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Esperienze

Sono la Dott.ssa Angelica Dalmasso, Psicologa clinica laureata con 110L presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" e specializzanda in Psicoterapia presso la scuola ad orientamento fenomenologico-dinamico di Firenze. Attualmente lavoro come libera professionista all'interno di una struttura psichiatrica residenziale per adulti situata in Sanfrè (CN). Offro attività di sostegno psicologico per giovani adulti, adulti, terza età e gruppi che si trovano a dover vivere diverse forme di sofferenza quali: - Crisi legate al ciclo di vita, separazione e lutto - Difficoltà relazionali e comunicative - Disturbi legati all'ansia, stress, attacchi di panico e fobie - Disturbi dell'Umore, depressione e bipolarismo - Disturbo Ossessivo-Compulsivo - Dipendenze affettive e comportamentali - Disturbi della sfera sessuale - Disturbi dell'alimentazione - Disturbi psicosomatici - Disturbi di Personalità - Schizofrenia e disturbi dell'area psicotica Il metodo PHD è quello da me utilizzato e mira a mettere al centro dell'incontro clinico l'esperienza soggettiva della persona senza irrigidirsi sul sintomo; infatti, spesso la sintomatologia diventa meno disturbante nel momento in cui, all'interno della relazione terapeutica, si cerca di assumere una nuova presa di posizione, più funzionale, rispetto a quello che prima veniva definito come "problematico". Non esitare a contattarmi se cerchi un posto sicuro, non giudicante in cui i tuoi vissuti possano trovare accoglienza e conforto. Lavoreremo insieme in vista di una maggiore consapevolezza di ciò che ti arreca sofferenza e dell'integrazione di queste emozioni all'interno del tuo percorso di vita. Ricevo su appuntamento online e ad Alba (CN) presso lo Studio Theta in Corso Bra 18/D. Nel caso in cui fossi fortemente sofferente e quindi impossibilitato/a a raggiungere lo studio posso recarmi al tuo domicilio. 

Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia clinica-dinamica
Psicoterapia fenomenologico-dinamica
Terapia di gruppo

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica

Indirizzi (2)

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Studio Theta

Corso Bra 18D, Alba 12051

Disponibilità

Telefono

0172 179...

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Consulenza online

Pagamento dopo la consulenza

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Prestazioni e prezzi

  • Primo colloquio psicologico

    Prestazione gratuita

  • Colloquio psicologico

    51 €

  • Colloquio psicologico clinico

    Da 50 €

  • Consulenza online

    Da 40 €

  • Consulenza psicologica

    Da 40 €

8 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • L

    Sono alla terza seduta e abbiamo concordato di iniziare un percorso insieme.
    Dire di essere entusiasta e poco.
    Per la prima volta mi sento compresa e ascoltata davvero.
    Molto preparata e molto empatica, e soprattutto professionale.

     • Studio Theta colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    La ringrazio Lucia per le sue parole.. felice di poter iniziare questo percorso insieme


  • E

    Prima volta con questa Dottoressa e mi sono trovato bene, mi ha fatto riflettere e spiegato bene i punti su cui devo lavorare. Cosa molto importante mi sono sentito ascoltato.

     • Consulenza Online colloquio psicologico online  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    La ringrazio Emanuele per le sue parole.


  • G

    Professionista aperta all’ascolto e disponibile alle proprie esigenze.
    Partendo dal colloquio aiuta a far riflettere sul proprio vissuto offrendo spunti di riflessione e soluzioni.

     • Studio Theta colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    La ringrazio Giada per la fiducia.


  • C

    Sto attraversando un periodo molto difficile della mia vita, la dottoressa mi sta aiutando a superare questo momento. Mi sono sentita accolta, compresa e supportata. Credo molto nel percorso che sto intraprendendo e penso che con il suo aiuto posso venirne fuori.
    Grazie!

     • Studio Theta colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    Ringrazio lei per la fiducia.


  • E

    Voglio ringraziare la dott.ssa per il percorso che abbiamo affrontato assieme. Mi sono sentita ascoltata e compresa, senza alcun giudizio, e ho trovato un supporto prezioso per superare momenti difficili e sviluppare nuove prospettive su me stessa e sul mio passato.

     • Consulenza Online  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    La ringrazio molto.


  • A

    Ho avuto il piacere di lavorare con la Dott.ssa Dalmasso ed apprezzarne la preparazione puntuale ed approfondita nonché le doti empatiche e la grande sensibilità. Consigliatissima.

     • Altro Altro  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    Grazie collega per le belle parole


  • G

    Da tempo in uno stato di crisi , di insoddisfazione profonda , pieno di dubbi ed incertezze, abbiamo intrapreso un percorso dove il primo passo fondamentale è stato individuare e focalizzare l attenzione su quelle che sono state le cause scatenanti (e assai remote) che neanche avrei immaginato fossero alla base di tutto.
    Sicuramente il percorso da fare è ancora lungo, ma c'è fiducia da parte di entrambi nel percorrerlo insieme.

     • Studio Theta  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    La ringrazio per la fiducia.


  • M

    Brava, empatica e puntuale. In sole poche sedute sono riuscita a prendere più consapevolezza di me stessa e delle mie problematiche.

     • Studio Theta consulenza psicologica  • 

    Dott.ssa Angelica Dalmasso

    Contenta di poterle essere di aiuto, a presto.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno dottori in questo periodo da 5 mesi a questa parte purtroppo non sono più io nel senso che mi sento disconnesso con la realta cioè tutto quello che mi circonda anche se so che e la mia stanza, la mia città ecc, la vedo come se fossi disconesso, oppure in lontananza, solo che oltre questo senso di distacco, mi vengono pensieri che mi causano paura, cioè paura che quando vado a comprare qualcosa di mangiare mi passa per la testa chissa se li dentro c'è qualcosa messo e posso morire quindi mi viene l'ansia a mangiarlo, anche se so che un pensiero, oppure quando sento una macchina arrivare e sbattere lo sportello mi viene in mente chissà se questo c'è la con me e mi vuole fare del male, oppure certe volte mi passa in mente se ho qualcosa in mano tipo un coltello oppure un bastone di fargli del male a qualcuno... tutti questi pensieri mi causano paura e vorrei capire da cosa possono essere causati? pensieri intrusivi oppure veri e propri deliri.... visto che ho anche la paura di psicosi o schizofrenia... dopo un'altra cosa anche se non so se può centrare con quello che sto vivendo oppure si tratta completamente di altro quindi mi dovrei regare dal mio medico per questo... mi succede che da 4, 5 settimane ad oggi che quello che mangio lo sento con meno gusto,per esempio mi mangio una fetta di mortadella che il gusto lo tiene anche abbastanza la sentivo poco e nulla, e questo mi succede con tutto quello che mangio, addirittura certe volte dipende quello che mangio mi lascia anche un amaro in bocca tipo acidità... volevo sapere anche questo da cosa può essere causato e se si può trattare di allucinazioni gustative, anche se ho letto che le allucinazioni gustative senti sapori che non esistono quindi non e il mio caso, perchè io sento prorpio poco quello che mangio... grazie

Comprendo quanto possa essere sconvolgente accorgersi che ciò che prima dava piacere e familiarità — come il gusto dei cibi — ora appare sbiadito, distante, quasi irriconoscibile. Lei descrive con chiarezza un'esperienza che non è solo sensoriale, ma anche profondamente vissuta: non sentire più il sapore di ciò che mangia, o percepirlo in modo alterato, è qualcosa che può toccare nel profondo e generare spaesamento, preoccupazione, persino una certa forma di estraneità rispetto a sé e al proprio corpo.

Dal punto di vista fenomenologico-dinamico, questo tipo di vissuto non va ridotto a un semplice "sintomo" da etichettare, ma accolto come espressione di qualcosa che sta cercando di emergere nel suo modo di essere-nel-mondo. L’attenuazione del gusto può essere il segnale di una trasformazione più ampia nella sua esperienza di sé, del corpo, e del contatto con la realtà. A volte, il nostro corpo “parla” attraverso questi mutamenti sottili, mostrando come certe dimensioni psichiche, emotive o esistenziali possano incidere anche sulla percezione sensoriale.

Lei ha già compiuto un passo importante: quello di interrogarsi con lucidità e rispetto su ciò che sta vivendo, senza banalizzare. È un segno di grande consapevolezza. Tuttavia, portare avanti questa riflessione da soli può essere faticoso e confuso. Per questo, le consiglierei di cercare un confronto concreto con un professionista — idealmente qualcuno che unisca una preparazione clinica a una sensibilità per l’esperienza soggettiva, come può fare uno psicoterapeuta ad orientamento fenomenologico-dinamico o uno psichiatra attento all’ascolto profondo della persona.

Accogliere ciò che sta accadendo, senza giudizio, e affidarlo a un contesto di cura può essere l’inizio di un percorso non solo di comprensione, ma anche di riappropriazione del gusto — in senso letterale e simbolico — per ciò che la vita offre.

Resto a disposizione, se desidera approfondire o essere orientato/a verso risorse più specifiche.

Dott.ssa Angelica Dalmasso

Dott.ssa Angelica Dalmasso

Domande su consulenza psicologica

Salve, vorrei un vostro parere su una situazione di bullismo e cyberbullismo subiti durante il liceo, in una classe quasi tutta femminile. A 32 anni, ho scoperto in un gruppo segreto su Facebook, al quale mi hanno aggiunta senza preavviso per rimpatriate, commenti e post denigratori risalenti al quinto anno, quando ero già privatista e lontana dalla classe.

In occasione della giornata contro il bullismo, ho lasciato un commento invitando le ragazze a rimuovere quei contenuti, sottolineando che danneggiano l’immagine di chi lavora nelle scuole. Ho risposto punto per punto alle loro minimizzazioni e tentativi di gaslighting — tra cui il “ci sono modi e modi” di affrontare certe situazioni o la negazione del ricordo degli episodi — e da allora non hanno più replicato, ma non è arrivata alcuna scusa.
Sto valutando di contattare un mio ex professore di psicologia e sociologia, esperto di bullismo, per un confronto e una possibile chiusura personale. In passato, la mia psicologa mi aveva consigliato di parlare direttamente con le ex bulle per chiudere questo capitolo e capire dove la vita le abbia portate. Tuttavia, dopo l’esperienza negativa di questo recente confronto online, nutro dubbi sull’efficacia di quella strada.

Aggiungo che già in terzo liceo circolavano su Facebook foto scattate durante gite o compleanni, accompagnate da prese in giro sul mio aspetto, sul modo di vestire e su altri aspetti personali. Non avendo Facebook all’epoca, ne sono venuta a conoscenza solo anni dopo — e quei contenuti sono ancora visibili.

Chiedo un parere: ha senso cercare questo confronto ora con il professore, a distanza di anni, oppure rischio solo di riaprire ferite senza benefici? Preciso che all’epoca dovetti ritirarmi dalla scuola per salvaguardare la mia salute mentale già compromessa, e la docente responsabile si limitò a una ramanzina generale alla classe, che mi isolò ulteriormente.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Saluti

Grazie per aver condiviso una parte così delicata e dolorosa della sua storia. È evidente quanto questa esperienza l’abbia segnata, e quanto ancora oggi continui a vivere dentro di lei — non solo come ricordo, ma come ferita che cerca uno spazio per essere ascoltata e forse, in parte, riparata.

Da una prospettiva fenomenologico-dinamica, ciò che è accaduto non è “passato” nel senso cronologico del termine: continua a farsi sentire nel presente, perché ha inciso profondamente sul suo senso di sé, sul modo in cui si è sentita vista — o ignorata — negli anni della formazione, e su quanto quella mancanza di riconoscimento abbia lasciato un senso di ingiustizia e solitudine.

La sua domanda è molto onesta e importante: ha senso cercare oggi un confronto con quella docente?
Potrebbe averlo, se sente che dare voce a ciò che è rimasto silenziato possa rappresentare un passo verso una forma di liberazione, o anche solo un atto di verità per sé stessa. Ma non esiste una risposta valida in assoluto. Piuttosto, è importante chiedersi: “Che cosa desidero da questo incontro? A chi sto parlando, davvero? E sono pronta a qualsiasi esito, anche a non essere ascoltata come vorrei?”

Se questa possibilità la attira, ma allo stesso tempo la spaventa — come è naturale che sia — forse potrebbe prima esplorare questi vissuti in uno spazio terapeutico accogliente, dove poter sentire tutto ciò che emerge senza doversi difendere o giustificare. Un professionista, soprattutto se sensibile all’ascolto della sua storia nella sua interezza, può aiutarla a trovare il modo giusto per prendersi cura di questa ferita, con rispetto e delicatezza.

Il dolore che ha vissuto merita spazio, voce e comprensione. E lei merita di non attraversarlo da sola.
Resto a disposizione, se vorrà continuare a parlarne.

Dott.ssa Angelica Dalmasso

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