Dott.ssa
Valentina Benvenuti
Psicoterapeuta,
Psicologo clinico,
Psicologo
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Prato 1 indirizzo
10 recensioniIndirizzi (2)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Esperienze
Su di me
Sono Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento Psicosintetico. Nel mio approccio cerco di tenere presente l'integralità della persona, andando a lavora...
Formazione
- Università Degli Studi di Firenze
- Accademia di Psicoterapia Psicosintetica Via S.Domenico n.14 - Firenze
Specializzazioni
- Psicologia Clinica-Dinamica
- Psicologia Breve e Strategica
- Psicoterapia fenomenologico-dinamica
Tirocini
- -
Competenze linguistiche
- Italiano
Premi e riconoscimenti
- -
Pubblicazioni e articoli
10 recensioni
Punteggio generale
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Andreea
Per essere solo all'inizio di questo percorso ,sono rimasta contenta della prima seduta. molto disponibile e accogliente! Sicuramente risolverò i miei problemini!
A. B.
La dottoressa Benvenuti è una professionista molto attenta, empatica, capace di mettere subito a proprio agio il paziente. Ha saputo aiutarmi in un periodo molto delicato e grazie a lei ho trovato le risorse per affrontarlo al meglio. Sicuramente una psicoterapeuta affidabile e capace che consiglierei senza alcun dubbio.
Paziente
Valentina è una professionista competente ed attenta, ad ogni piccolo segnale d'allarme da parte mia, si è subito messa a lavoro per
aiutarmi nei modi più accessibili e vari.
La sua presenza nel mio percorso è servita per imparare a gestire rabbia e ansia, sono davvero molto contenta dell'esperienza avuta con lei.
Dott.ssa Valentina Benvenuti
ringrazio di cuore, essere utile in qualche modo è la gratificazione più bella che si possa ottenere
D.T.
Valentina è una psicoterapeuta tra le più valide a Prato. Mi sono trovata benissimo con lei. All'inizio è stato un po' difficile aprirmi, non è sempre facile accettare di avere bisogno di parlare con qualcuno, ma poi è stato sempre più semplice, finché non è diventato naturale. Sono riuscita ad aprirmi e a superare diversi ostacoli: la morte del mio papà, i miei problemi di autostima, lo stress e i miei problemi di gestione dell'ansia. Il 2022 è stato un anno un po' difficile, e Valentina è stata fondamentale per il mio percorso verso il benessere.
Serena
La Dott.ssa Benvenuti è una persona solare ed empatica capace di vincere la diffidenza e l'imbarazzo iniziali con la sua cordialità. Ha saputo guidarmi e sostenermi con delicatezza nel corso della seduta. È una professionista attenta e dedita. Consiglio vivamente.
G.P.
Ho conosciuto la Dott.ssa Benvenuti su suggerimento di un'amica già sua paziente.
L'ho trovata molto empatica e dotata di una grande sensibilità e professionalità, qualità per me fondamentali nel delicato rapporto con uno psicoterapeuta. Un aiuto preziosissimo che consiglio senza ombra di dubbio.
Elena
La mia esperienza con la Dottoressa Valentina Benvenuti è stata molto positiva, si è creata subito una forte empatia, è bastato un sorriso per sentirmi compresa e libera di parlare. Ho percepito la passione per il suo lavoro che lei stessa trasmette ascoltando e centrando subito la problematica facendo sì che il paziente si senta compreso e possa lasciarsi andare. Persona molto cortese e disponibile, la consiglio vivamente.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sto assumendo sertralina ormai, a seguito di uno stato ansioso scaturito dell'insuccesso del mio tentativo di smettere di fumare. Ma da quando seguo tale terapia, registro l'emergere in me di pensieri che mi spaventano per il loro contenuto irrazionale. In passato ho curato sempre con sertralina un doc incentrato proprio sulla paura di poter diventare psicotico, che ora mi sembra si stia ripresentando, obbligandomi ad estenuanti tentativi di rispondere mediante il ragionamento ad un timore che non sono del tutto sicuro sia infondato... Ad esempio, ho letto proprio oggi il caso di una persona psicotica che sistematicamente abbassava le tapparelle di casa perché non sopportava la luce: e se anche io iniziassi a fare lo stesso, e a credere che nella luce naturale ci fosse un qualche pericolo per me? Se avvertissi nell'aria una qualche indefinita minaccia incombente? Vorrebbe dire che sto entrando nelle cosiddette atmosfere predeliranti, e ciò mi obbliga a verificare di essere ancora in grado di discernere tra ciò che è reale da ciò che non lo è. Oppure: e se scorgessi nel disegno della tovaglia sul tavolo della mia cucina un qualche nascosto significato angosciante? Tutto ciò è assurdo e non mi spiego come io possa perdere tempo e forze a discutere simili fantasie; so bene che il pensiero che ci sia nei fenomeni che percepisco un pericolo di cui avere paura non ha senso: ma se perdessi tale consapevolezza? Sono davvero certo di riconoscere come infondato quel senso di minaccia che si accompagna alle mie percezioni? Il dubbio mi obbliga a continui controlli, e mi chiedo cosa fare quando provo paura delle mie percezioni: criticare quella paura e insistere a ribadirmi che la trovo priva di senso? Oppure assecondarla e lasciare la risposta, per così dire, in sospeso?
Salve gentile utente; ciò che lei porta è un punto di partenza da affrontare all'interno di una terapia psicoterapica, credo che sia fondamentale per esplorare l'origine di questi pensieri che possono creare disagi, così da alimentare un circolo vizioso. In contemporanea è opportuno rivolgersi ad uno specialista per dosare i farmaci, sono convinta che ne troverà dei giovamenti sostanziali e lo spazio delle paure prenderà sempre meno campo. Aggiungo anche che se lavorerà bene col suo psicoterapeuta sia preferibile mettersi in una posizione di attesa, prima o poi le risposte arriveranno, sottoforma di parola, immagine, lapsus, intuizione oppure..chissà, si lasci sorprendere. Sono disponibile ad una terapia umanistica- esistenziale che potremo fare anche online insieme. In bocca al lupo
Salve,
Volevo chiedere un qualcosa che può sembrare provocatorio ma che in realtà non lo è. Io ho effettuato una terapia breve strategica durata dieci sedute senza alcun beneficio poiché non riuscivo a seguire le prescrizioni che per me erano troppo difficili. Ma dopo mesi ho pensato di riprovarla andando da un terapeuta piuttosto noto in Italia, ho fatto due sedute e mi si è ripresentato lo stesso identico problema. Prescrizioni per me difficilissime da seguire. La domanda è: ma veramente la tanto proclamata terapia breve strategica non ha ideato un modo per portare i pazienti a sbloccarsi nel caso in cui non riescano a fare le prescrizioni? Quindi in poche parole un paziente veramente resistente al cambiamento che non segue le prescrizioni per la terapia breve strategica è intrattabile? Boh la trovo una cosa assurda...
Grazie
Giovanni
Buonasera Giovanni, la parola "sbloccare" porta già con se l'idea di entrare in profondità e arrivare a parlare il linguaggio del cervello, che ragiona per idee, immagini, sensazioni. Secondo me e secondo il mio indirizzo psicoterapeutico (Psicosintesi) male si sposa con le "prescrizioni": le resistenze vanno aggirate, cercando di far collaborare l'inconscio. Nel suo caso credo sia davvero fondamentale affidarsi invece che al "noto" professionista a colui che sentirà in grado di entrare in relazione profonda con lei. Auguri e resto a disposizione per una terapia anche online.
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