Vostro figlio è dipendente dai videogiochi?

Psicologia • 11 marzo 2017 • Commenti:

La dipendenza da videogame è una problematica che affligge un numero sempre maggiore di individui, specialmente gli adolescenti, spesso insoddisfatti della propria vita sociale. Rappresenta una delle cause maggiori di dipendenza giovanile, con un’incidenza in costante aumento anche a causa del numero sempre crescente di piattaforme adibite al solo gioco virtuale.

Modalità d’esordio della dipendenza

La dipendenza dal gioco esordisce solitamente nella prima adolescenza nei maschi e più tardivamente nel genere femminile, il decorso è tipicamente cronico e graduale.

Può essere preceduta da anni di gioco ancora socialmente accettabile, come la classica ora dopo i pasti in cui il bambino si intrattiene con i suoi giochi preferiti al computer o alla console.

Generalmente la situazione precipita a causa di una crescente esposizione a giochi sempre più coinvolgenti e realistici o a causa di un fattore stressante esterno, come un cattivo rendimento scolastico o problematiche di carattere sociale. Il ragazzo tende quindi a trascorrere un numero di ore sempre maggiore davanti ai videogiochi, iniziando a trascurare i compiti, gli impegni extrascolastici e addirittura la propria igiene.

Poiché l’impulso e l’attività di gioco generalmente tendono ad aumentare durante periodi di stress o di depressione, viene a crearsi un circolo vizioso che può essere molto difficile da spezzare: il ragazzo, a causa della dipendenza ormai evidente, interrompe qualsiasi rapporto sociale, va incontro a un peggioramento dei risultati scolastici e sviluppa tensioni sempre crescenti con i genitori, preoccupati per la sua condotta di vita.

Come riconoscere la dipendenza

In casi gravi, la dipendenza dai videogame può assumere i caratteri di una vera e propria psicopatologia, presentando una serie di sintomi del gioco, quali l’ossessione (l’insorgenza continua del pensiero del gioco), accompagnata generalmente da sensazione d’ansia, e la compulsione, l’impulso volontario che porta il ragazzo a giocare con lo scopo di placare l’ansia generata dai pensieri ossessivi.

I genitori devono quindi prestare molta attenzione all’insorgenza dei disturbi comuni ad altre addiction (da alcol, da droghe o da gioco d’azzardo), poiché indicano che il ragazzo ha sviluppato un rapporto di subordinazione verso il videogioco, diventato ormai indispensabile per raggiungere uno stato di apparente benessere.

Presenterà quindi sintomi simili a quelli di altre tossicodipendenze:

  • desiderio incoercibile di giocare;

  • tolleranza, ovvero necessità di aumentare le ore di gioco per raggiungere lo stato di benessere;

  • dipendenza psicofisica;

  • sindrome di astinenza da gioco, caratterizzata da insorgenza di rabbia e nervosismo quando non si gioca.

Cause di dipendenza dai videogame

Il soggetto dipendente dai videogiochi generalmente è molto timido e introverso, appassionato di fantasy e/o fantascienza e con una vita sociale piuttosto insoddisfacente, caratterizzata da una cerchia di amicizie molto ristretta e generalmente priva di coetanei di sesso opposto. Nei giovani il gaming, quando eccessivo, diventa una valvola per sfogare le proprie frustrazioni e insoddisfazioni.

Si possono riscontrare dipendenze da giochi di computer e console, da giochi free (utilizzabili gratuitamente) e in particolare da giochi online quali i MMORPG o Massively Multiplayer Online Role-Playing Game (giochi di ruolo online). Questi ultimi infatti consentono creare un vero e proprio avatar virtuale, al quale il videogiocatore conferisce l’aspetto e le caratteristiche che spesso desidererebbe possedere nella vita reale. All’interno di questi giochi, il giovane si crea una vera e propria vita parallela, coltivando amicizie con sconosciuti, creando alleanze, combattendo guerre e potendo in alcuni casi far addirittura contrarre al proprio avatar un matrimonio.

Trattamento della dipendenza da videogame

Il soggetto affetto da dipendenza da videogiochi normalmente non riconosce di essere malato e richiede un aiuto esterno solo quando ormai ha notevolmente minato il proprio mondo sociale, scolastico e familiare o quando comincia a sviluppare depressione.

Quindi spingere il proprio figlio ad accettare la sua patologia rappresenta l’aiuto migliore per risolvere la dipendenza da videogioco!

A questo punto, il percorso di guarigione dalla dipendenza necessita di una notevole forza di volontà da parte del soggetto che, supportato dai genitori ed eventualmente da una terapia psicologica, dovrà progressivamente ridurre le ore trascorse davanti alle console, dedicandosi a hobby rilassanti (per esempio lettura e modellismo), sport e attività socialmente stimolanti (come il teatro, il volontariato e i centri giovanili).

In alcuni casi, se il soggetto è particolarmente risoluto, la soluzione più efficace può invece essere l’adozione di una terapia d’urto: disinstallare o buttare il gioco, eliminando qualsiasi traccia della sua esistenza. Provare per credere!

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