Bambini e diabete: campi scuola per imparare ad autogestirlo fin da piccoli

Endocrinologia • 13 febbraio 2017 • Commenti:

I numeri del diabete ci presentano una realtà difficile da comprendere, con milioni di malati in tutto il mondo. Questa malattia cronica non colpisce soltanto gli adulti: nella sua forma autoimmune, il diabete colpisce prevalentemente bambini e, in mancanza di una cura definitiva, imparare a gestire questa malattia fin da piccoli è sempre più importante. È così che nascono forme di “campi scuola” per educare questi giovani pazienti a convivere al meglio con il diabete.

Caratteristiche del diabete infantile

Purtroppo, i bambini non sono immuni dal diabete: se fino all’inizio del nuovo millennio era il diabete di tipo 1 a riguardare bambini ed adolescenti, oggi sono sempre di più i casi riscontrati di diabete di tipo 2, anche in tenera età.

  • Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui alcune cellule del nostro sistema immunitario attaccano le cellule del pancreas che producono insulina, un ormone che controlla la quantità di glucosio nel sangue. Questa forma di diabete è storicamente tipica di bambini e adolescenti, legata probabilmente ad una predisposizione genetica o ad alcune infezioni virali avvenute nei primi anni di vita.

  • Il diabete di tipo 2, al contrario, è legato soprattutto agli stili di vita: alimentazione scorretta, sedentarietà e obesità infantile sono infatti i principali responsabili dell’aumento di questa forma diabetica tra i bambini.

Primi sintomi del diabete nel bambino

Il diabete di tipo 1 ha dei sintomi caratteristici che costituiscono un campanello d’allarme nei genitori, che devono informare il pediatra per sottoporre il bambino ad esami di approfondimento. Tra questi sintomi troviamo:

  • poliuria: questo è il termine tecnico che indica l’aumento della produzione di urina. Il bambino o l’adolescente necessita di fare pipì molto spesso, sia di giorno che di notte;

  • polidipsia: indica l’aumento della sete. Perdendo notevoli quantità di acqua attraverso le urine, questi pazienti sentono la necessità di bere spesso molta acqua;

  • sonnolenza e affaticamento;

  • periodi di estrema voracità e fame alternati ad altri di inappetenza: questo comportamento scostante è piuttosto anomalo e deve far insospettire il genitore;

  • perdita di peso immotivata: un sintomo chiaro del diabete di tipo 1 è la perdita di peso apparentemente ingiustificata, senza che il bambino, magari sovrappeso od obeso, sia sottoposto ad una dieta o ad un aumento dell’esercizio fisico.

Il pediatra sottoporrà il bambino a vari esami di laboratorio che daranno conferma o meno della presenza di diabete.

Campi scuola per imparare a gestire il diabete

Ad oggi, non esiste una cura definitiva per il diabete e, una volta diagnosticato, è necessario imparare a conviverci. Se nei bambini in età prescolare la responsabilità di tenere sotto controllo questa malattia è completamente a carico del genitore, a partire dai primi anni di elementari e soprattutto negli adolescenti si può iniziare un percorso di educazione all’autogestione della propria malattia, fornendo al bambino consigli utili per vivere al meglio la propria quotidianità. Negli ultimi anni, a tal proposito sono nate varie iniziative su tutto il territorio italiano, promosse da associazioni ed équipe mediche, che hanno lo scopo di sensibilizzare ed istruire bambini e ragazzi su cos’è il diabete e come gestirlo. Questi campeggi di formazione, che hanno riscosso un ottimo successo in varie regioni, tra cui Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e molte altre, seguono le linee guida dettate dalla Federazione Nazionale Diabete. I campi scuola hanno una durata di 7-10 giorni, i bambini e i ragazzi sono divisi per fasce d’età ed accompagnati da animatori e personale medico-sanitario. In questi campeggi di formazione si alternano infatti momenti di apprendimento (sull’autogestione delle iniezioni di insulina e sulla patologia diabetica) a momenti di svago e divertimento, in un ambiente rilassato e controllato. Oltre all’autogestione del diabete, uno scopo secondario, ma non meno importante, di questi campi educativi è la formazione di un gruppo di supporto e condivisione tra bambini e ragazzi della stessa età che si trovano ad affrontare sfide, difficoltà e pregiudizi comuni. 

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