Cause, sintomi e trattamento della chetoacidosi diabetica

Endocrinologia • 13 febbraio 2017 • Commenti:

La chetoacidosi diabetica è una complicanza del diabete, che si verifica soprattutto nei pazienti con diabete di tipo 1, ma in alcuni casi, anche nei pazienti con diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 1 inizia in genere prima dei 25 anni ed è per questo che la chetoacidosi diabetica è più comune in questa fascia di età.

Questa condizione, pericolosa per la vita, si sviluppa per la difficoltà delle cellule del corpo nell’utilizzare lo zucchero (glucosio), la normale fonte di energia dell'organismo, a causa della mancanza della quantità adeguata di insulina.  

Poiché le cellule non possono utilizzare il glucosio, il corpo comincia a scomporre il grasso per ottenere l'energia necessaria. I chetoni, il sottoprodotto di questo processo, sono sostanze chimiche tossiche, che si accumulano nel sangue causando uno squilibrio chimico (acidosi metabolica).

La chetoacidosi diabetica è una condizione grave che può portare al coma diabetico o addirittura la morte, perciò è importante imparare a riconoscere i sintomi di questa complicanza e sapere quando rivolgersi al medico.

Le cause dello sviluppo della chetoacidosi diabetica

La chetoacidosi può essere causato dalla mancanza dell’insulina, a causa di diverse malattie, dalla disidratazione o da una combinazione di queste. Essa può verificarsi in persone che hanno poca o nessuna insulina, quando i loro livello di glicemia è molto alto. I chetoni derivati dal metabolismo alterato degli acidi grassi e la mancanza di insulina portano un ulteriore aumento della glicemia. Alti livelli di chetoni e glucosio possono essere rilevati nel sangue o nelle urine.

La chetoacidosi diabetica può essere la prima manifestazione del diabete nelle persone che non sano ancora di esserne affette oppure costituire un segnale del controllo inadeguato dell’iperglicemia nei casi già diagnosticati.

Le cause principali dello sviluppo della chetoacidosi nelle persone affette da diabete di tipo 1, sono:

  • carenza acuta di insulina;

  • insulina non iniettata regolarmente oppure in modo adeguato;

  • diarrea, vomito, febbre alta;

  • assunzione di alcol o droghe in eccesso;

  • infezioni batteriche e malattie intercorrenti;

  • trauma fisico o emotivo;

  • attacco cardiaco.

Le cause dello sviluppo della chetoacidosi nelle persone affette da diabete di tipo 2, includono:

  • malattie,

  • l’uso di diversi farmaci, come i corticosteroidi.

I sintomi

I sintomi iniziali della chetoacidosi diabetica si possono sviluppare improvvisamente e, se la condizione non viene trattata, questi sintomi peggioreranno.

Tra questi sintomi iniziali, fanno parte:

  • sete eccessiva,

  • bocca molto secca,

  • minzione frequente,

  • stanchezza,

  • dolore addominale.

Sintomi del peggioramento della condizione, sono:

  • tachicardia,

  • respirazione rapida (iperventilazione),

  • vomito

  • vertigini

  • alito fruttato,

  • confusione,

  • sonnolenza,

  • perdita di coscienza.

Segni più specifici della chetoacidosi diabetica possono essere rilevati attraverso le analisi del sangue o delle urine e includono:

  • iperglicemia

  • chetonuria (presenza dei chetoni nelle urine)

Come viene trattata la chetoacidosi diabetica

Se la glicemia è troppo elevata e si ha chetonuria, bisogna chiamare subito il proprio dottore. È molto probabile che quest’ultimo vi suggerirà di presentarvi in ospedale, dove riceverete le cure adeguate.

L'obiettivo del trattamento è di correggere l’iperglicemia e la disidratazione e ristabilire l’equilibrio degli elettroliti. Questo trattamento, solitamente, prevede:

  • somministrazione di fluidi, per via orale o endovenosa, che sostituiranno quelli persi attraverso la minzione eccessiva e il vomito;

  • sostituzione degli elettroliti, che possono essere persi a causa dell'assenza dell’insulina;

  • terapia insulinica, per invertire i processi che hanno causato la chetoacidosi diabetica. Di solito l’insulina è somministrata per via endovenosa fino a quando viene raggiunto un valore di glicemia al di sotto di 240 mg/dl.

Dopo che gli obbiettivi del trattamento sono stati raggiunti, il dottore può richiedere ulteriori test per identificare la presenza di possibili condizioni scatenanti della chetoacidosi. A seconda delle circostanze, potrebbe essere necessario un trattamento aggiuntivo.

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