Buona sera, sono un ragazzo di 35 anni, circa 12 anni fa mi sono scontrato con gli attacchi di pan

16 risposte
Buona sera,
sono un ragazzo di 35 anni, circa 12 anni fa mi sono scontrato con gli attacchi di panico, inizialmente mi impaurii molto, gli effetti post attacco mi lasciavano come uno zombie per giorni. Iniziai a ristringere il mio raggio di vita, non mi spostavo più di tanto per paura di avere degli attacchi di panico. Ho perso amici perchè non mi sentivo compreso. Mi rifugia nella mia professione/lavoro autonomo (consulente finanziario). Toccai il fondo nel 2012 dove non riuscivo nemmeno a fare il tragitto di casa-lavoro. Dal 2009 e nei successivi 10 anni, ho ristretto il mio cerchio di vita per la paura di avere degli attacchi di panino e stare male, essere solo, ecc Ingrassai molto negli anni, ho limitato i viaggi, gli spostamenti anche per lavoro o per piacere (da sempre amo viaggiare). Dal 2012 circa ho trovato la mia terapia con uno psichiatra, fevarin da 100 mg x 3 al dì, + 1 gabapentin da 100 la sera e 300 la mattina. Mi sono ripreso lentamente negli anni, negli ultimi 2 anni ho iniziato a viaggiare, con le mie nuove abitudine e prudenza ma in grandi linee sto bene, 1 anno e mezzo fa ho smesso di fumare, da 7 mesi sono in dieta ed ho perso 30 kg. Lavoro tranquillamente seppur con molto stress essendo autonomo. Sto bene ma ho sempre lo spettro degli attacchi di panico ed allora mi domando, potrò mai smettere di assumere questi farmaci? Immagino molto gradualmente.
Potrà essere utile abbinare una terapia cognitivo comportamentale?

Grazie a chi potrà aiutarmi
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si confronti con il suo medico di fiducia. Inoltre, le consiglio di intraprendere anche un percorso psicologico, di qualsiasi orientamento purché si trovi a suo agio.
Buona serata.
Dott. Fiori

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Buongiorno,
È utile affiancare un percorso psicologico ad un percorso farmacologico perché insieme si può ottenere un miglioramento che perduri nel tempo.
Salve. Sicuramente un percorso psicoterapeutico può aiutarla per individuare le cause degli attacchi di panico, per comprenderle e integrarle con le emozioni connesse. Riesce a viversi le emozioni o tende a controllarle? Un percorso che possa stimolarla ad avere fiducia in se stesso per affrontare più serenamente le difficoltà della vita. Non è tanto il metodo che funziona ma l'alleanza terapeutica tra il terapeuta e la persona che si rivolge al professionista. Distinti saluti
Gentile utente il percorso di vita che ha fatto non è stato semplice e mi sembra che grazie anche alla terapia farmacologica lei sia riuscito a fare moltissimi progressi. Si confronti con il suo psichiatra rispetto ai farmaci.
Credo che sarebbe molto utile affiancare una psicoterapia, di qualunque orientamento purchè sia un spazio dove lei possa esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni e comprendere meglio le sue problematiche.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna tomaciello
Gentile Signore l'obbiettivo di ricostruire un equilibrio fra i vari elementi della personalità e quindi smettere di utilizzare i farmaci è sicuramente ben presente allo specialista che li ha prescritti. Ovviamente non si deve smettere di lavorare per raggiungerlo. Prima di stabilire cosa sia meglio o meno è utile un consulto con un esperto in psicoterapia in quanto gli elementi che lei riferisce meritano una maggiore attenzione. Solo successivamente potrà valutare quali sono le possibili alternative. Un cordiale saluto
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buongiorno,
assolutamente fondamentale fare anche una psicoterapia cognitivo-comportamentale
dott Tealdi
I farmaci danno sollievo ai sintomi che negli attacchi di panico sono molto severi specialmente quando il disturbo si protrae nel tempo. Mi sembra che lei adesso si senta pronto ad intraprendere un percorso psicoterapeutico che sosterrà i cambiamenti che ha già ottenuto accompagnato dal suo psichiatra. In bocca al lupo.
Di certo è ora di comprendere il significato degli attacchi di panico.
Un caro saluto
gentile utente, al di la dell'approccio, un percorso psicoterapeutico potrebbe essere molto utile nell'aiutarla a capire quali sono le cause sottostanti i suoi attacchi di panico. I farmaci danno una grossa mano nella gestione dei sintomi ma concordo con lei che sia arrivato il momento di capire se ha tutti gli strumenti per poter gestire in autonomia i suoi stati emotivi.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto
Daniela
Buona sera, i farmaci sono sicuramente un aiuto per la gestione degli attacchi di panico, ma perché non diventino una dipendenza è buona norma farsi seguire in modo costante dal medico/psichiatra che li ha prescritti, per aiutarla pian piano a diminuire le dosi. Durante questa fase è importante e fondamentale anche l'appoggio di un terapeuta per imparare a gestire e a controllare in modo autonomo gli attacchi di panico e mi sembra di capire che sia pronto per questo percorso. Non è importante il tipo di terapia che sceglierà, ma piuttosto il rapporto di completa fiducia e alleanza che si instaurerà con il terapeuta. Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti,
Cristina
Salve,
credo che la possibilità di eliminare l'uso dei farmaci che fa attualmente è possibile ma deve essere valutato, in accordo con il medico psichiatra che la segue, ed in base all'intensità della sintomatologia ed al grado di compromissione che questa le provoca nella vita. Una terapia cognitivo comportamentale l'aiuta temporaneamente ad eliminare i sintomi ma non risolve la causa della sua sofferenza, in profondità. Se vuole esplorare più a fondo la sua problematica le consiglio una consultazione psicoanalitica. Le sarà di certo di maggiore aiuto nell'andare più in profondità di se stesso. Se ha necessità mi contatti pure per un primo incontro. Un saluto cordiale . Dott.ssa Di Giovanni
Buongiorno, per un disturbo d’ansia con attacchi di panico, il trattamento d’elezione è una combinazione di trattamento farmacologico e trattamento psicoterapico. Un saluto
Eh si la trappola degli attacchi di panico compensati è la paura che ritornino! Qualche ragione ce l'ha perchè la soluzione sta nel farmaco e non ha armi personali ... sono aspetti che si curano con protocolli specifici per togliere la paura della paura e interrompere il circolo vizioso. Cordialmente dr.ssa Emanuela Muriana
Gentile utente la psicoterapia cognitivo-comportamentale, secondo la letteratura scientifica più recente, risulta essere molto efficace nel trattamento degli attacchi di panico, per cui una terapia farmacologica, che già segue, integrata con questo tipo di terapia (TCC) potrà darle notevoli benefici. Cordiali saluti.
Buona sera, alla base degli attacchi di panico ci sono due paure:
-paura di perdere il controllo della propria mente
-paura di morire di paura.
Entrambe le cose non possono succedere ma la paura è irrazionale e segue una logica paradossale.
Al di là dell'approccio di psicoterapia che sceglierò, sarò sicuramente utile capire l'origine di questi attacchi di panico e come lei si relaziona rispetto a questi. Si dia il tempo per creare una buona alleanza terapeutica con il suo terapeuta, questo la aiuterà molto.
Resto a disposizione,
cordialmente.
Dott.ssa Chiara De Battisti
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