Buona sera, sento un fastidio anale da un po’ di tempo. Non riesco a stare più di tanto seduto in qu
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risposte
Buona sera, sento un fastidio anale da un po’ di tempo. Non riesco a stare più di tanto seduto in quanto ho un fastidioso bruciore anale. E si sente al tatto come una verruca o pallina, cosa mi consiglia. Io non ce la faccio più, perché sto vivendo male per questo problema in quanto non guido quasi più non uso più il computer perché mi devo sedere. Cosa mi consiglia. GRAZIE
DEVE FARSI VEDERE DA UN PROCTOLOGO O QUANTO MENO DAL SUO MEDICO CURANTE CHE DECIDERà POI COSA FARE
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una visita proctologica è consigliata, perchè bisogna fare una diagnosi per poi fare una terapia mirata.
Gentile utente, è difficile poterla aiutare senza visitarla. Le consiglio di eseguire una visita proctologica con anoscopia per capire cosa le causa il dolore. Magari potrebbe essere una ragade anale, ma faccia una visita. Spesso i problemi proctologici vengono curati con creme empiricamente, aggravando ancora di più la situazione.
Cordiali saluti
Dr.ssa Cavallo
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Gent.mo paziente, Io sono specialista Urologo presso l'Università Tor Vergata di Roma. Inoltre ho alcune specializzazioni che mi hanno portato a coltivare una terapia attuale con competenza e grande vasta clinica di estremo interesse per la sua efficacia sia nella prostatite,
che nella malattia emorroidale. La mia visione di tali patologie è oggi molto aggiornata grazie all'impiego dei fattori di accrescimento cellulare per la loro grande efficacia terapeutica.L'esito della prostatite è un suo irrigidimento valutabile dalla sua disomogeneità ecografica, dal frequente deposito di vere e proprie microcalcificazioni o macrocalcificazioni e depositi calcifici spesso periuretrali e dalla sua più o meno importante fibrosi che rendono così tale parenchima ghiandolare influente negativamente sull'azione degli sfinteri uro-andrologici provocando irritazione sfinteriale anale ed uro-andrologica Tale dissinergia sfinteriale può riconoscere alcune cause non solo di pertinenza uro-andrologica come il frequente associato prolasso mucoso-emorroidale che colpisce mediamente un uomo su quattro. Per tale ragione giovano competenze vascolari, andrologiche comprovate da un'esperienza di decenni ma sopratutto competenze di chirurgia generale e proctologiche. Negli ultimi anni si sono sempre più sviluppati ed approfonditi gli studi sui fattori di crescita nella sede ano-rettale in Italia.. Le nuove scoperte e la conoscenza dell’importanza e del ruolo di questi fattori proteici liberati da alcune cellule del processo infiammatorio ivi in atto, ha creato un crescente interesse per un loro possibile utilizzo terapeutico. Il termine “fattore di crescita” (spesso usato nella forma inglese “growth factor” – G.F.- o con il termine generico di “ormone della crescita”) si riferisce a proteine capaci di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare.Da oltre 14 anni guarisco stabilmente le prostatiti acute e croniche grazie ad una accurata diagnosi capace di rivolgersi tridimensionalmente a 360° nel bacino pelvico e con l'aiuto e per mezzo dei fattori di accrescimento cellulare (che peraltro sono anche proteine antibiotiche forti!). Mi tenga aggiornato. Cordiali saluti. Dott. Marco Cosimi
che nella malattia emorroidale. La mia visione di tali patologie è oggi molto aggiornata grazie all'impiego dei fattori di accrescimento cellulare per la loro grande efficacia terapeutica.L'esito della prostatite è un suo irrigidimento valutabile dalla sua disomogeneità ecografica, dal frequente deposito di vere e proprie microcalcificazioni o macrocalcificazioni e depositi calcifici spesso periuretrali e dalla sua più o meno importante fibrosi che rendono così tale parenchima ghiandolare influente negativamente sull'azione degli sfinteri uro-andrologici provocando irritazione sfinteriale anale ed uro-andrologica Tale dissinergia sfinteriale può riconoscere alcune cause non solo di pertinenza uro-andrologica come il frequente associato prolasso mucoso-emorroidale che colpisce mediamente un uomo su quattro. Per tale ragione giovano competenze vascolari, andrologiche comprovate da un'esperienza di decenni ma sopratutto competenze di chirurgia generale e proctologiche. Negli ultimi anni si sono sempre più sviluppati ed approfonditi gli studi sui fattori di crescita nella sede ano-rettale in Italia.. Le nuove scoperte e la conoscenza dell’importanza e del ruolo di questi fattori proteici liberati da alcune cellule del processo infiammatorio ivi in atto, ha creato un crescente interesse per un loro possibile utilizzo terapeutico. Il termine “fattore di crescita” (spesso usato nella forma inglese “growth factor” – G.F.- o con il termine generico di “ormone della crescita”) si riferisce a proteine capaci di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare.Da oltre 14 anni guarisco stabilmente le prostatiti acute e croniche grazie ad una accurata diagnosi capace di rivolgersi tridimensionalmente a 360° nel bacino pelvico e con l'aiuto e per mezzo dei fattori di accrescimento cellulare (che peraltro sono anche proteine antibiotiche forti!). Mi tenga aggiornato. Cordiali saluti. Dott. Marco Cosimi
Concordo con i colleghi che mi hanno proceduto: una visita proctologica è assolutamente la cosa migliore da fare. La saluto cordialmente,
Concordo con i colleghi che propongono una visita proctologica, per il semplice motivo che probabilmente quella "pallina" che sente al tatto non è altro che una marisca sentinella, cioè l'indice che forse esiste una sottostante ragade. Ovviamente la diagnosi si fa solo con la visita. Sottovalutare questi sintomi può portare a rendere cronico il problema, sicuramente non guaribile da solo. Ci sono molti modi per trattare e risolverlo, basta solo farsi visitare.
Cordialità
Dr.ssa Laura Torselli
Cordialità
Dr.ssa Laura Torselli
Solo attraverso una visita proctologica è possibile fare una diagnosi corretta ed indicarle i provvedimenti adeguati.
Indispensabile visita proctologica. Permette di fare diagnosi e di consigliare la terapia più adatta al suo caso
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