Incontinenza urinaria: cause, trattamento e sintomi

Ginecologia • 18 gennaio 2017 • Commenti:

L’incontinenza urinaria si riferisce alla perdita involontaria di urina tale da generare disagio psicologico, oltre che fisico, a chi ne è soggetto. L’incontinenza influenza causa un senso di imbarazzo o vergogna e influisce in maniera determinante la vita quotidiana, in quanto condizionante. I pazienti affetti da incontinenza tendono spesso ad isolarsi, evitando luoghi dei quali non conoscono la disponibilità di servizi igienici. Addirittura alcuni evitano o limitano i rapporti sessuali, senza considerare che l’uso del pannolone è spesso motivo di depressione.

Classificazione dell'incontinenza urinaria

L’incontinenza si classifica in più categorie:

  • incontinenza da sforzo
  • incontinenza mista
  • incontinenza da urgenza

L’incontinenza da sforzo è quella che si presenta in concomitanza con uno sforzo fisico, con conseguente pressione a livello addominale (può essere sufficiente anche un semplice colpo di tosse).

L’incontinenza da urgenza è la perdita di urina che si verifica all’improvviso con impellente bisogno di urinare.

L’incontinenza mista invece può presentarsi per i due motivi sopra citati.

Esistono anche altre forme meno diffuse, fra cui l’enuresi notturna (talvolta anche nell’adulto) e l’incontinenza goccia a goccia, ovvero una continua perdita di urina che solitamente è causata dalla lesione dello sfintere o da una vescica non funzionante. Quando la vescica risulta essere “rilassata” ovvero priva di tonicità, può manifestarsi l’incontinenza da rigurgito (detta anche iscuria paradossa) che si manifesta con l’urina che trabocca tramite l’uretra, invece di normali minzioni.

L’incontinenza urinaria può essere causata da:

  • menopausa;
  • gravidanza;
  • abuso di alcune sostanze come gli alcolici, la caffeina, i farmaci antipertensivi;
  • calcoli al fegato;
  • cancro alla prostata o al fegato;
  • ostruzioni intestinali;
  • sclerosi multipla.

Spesso l’incontinenza sopraggiunge appena dopo la menopausa, quando le trasformazioni fisiche femminili – anche a livello vescicale – modificano le zone coinvolte nell’emissione di urina (il rilassamento dei muscoli, per citare un esempio).

Contrariamente a quanto si possa credere, l’incontinenza non è un fenomeno correlato alla vecchiaia. Negli ultimi anni infatti si registra un numero sempre maggiore di casi di incontinenza in pazienti molto giovani. In Italia, oltre due milioni di persone ne soffrono, di esse la maggior parte è rappresentata da donne.

Tra le cause di incontinenza maschile si possono citare l’ictus o il morbo di Parkinson, dove si siano danneggiate le aree cerebrali preposte al controllo di regolazione della vescica.

Come trattare l’incontinenza

Il trattamento dipende da quale sia la causa alla base dell’incontinenza e anche dalla gravità del fenomeno. Inoltre lo si può stabilire anche in base all’età di chi ne è affetto e alla tipologia con cui essa si manifesta. Quando si parla di incontinenza scatenata dall’instabilità muscolare, può essere sufficiente praticare specifici esercizi che mirano a potenziare i muscoli vescicali e dell’area pelvica, ovvero quelli responsabili del controllo della minzione. Con questi esercizi (denominati esercizi di Kegel) , si può ridurre o risolvere sia l’incontinenza da stress che da urgenza. Sono eseguiti tramite la contrazione del muscolo pubococcigeo per qualche secondo.

Quando il problema dovesse persistere e l’incontinenza urinaria non si risolvesse, è possibile l’intervento di alcuni farmaci (dietro indicazione medica) quali gli estrogeni o gli anticolinergici (questi ultimi capaci di rilassare il muscolo detrusore e di potenziare la funzionalità vescicale).

Se anche i farmaci non sono risolutivi, al paziente viene indicato il trattamento medico, che consiste nell’inserimento di dispositivi (insert uretrale) nell’uretra che mirano ad impedire le perdite urinali.

Altro metodo è il pessario ovvero un anello vaginale che sorregge la vescica bloccando le involontarie perdite urinarie. Nei casi più gravi di incontinenza, si interviene con la catererizzazione ovvero l’inserimento nella vescica di un catetere.

L’utilizzo di pannoloni o assorbenti rappresenta un buon metodo per evitare i disagi dovuti all’incontinenza urinaria.

Alcuni rimedi naturali possono contrastare il problema dell’incontinenza. Fra essi:

  • semi di zucca, che contengono sostanze che influiscono sulla tonicità dei muscoli a livello pelvico. Possono essere assunti in infusione nell’acqua bollente;
  • uva ursina, della famiglia delle Ericacee (come il mirtillo), è ricca di flavonoidi utilizzati nel trattamento di molti disturbi localizzati nell’apparato urinario. L’uva ursina è considerata anche un antibatterico che agisce direttamente sulle vie urinarie;
  • magnesio, può essere considerato un regolatore delle contrazioni muscolari a livello vescicale.

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