Com’è la vita per un bambino con il diabete

Endocrinologia • 23 marzo 2017 • Commenti:

I casi di diabete sono in costante aumento, di conseguenza si registra un incremento della malattia anche tra i bambini, la maggior parte dei quali è affetta da diabete tipo 1, sebbene sia in espansione anche il tipo 2.

La famiglia di un bambino diabetico gioca un ruolo fondamentale nell’aiutare il piccolo malato e nel prendersene cura. Il supporto morale e la guida sono importanti tanto quanto la cura terapeutica.

Dopo la diagnosi, la prima visita dal medico che seguirà il bambino sarà caratterizzata da tre fasi:

Come gestire il diabete nei bambini?

L’elemento chiave per tenere il diabete sotto controllo infatti è la gestione dei valori dello zucchero nel sangue. Per riuscirci, il bambino ha bisogno di:

  • assumere insulina;

  • consumare una specifica quantità di carboidrati per ogni pasto;

  • fare attività fisica.

Come riconoscere i sintomi dei livelli glicemici

Il controllo costante della glicemia, inizia a far parte della routine quotidiana del bambino diabetico, secondo le indicazioni fornite dal medico.

Quanto più datato è il diabete, tanto più insorgeranno problemi alla vista, al cuore, ai vasi sanguigni, ai nervi e ai reni. I bambini diabetici, tuttavia, sembrano essere immuni da questi problemi durante l’infanzia e la massima accortezza nel tenere monitorati i valori glicemici può rappresentare un metodo efficace per evitare o limitarne l’insorgere in età matura.

È necessario insegnare al bambino a riconoscere i segnali della glicemia alta o bassa, per istruirlo su cosa fare.

Con i valori glicemici bassi, il bambino tende a:

  • sudare

  • sentirsi debole

  • sentirsi instabile

  • essere affamato

Con i valori glicemici alti, il bambino:

  • è assetato

  • è affamato

  • sente il bisogno frequente di urinare

  • ha la vista sfocata

Quando il bambino non è in grado di riconoscere i sintomi dei livelli glicemici, è opportuno effettuare frequenti test del glucosio con il glucometro.

Mantenere la vita normale

Il diabete non deve impedire al bambino di vivere una vita normale, di andare in vacanza con la famiglia, di uscire con gli amici, andare in trasferta con la squadra, ecc.

Un bambino diabetico può organizzare una festa di compleanno, purchè si programmi per tempo il menu idoneo. Se viene invitato a casa di amici o ad un party, è raccomandabile che i genitori facciano presente il problema a chi ospiterà il piccolo, comunicando il numero di telefono da chiamare in caso di emergenza.

È bene che il bambino diabetico impari a chiedere cosa ci sia da mangiare, a partecipare a pranzi o cene fuori casa avendo sempre con sè una tabella nutrizionale per tenere il conto dei carboidrati assunti.

È importante che chi si prende cura del bambino – ad esempio una babysitter – sappia come intervenire in caso di emergenza.

I bambini hanno il diritto di scegliere se e a chi comunicare di essere diabetici, pertanto il sostegno della famiglia è fondamentale anche in questa circostanza.

La scuola frequentata dal bambino diabetico deve essere informata della patologia, conoscere le azioni da intraprendere in caso di emergenza, collaborare con la famiglia al fine di fornire l’assistenza migliore al piccolo, in particolare durante:

  • il controllo glicemico;

  • la somministrazione di insulina;

  • la somministrazione di cibi o bevande;

  • situazioni di emergenza o quando si renda necessario il glucagone.

L’esercizio e l’attività fisica sono importanti per chiunque ed in special modo per i bambini con diabete. L’esercizio aiuta a controllare il glucosio del sangue ed è ottimale per la salute del cuore, dei muscoli, del peso del bambino.

Che sia uno sport di squadra o individuale, l’attività fisica è quindi fondamentale per un bambino diabetico. I valori glicemici possono variare durante l’esercizio fisico, pertanto è importante controllarli frequentemente per intervenire tempestivamente.

La vita di un bambino diabetico può essere serena e normale quanto quella dei suoi coetanei, purchè lo si renda consapevole delle caratteristiche e dei rischi della malattia, grazie anche al supporto del medico a cui si affidano le cure del piccolo.

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