Informazioni utili sul glucometro

Endocrinologia • 13 febbraio 2017 • Commenti:

Uno degli aspetti più importanti nella terapia del diabete consiste nell’educazione alla gestione della patologia. Fra i fattori di maggior rilievo nella prevenzione di spiacevoli complicanze del diabete c’è l'automonitoraggio della glicemia, ossia la misurazione del livello di glucosio nel sangue effettuata in modo autonomo dal paziente. Ciò è possibile grazie alla diffusione e all’accessibilità economica del cosiddetto glucometro, il più fedele alleato della persona affetta da diabete mellito.

Il glucometro

Il glucometro è uno strumento portatile in grado di fornire una misurazione della glicemia nel giro di pochi secondi in qualunque posto ci si trovi. La possibilità di ottenere un feedback giornaliero ed immediato consente alla persona diabetica di sviluppare una maggiore consapevolezza circa lo stretto legame di dipendenza che esiste fra la sua malattia, la terapia somministrata e lo stile di vita. La presa di coscienza dell’interdipendenza di questi fattori gioca un ruolo chiave affinché il paziente sia volenteroso e capace di prendersi cura in maniera adeguata della propria malattia. Il monitoraggio giornaliero della glicemia pone la persona in una posizione privilegiata d’informazione, dalla quale può osservare l’andamento del diabete e regolare gli aspetti della propria vita affinché questo non subisca dei peggioramenti. L’automonitoraggio del diabete è responsabilizzante, e la letteratura scientifica è in accordo sulla sua utilità.

Funzionamento di un glucometro

Gli strumenti per la misurazione del diabete più diffusi si compongono di tre parti fondamentali: il glucometro vero e proprio, una lancetta pungidito e delle strisce reattive.
La lancetta pungidito serve per prelevare un campione di sangue capillare, solitamente dal polpastrello di una mano, da applicare sulla striscia reattiva. Il campione prelevato consiste in una semplice goccia di sangue, tanto che durante la procedura si sente soltanto la sensazione provocata dalla puntura di un piccolo ago. Inserendo quindi la striscia reattiva all’interno del glucometro, lo strumento entro qualche secondo restituisce una misura accurata del livello di glucosio nel sangue.

Dopo la misurazione, la lancetta pungidito e la striscia reattiva vanno gettate via e non devono assolutamente essere riutilizzate. Nella confezione del glucometro si trovano solitamente alcune lancette e strisce, finite le quali è sufficiente recarsi in farmacia per acquistarne delle altre (accertandosi che siano compatibili con il proprio glucometro).

Principali caratteristiche di un glucometro

In commercio si trova oramai una grande varietà di strumenti per la misurazione della glicemia, ognuno con caratteristiche leggermente diverse dall’altro. La scelta di un dispositivo piuttosto che di un altro dipende dalla situazione specifica della persona, cioè dal suo stato psicofisico individuale e dall’ambiente in cui lo strumento dev’essere utilizzato. È perciò consigliabile effettuare tale scelta in accordo con il proprio medico, capace di offrire un punto di vista e un’opinione competente in merito.

In ogni caso, la Società Italiana di Diabetologia (SID) e l'Associazione Medici Diabetologi (AMD) hanno tracciato un profilo delle caratteristiche alle quali prestare attenzione durante la scelta del proprio glucometro:

  • dimensioni del dispositivo;

  • semplicità d’utilizzo;

  • durata della batteria;

  • tempo necessario alla misurazione;

  • volume di campione necessario alla misurazione;

  • chiarezza del display;

  • possibilità di memorizzare i valori misurati;

  • temperatura di operatività;

  • possibilità di scegliere una lingua comprensibile all’utilizzatore;

  • capacità di eseguire altri test sul campione;

  • modalità di conservazione delle strisce reattive;

  • meccanismo d’inserzione ed espulsione della striscia;

  • possibilità di comunicazione del dispositivo con un’eventuale pompa insulinica.

Uno degli aspetti di maggiore importanza nella scelta del dispositivo resta la capacità di creare una sorta di diario storico delle misurazioni (indicante la data, l’ora e il valore della glicemia), che possa essere valutato sia dal medico che dal paziente.
Ulteriori funzioni più avanzate possono risultare utili per pazienti con necessità di tenere sotto controllo altri indicatori. Ad esempio, persone affette da diabete mellito di tipo 1 particolarmente a rischio potrebbero scegliere uno strumento che misuri anche la concentrazione dei chetoni nel sangue, prevenendo così eventuali episodi di chetoacidosi diabetica.

Esperto

Vuoi un suggerimento medico? Contatta i nostri dottori!

Trova subito un dottore »

Commenti: (0)