Bevande gassate: sì o no?

Nutrizione • 23 febbraio 2017 • Commenti:

Le bevande gassate rappresentano una delle principali cause di obesità. Smettere di bere bibite gassate è sicuramente uno dei migliori modi per prevenire l'obesità ed una raccomandazione suggerita da ogni vademecum sulla nutrizione.

Le bibite gassate piacciono molto sia ai bambini che ai più grandi, ma presentano diverse minacce per il nostro corpo.

Troppi zuccheri!

Il primo problema è relativo all'alto contenuto di zucchero nella bibita gassata, solitamente composta da acqua, zuccheri semplici, acidificanti ed aromi. Basta leggere le etichette o aprire il contatore di valori nutrizionali sul vostro smartphone per rendervi conto dell'apporto nutrizionale di queste bevande. Il contenuto di proteine e grassi è minimo, ma 100 grammi di prodotto possono contenere fino a 10 grammi di carboidrati, quasi tutti rappresentati da zuccheri semplici (il 99% dei macronutrienti energetici di una bibita gassata è rappresentato da carboidrati!). L'alto apporto zuccherino determina un immediato aumento dello zucchero nel sangue, ai quali il pancreas risponde producendo insulina, al fine di mantenerne il livello sotto controllo: per tale motivo i soggetti con patologie diabetiche dovrebbero assolutamente evitare tali bevande, perché il loro corpo non sarebbe in grado di gestire il picco glicemico.

Gli zuccheri apportati, se non consumati, verranno immagazzinati dal corpo sotto forma di depositi, quindi chi sta seguendo una dieta per perdere massa grassa dovrebbe assolutamente evitare di bere tali bibite, anche perché bruciare tutti quegli zuccheri è assai difficile.

Ad esempio, in una bottiglia da un litro e mezzo di cola, ad esempio, sono contenuti circa 30 cucchiaini di zucchero (con capienza di cinque grammi circa), pari a poco più di 550 chilocalorie, che equivalgono a 17 km di camminata di un soggetto di 70 kg. Quando ci si domanda cosa fare per perdere peso, una delle prime cose da fare è quindi eliminare l'assunzione di tali bevande, optando per abitudini alimentari più sane.

Possono dare dipendenza

Le bevande gassate presentano il rischio di sviluppare dipendenza: se già l’elevato contenuto di zuccheri può indurre il nostro corpo a richiederne ulteriori assunzioni, la possibile presenza di sostanze psicoattive, come la caffeina, può scatenare una vera e propria crisi di astinenza nel caso di cessato consumo! La presenza di caffeina inoltre è da considerarsi dannosa per i soggetti ipertesi e in particolar modo per i bambini.

Danneggiano i denti

L'apporto zuccherino fuori misura non è l'unico problema delle bibite gassate, sia per l'alto contenuto di anidride carbonica disciolta che per l'aggiunta di acidificanti (come ad esempio l'acido fosforico), rappresentano un grande pericolo anche per lo smalto dei denti.

Lo smalto viene danneggiato dal bassissimo pH (alcune bibite hanno effetto corrosivo, raggiungendo anche valori di 2,4) e l'alto contenuto zuccherino fa sì che la bevanda si “appiccichi” ai denti, contribuendo a facilitare la formazione di carie su denti già indeboliti.

Ma esistono bibite gassate salutari?

No, non esistono. Anche il presunto effetto digestivo in realtà non esiste: chi soffre di cattiva digestione spesso ha problemi di eccessiva acidità intestinale, e ingerire una bevanda acida non porta ad una soluzione. Il senso di leggerezza avvertito è da imputare esclusivamente alle eruttazioni conseguenti all'assunzione.

Ma esistono bibite per perdere peso?

Sì, ma non nel reparto del supermercato in cui si trovano le bibite gassate: esistono infatti le bevande sostitutive del pasto, che possono aiutare chi vuole seguire un regime dietetico bilanciato al fine di perdere peso.

In conclusione, le bibite gassate non presentano alcun aspetto positivo, se non il gusto piacevole e rinfrescante. La loro assunzione quindi è accettabile se non sfocia nell'abuso: la dose massima giornaliera raccomandabile per un adulto è di circa 150 ml, se proprio si è appassionati anche un bicchiere. Attenzione ai bambini, soprattutto se la bevanda contiene caffeina.

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