Test per i chetoni: tutto quello che c’è da sapere

Endocrinologia • 17 febbraio 2017 • Commenti:

Cosa sono i chetoni?

I corpi chetonici, o chetoni, sono sostanze che vengono prodotte durante l’utilizzo dei grassi allo scopo di ottenere energia. Normalmente, l’organismo produce l'energia necessaria dai carboidrati introdotti con la dieta, ma quando non sono introdotti in quantità sufficiente oppure non sono disponibili per produrre energia, si attivano reazioni metaboliche a partire dai depositi di grasso.

Perché i diabetici devono controllare i livelli di chetoni?

Nelle persone diabetiche, i corpi chetonici vengono prodotti se non si riceve un’adeguata quantità di insulina. L’eccesso di chetoni determina una condizione definita acidosi, chetoacidosi o chetosi e può avere conseguenze gravi, fino al coma diabetico e al decesso. Pertanto, è fondamentale che i soggetti diabetici verifichino i livelli di chetoni nel sangue o nelle urine e adeguino la quantità di insulina.

Test domestici per i chetoni

Il test per i chetoni consiste in un kit eseguibile a domicilio e ha come obiettivo quello di controllare i livelli di corpi chetonici nel sangue o nell’urina.

Sebbene il dosaggio eseguito dai laboratori sia più preciso, l’automonitoraggio domiciliare presenta numerosi vantaggi:

  • è pratico, poiché non richiede lo spostamento del soggetto;

  • ha prezzi più contenuti

  • può essere eseguito più spesso;

  • riduce il numero di esami a carico dei laboratori, determinando un minor impatto in termini di costi per la salute pubblica e di liste di attesa.

Si consiglia l’esecuzione del test per i chetoni a tutte le persone con diabete, come monitoraggio nei seguenti casi:

  • evoluzione della malattia;

  • dieta povera di carboidrati;

  • dieta ad alta percentuale di grassi;

  • anoressia o digiuno,

  • vomito;

  • diarrea;

  • disidratazione;

  • presenza di condizioni che richiedono un maggiore dispendio energetico, come infezioni, ustioni, interventi chirurgici, traumi, etc.

  • gravidanza di una donna con diabete già presente;

  • diabete gestazionale.

Misurazione domestica dei chetoni nel sangue

Alcuni glucometri (gli apparecchi che misurano il glucosio nel sangue) possono misurare anche i chetoni del sangue, con stesso metodo di puntura del dito che si utilizza per misurare la glicemia.

Nelle persone che soffrono di diabete, il livello considerato normale di chetoni nel sangue è inferiore a 0,6 mmol/L.

Misurazione domestica dei chetoni nelle urine

La misurazione dei corpi chetonici nelle urine è semplice e non invasiva, non comporta dolore per il paziente e può essere eseguita anche più volte al giorno.

Il procedimento prevede la raccolta di una piccola quantità di urine all’interno di una provetta e l’inserimento di apposite strisce reattive (o compresse), che evidenziano la presenza dei chetoni. Nei soggetti con un controllo ottimale della malattia, i chetoni nelle urine sono assenti. La presenza di chetoni, quindi, è considerata indice di malattia non controllata, indipendentemente dal livello misurato.

Il test si considera positivo se la striscia modifica il proprio colore o se il campione di urina cambia aspetto a contatto con la compressa.

Nell’esecuzione dell’esame, è necessario osservare alcune misure per garantire un risultato ottimale:

  • raccogliere un campione di urina in un contenitore pulito (non necessariamente sterile);

  • seguire le istruzioni del produttore, indicate sul flacone di strisce reattive o compresse;

  • eseguire un’accurata igiene dell’area pubica prima della raccolta, per evitare che carta igienica, peli pubici, residui fecali, sangue mestruale o altri corpi estranei penetrino nel campione di urina;

  • eseguire il test subito dopo la raccolta delle urine, senza aspettare a lungo;

  • l’assunzione di alcuni farmaci può confondere il risultato:

    • valproato di sodio

    • levodopa

    • vitamina C in quantità elevate

Nel caso in cui il test fornisca un risultato positivo, è necessario rivolgersi al proprio medico curante, per valutare eventuali modifiche della terapia insulinica e controlli dietetici.
Potrà, inoltre, essere richiesto un approfondimento con ulteriori indagini:

  • esami del sangue completi: possono aiutare a definire il livello di compenso del diabete e la presenza di altre condizioni associate che possono avere causato la comparsa di chetoni;

  • emogasanalisi arteriosa: è un prelievo di sangue arterioso che permette di misurare diversi parametri, tra cui il pH (per valutare la presenza di chetoacidosi);

  • esame delle urine in laboratorio: fornisce una misura più precisa dei livelli di chetoni e glucosio nelle urine.

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