Cos’è l’artrite?

Fisioterapia • 30 gennaio 2017 • Commenti:

L’artrite è un disturbo decisamente comune, ma ancora poco compreso a livello scientifico. Non esiste infatti una definizione di artrite specifica, poiché ne esistono oltre cento tipologie diverse, ognuna con le proprie caratteristiche. Ad oggi il termine artrite si utilizza per indicare una condizione di dolore o infiammazione a carico delle articolazioni.
L’artrite è talmente diffusa da costituire la prima causa di disabilità in alcuni Paesi dell’Occidente industrializzato. L’artrite colpisce indistintamente persone di ogni età, sesso ed etnia, anche se l’incidenza è maggiore per le donne e per la fascia di popolazione più anziana.

Sintomi dell’artrite

La sintomatologia, comune pressoché a tutte le varietà di artrite, comprende tumefazione (gonfiore), dolore, rigidità e una riduzione della mobilità articolare. Questi sintomi possono presentarsi con varie intensità e ad intervalli irregolari, così come restare stabili per anni oppure subire un rapido peggioramento. Le manifestazioni artritiche più gravi possono comportare un dolore cronico, con difficoltà nello svolgere le attività della vita quotidiana, magari a causa di un’impossibilità di camminare o fare le scale.
L’artrite può inoltre provocare delle alterazioni strutturali nelle articolazioni, spesso visibili anche ad occhio nudo come nel caso delle deformazioni alle dita dell’artrite reumatoide.

Diversi tipi d’artrite

Come già anticipato esiste un’ampia varietà di patologie che prendono il nome di artrite. È possibile effettuare una prima classificazione nel tentativo di fare ordine, prendendo in considerazione le differenti cause di artrite.

  • Artrite degenerativa
    A questa categoria appartiene l’osteoartrite, la forma più diffusa e forse conosciuta di artrite. Tale condizione si presenta quando, in seguito al consumo della cartilagine, le ossa vengono direttamente a contatto senza alcun cuscinetto a favorirne il reciproco movimento; la frizione di due ossa che strisciano l’una sull’altra porta ad una cronicizzazione di dolore, rigidità e tumefazione.
    Il rischio di sviluppare osteoartrite cresce notevolmente in persone sovrappeso o con un infortunio che compromette la funzionalità fisiologica di un’articolazione (ad esempio nel ginocchio la rottura del legamento crociato anteriore).
  • Artrite infiammatoria
    Un sistema immunitario efficiente scatena il processo infiammatorio per liberarsi dalle infezioni e favorire la guarigione. Può succedere però che nel meccanismo di difesa immunitaria del corpo qualcosa vada storto e parti sane del corpo (ad esempio le articolazioni o gli organi interni) vengano prese di mira da infiammazioni che le danneggiano. L’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica sono i due tipi più conosciuti di questi disturbi infiammatori.
    La letteratura scientifica pare attribuire la causa di queste artriti infiammatorie ad una serie di fattori genetici ed ambientali che predispongono il sistema immunitario ad un attacco ingiustificato. Ad esempio il fumo di sigaretta sembra sia in grado di attivare alcuni geni responsabili dell’artrite reumatoide.
  • Artrite infettiva
    In questo caso è l’ingresso nell’organismo di un virus, batterio o fungo a scatenare la reazione infiammatoria in alcune articolazioni. Gli agenti patogeni più spesso coinvolti nell’artrite infettiva sono quelli responsabili di malattie come la salmonella, la clamidia, la gonorrea e l’epatite C.
  • Artrite metabolica
    L’acido urico è una sostanza che si forma fisiologicamente all’interno del metabolismo del corpo. Alcune persone ne producono però in quantità eccessiva, rendendone complicato lo smaltimento da parte del corpo.
    Un simile accumulo può talvolta portare alla dolorosa cristallizzazione di acido urico all’interno delle articolazioni oppure ad un attacco di gotta, malattia metabolica che può cronicizzarsi e causare sofferenza articolare constante e disabilità.

A chi rivolgersi?

Un sospetto di artrite va affrontato rivolgendosi ad un medico e sottoponendosi ad una serie di esami diagnostici, per determinare l’effettiva presenza di artrite e possibilmente stabilirne la tipologia. Dato l’ampio spettro di zone corporee che possono risentire dei sintomi dell’artrite, il passaggio successivo consiste nel rivolgersi ad uno specialista nel proprio campo d’interesse.
Un reumatologo può occuparsi dei casi di artrite reumatoide e della gotta, mentre un ortopedico risulta fondamentale nel caso di osteoartrite avanzata che richieda un intervento di sostituzione articolare tramite protesi. Oftalmologo, dentista e dermatologo sono altre fra le numerose figure che costituiscono il team multidisciplinare con cui affrontare una diagnosi di artrite.

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