Ipoglicemia e attività fisica all’aperto

Endocrinologia • 13 febbraio 2017 • Commenti:

L’arrivo della bella stagione invoglia molte persone ad uscire all’aria aperta per dedicarsi ad attività di vario tipo, godendo del clima favorevole. Lo svolgimento di attività fisica è imprescindibile all’interno di uno stile di vita salutare, e questo vale anche per le persone affette da diabete mellito. L’esercizio fisico aiuta a rinforzare il sistema cardiocircolatorio e a tenere sotto controllo la glicemia, cioè il livello di glucosio nel sangue: il movimento e l’allenamento aerobico innescano un processo metabolico che porta la muscolatura a consumare il glucosio per produrre energia, abbassando quindi la glicemia.
Sebbene questo possa essere un ottimo modo per contrastare l’iperglicemia, le persone diabetiche devono prestare attenzione a non rischiare una crisi ipoglicemica. Un livello di glucosio nel sangue inferiore ai 50 mg/dl mette infatti la persona a rischio di coma diabetico da ipoglicemia, una condizione che sovente si manifesta in seguito ad uno sforzo fisico sproporzionato.

L’attività fisica va quindi svolta con cautela e prendendo le necessarie precauzioni, soprattutto durante l’estate. Oltre alla maggior perdita di liquidi corporei ed al conseguente aumentato rischio di disidratazione, l’umido e caldo clima estivo accelera il metabolismo. Un altro fattore da considerare è che i sintomi dell’ipoglicemia (tra cui sudorazione, debolezza, spossatezza, capogiri e offuscamento) sono assolutamente sovrapponibili alla risposta fisiologica del corpo ad un eccessivo calore, mettendo quindi la persona a rischio di sottovalutare dei pericolosi segnali di ipoglicemia.

Controindicazioni all’attività fisica per la persona diabetica

Le persone affette da retinopatia diabetica o da complicazioni renali possono svolgere attività fisica, facendo attenzione a non svolgere esercizi particolarmente faticosi e mantenendosi quindi su un regime di allenamento moderato.
Un ostacolo all’attività fisica è rappresentato dalla neuropatia periferica; poiché questa condizione comporta una riduzione della sensibilità percettiva e propriocettiva dei piedi, l’esercizio fisico può facilmente provocare distorsioni, microfratture o ulcere, talvolta senza che la persona se ne renda conto. Ecco perché solitamente si preferisce indirizzare le persone neuropatiche verso un’attività moderatamente dinamica e protetta.

La controindicazione principe ad ogni tipo di attività fisica resta però la glicemia.
Le persone affette da diabete mellito di tipo 1 dovrebbero prestare attenzione in presenza di livelli di glucosio superiori ai 250 mg/dl ed evitare assolutamente ogni esercizio se dovessero trovare tracce di chetoni nel sangue. Le persone affette da diabete mellito di tipo 2 possono invece permettersi di svolgere attività fisica entro, ma non oltre, i 400 mg/dl.
Per quanto riguarda il livello minimo di glucosio nel sangue necessario per svolgere attività fisica, la soglia è fissata a 90 mg/dl per le persone che assumono una terapia per il diabete esclusivamente orale. Le persone con una terapia che prevede anche l’insulina devono invece astenersi dall’esercizio fisico con glicemia inferiore ai 110/140 mg/dl, a seconda della tipologia di allenamento.

Consigli per svolgere attività fisica in sicurezza

La prima cosa da fare, nel caso si desideri svolgere attività fisica, è rivolgersi al proprio medico per valutare la situazione con una persona informata e competente, che possa consigliare le modalità migliori per l’esercizio.

Per prevenire la comparsa di ipoglicemia si consiglia di portare con sé degli snack (frutta, barrette energetiche o persino zollette di zucchero) da consumare sia durante sia dopo l’attività fisica, per reintegrare nel corpo carboidrati ad assorbimento rapido. L’ipoglicemia può presentarsi anche a distanza di ore dal termine dello sforzo fisico, ecco perché fare uno spuntino extra anche a distanza di qualche ora può aiutare a prevenirne la comparsa.

Potrebbe inoltre essere consigliabile, soprattutto per le prime volte, portare con sé il glucometro per poter misurare la glicemia prima, durante e dopo l’attività fisica, osservandone l’andamento e regolandosi di conseguenza. È infatti importante familiarizzare con la risposta del proprio corpo (e della glicemia) allo sforzo fisico, per conoscere le proprie reazioni e potersi affidare ad un meccanismo di feedback interno oltre che esterno, per prevenire il rischio di ipoglicemia.

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