Cos’è il pilates clinico?

Fisioterapia • 9 febbraio 2017 • Commenti:

Il pilates è un sistema di allenamento ideato da Joseph Pilates, figlio di un ginnasta ed una naturopata, il quale seguì il principio secondo cui la salute mentale e fisica dell’uomo sono connesse, ipotizzato per primo da Pehr Henrik Ling.

La particolarità del metodo di Pilates consisteva nell’impiego di un macchinario detto “apparatus”, del quale nel tempo sono state proposte e costruite differenti versioni, che fungesse da ausilio per lo stretching, il rafforzamento e l’allineamento delle strutture articolari più importanti del corpo.
Un’ulteriore componente dell’allenamento consisteva in esercizi di stabilizzazione dei muscoli del tronco svolti a terra su un apposito tappeto da pilates.

Dopo qualche decennio dalla sua prima formulazione, il pilates ormai conta oltre 11 milioni di praticanti a livello mondiale: alcuni di essi seguono gli insegnamenti più tradizionali, altri sono orientati verso una disciplina mista detta fisiopilates, che ha basi in comune con la fisioterapia.

I principi del pilates

Sin dalla sua invenzione questo tipo di allenamento si fondava su 9 principi fondamentali:

  • respirazione: di particolare importanza il respiro, sia dal punto di vista della sua utilità nel portare ossigeno al sangue e quindi ai muscoli in corso di allenamento, ma soprattutto per la meccanica, differente da quella fisiologica. Normalmente l’inspiro prevede una distensione dell’addome con rilasciamento dei muscoli addominali, un abbassarsi del diaframma ed espansione del torace. Nel pilates l’inspiro prevede invece di mantenere i muscoli dell’addome contratti e distendere la schiena per espandere il torace, allenando in modo differente la muscolatura del tronco;
  • concentrazione;
  • controllo: sia nel lavoro dei muscoli contro la forza di gravità sia contro le molle dell’apparatus;
  • fluidità nei movimenti;
  • allineamento posturale: per evitare un allenamento sbilanciato, in favore di alcuni muscoli piuttosto che di altri:
  • precisione: è meglio eseguire un singolo movimento con ordine che numerosi movimenti incoordinati;
  • rilassamento;
  • resistenza: deriva dalla maggior precisione che riduce la forza spesa inutilmente in movimenti poco coordinati, aumentando la tolleranza all’esercizio.

Il dolore cronico alla schiena

L’ampia popolarità del pilates ha portato molti praticanti all’applicazione della tecnica nel trattamento per il dolore cronico alla schiena (lombalgia o low back pain), per il quale sono già normalmente suggeriti alcuni trattamenti fisioterapeutici.

L’efficacia

Nel 2015 il Ministero della salute del governo australiano decise di valutare, tramite rigoroso approccio scientifico, una serie di terapie alternative paragonandole alla medicina convenzionale, soprattutto nell’ambito del dolore cronico di natura meccanica.
In questa occasione non venne accertata un’efficacia del Pilates nel trattare specifiche patologie, ma fonti della letteratura medica più recenti smentiscono questi studi.

Nello specifico, per il low back pain, il pilates si è rivelato efficace quanto altri tipi di esercizio analogo nel ridurre il dolore e favorire la mobilità.
Sulla base dei primi risultati, il governo australiano continua a negare una copertura assicurativa per il Pilates, ma non è escluso che questa posizione venga riesaminata alla luce delle ultime novità.

Fisioterapia

Un ruolo di pari importanza nell’ambito della terapia del dolore cronico alla schiena è svolto dalla fisioterapia del rachide (l’insieme di muscoli, ossa ed articolazioni di cui si compone la schiena), per stabilizzarlo attraverso esercizi di potenziamento, stretching e risoluzione delle contratture.
La parte cervicale e lombare del rachide sono le più mobili e la sede più comune di patologie come l’ernia del disco e la degenerazione delle faccette articolari (attraverso cui le vertebre si articolano fra loro), entrambe in grado di provocare dolore.
Spesso gli operatori specifici del settore, in collaborazione con esperti di Pilates e di medicina riabilitativa, impostano un percorso multidisciplinare per seguire nel miglior modo possibile i pazienti, a cui spetta l’opinione definitiva sull’efficacia in termini di riduzione del dolore.
Per la valutazione della performance fisica ci si basa su test di mobilità e su parametri verificabili sia da fisioterapisti che ortopedici, oltre che sul giudizio del paziente in termini di miglioramento della qualità di vita e capacità nello svolgere le attività quotidiane.

Terapia Sportiva

Oltre alle sedute di fisioterapia, uno strumento formidabile è la terapia fisica sportiva, che si avvale di allenamenti più complessi, spesso indirizzati ai giovani in riabilitazione in seguito ad un trauma.
Si possono svolgere esercizi in piscina per scaricare il peso e per non sottoporre le articolazioni a troppe sollecitazioni, aspetto condiviso con il Pilates che impiega apparati appositi per accompagnare la mobilità senza necessariamente fare carico sui capi articolari.

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