tutori idonei. Solo un medico esperto potrà indicarle il corretto mix utile nel suo caso specifico.
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Buongiorno, l'epicondilite è una patologia che interessa il tendine degli estensori del polso a livello della sua origine sull'omero. Per la diagnosi basterebbe anche la clinica, mentre l'ecografia andrebbe fatta soprattutto per capire se il problema è infiammatorio a causa dell'aumentato numero di vasi patologici intorno e dentro il tendine oppure degenerativo a causa di eventuali microlesioni. I massaggi, la tecarterapia e la laserterapia servono soprattutto per rilassare i muscoli dell'avambraccio e ridurre in questo modo il carico sul tendine comune da cui originano questi muscoli. Tuttavia questi trattamenti sono sintomatici più che rigenerativi dal momento che il tendine rimane comunque debole e non in grado di sopportare i carichi lavorativi importanti. Io Le consiglierei invece di eseguire delle infiltrazioni di Ossigeno-ozonoterapia locale per ridurre l'infiammazione locale e\o di proloterapia, collagene o PRP per rigenerare il tendine e renderlo più forte.
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