Esperienze


La mia formazione si basa su una visione integrata dell'essere umano, che tiene conto del legame tra psiche e corpo.
Credo che ognuno abbia una storia da raccontare, e che l’esperienza soggettiva della persona debba essere messa al centro del rapporto terapeutico; proprio attraverso questa relazione il paziente può ritrovare le possibilità che teme di aver perso a causa delle delusioni vissute.
Ho svolto il tirocinio post-laurea presso un ente di formazione, e sto svolgendo il tirocinio relativo alla scuola di specializzazione presso una struttura terapeutica riabilitativa per giovani adulti con disturbi psichiatrici.
Ho esperienza come Operatore Educativo per l'Autonomia e la Comunicazione presso una scuola elementare di Roma e da due anni lavoro come Assistente Specialistico per l'integrazione scolastica dei ragazzi con disabilità presso un istituto tecnico di Viterbo. Inoltre mi occupo di assistenza educativa domiciliare. In particolare ho esperienza in merito a: disturbo dello spettro autistico, depressione ansiosa, disturbo del linguaggio, disturbo generalizzato dello sviluppo, disturbo specifico dell'apprendimento, disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività, disturbo oppositivo provocatorio, ritardo cognitivo.
Esperto in:
- Psicologo
- Psicologia dell'età evolutiva
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6 recensioni
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L.
Ho aspettato molto prima di rivolgermi a Tiziana per iniziare un percorso psicologico, e con lei ho imparato presto quanto sia prezioso sapersi ascoltare e prendersi cura di sé stessi.
La consiglio davvero a chiunque voglia concedersi una possibilità di crescita sincera in uno spazio sicuro e accogliente.
S.
Ho fatto il primo incontro con la Dott.ssa Tiziana e mi sono sentita davvero accolta e capita! È una professionista molto empatica e accogliente, che sa metterti subito a tuo agio. Mi ha ascoltato con attenzione e ha saputo guidarmi con grande sensibilità e competenza. Continuerò sicuramente il percorso con lei!
Elena Sofia
La Dottoressa Tiziana Melaragni mi ha colpito fin dal nostro primo incontro, grazie alla passione che mette nel suo lavoro e alla professionalità con la quale lo svolge.
E' una sicurezza sapere che ci sono persone come lei a cui affidarsi.
M.G.
Una psicologa preparatissima, ma soprattutto empatica, disponibile e professionale. Ti mette a tuo agio fin da subito ed è incredibile come trovi sempre le parole giuste per aiutarti ad affrontare qualsiasi situazione. Super consigliata!
V.M.
Professionista molto valida e dedita al suo lavoro, sempre disponibile e di grande attenzione per i suoi pazienti. La sua solida esperienza la rende una psicologa affidabile e preparata. Una guida per le persone che si affidano a lei, Consigliatissima!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 14 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, mi chiamo Caterina, sono una madre e vorrei un consulto da parte vostra. Ultimamente mi sono ritrovata a riflettere su molti aspetti riguardanti mia figlia: fin da piccola è sempre stata ingestibile. Credevo che fosse una fase, una cosa “di tutti i bambini”, e invece lei ci portava sempre al limite.
Anche perché, avendo un altro figlio (un maschio, di due anni più grande) ho avuto modo di confrontarli e capire che le differenze tra loro sono sempre state abissali: uno tranquillo e pacato, l’altra ingestibile.
È dispettosa a livelli estremi, e da piccola non faceva sconti a nessuno, nemmeno ai suoi familiari o addirittura agli animali. A scuola ne ha combinate di tutti i colori, oltre a rifiutarsi di studiare e fare i compiti dava sempre fastidio ai propri compagni. Ad una compagna rubava sempre gli oggetti e non si è mai fatta scoprire, salvo poi quando l’ha confessato scherzosamente a suo fratello anni dopo.
Poi aveva una compagna che prendeva costantemente di mira, una bambina un po’ ingenua e che veniva presa in giro già da altri compagni. Era il bersaglio preferito di mia figlia, gliene combinava di ogni anche se diceva di volerle un gran bene.
Ogni scusa era buona per fare dispetti (anche crudeli) e riderci sù. Io e mio marito abbiamo sempre cercato di dirle di non fare più cose del genere, ma lei ci ignorava.
È così fin da quando è nata, e oltretutto le maestre dell’asilo mi riferivano spesso che dava fastidio agli altri bambini magari tirandogli i capelli, pizzicotti, distruggendo le loro costrizioni oppure prendendoli in giro. È anche parecchio esibizionista e ossessiva perché ho fatto caso al suo atteggiamento con le amiche: esige di stare sempre in mezzo e soprattutto di essere l’unica. Mi ha ripetuto più volte che non tollera che le sue amiche abbiano qualcun altro con cui passare il tempo al di fuori di lei, e mi ha preoccupata. All’inizio credevo fosse un capriccio infantile, quando poi mi sono resa conto che manteneva lo stesso atteggiamento anche crescendo allora mi sono fatta qualche domanda.
È troppo, troppo dispettosa. Comincio a credere che ci sia qualcosa di problematico e patologico sotto a quel comportamento…
Mia figlia ora ha 20 anni e, nonostante sia ancora dispettosa, è cambiata rispetto a quando andava alle medie per esempio. È stata vittima di bullismo al liceo e ha perso tutti gli amici, infatti non ha una vita sociale. Ormai ha lasciato la scuola da anni e lavora da quando ne ha 16, ed io mi domando se il comportamento problematico che aveva da bambina abbia influito su quello altrettanto problematico che ha ora.
Spero che possiate aiutarmi a vederci più chiaro.
Caterina
Buonasera! Non è semplice riassumere una storia di 20 anni in poche righe, da quello che racconta sembrerebbe preoccupata per sua figlia perchè teme che alcune problematiche che sottendono al suo atteggiamento possano essere in qualche modo compromettenti. Se sente che questa situazione può influire anche sul suo benessere, può dedicarsi un tempo ed uno spazio d'ascolto adeguato alle sue esigenze per chiarire dubbi e per far sì che un professionista accolga le sue paure come madre.
Sua figlia ha 20 anni, per questo se riconosce le difficoltà descritte e lo desidera può rivolgersi direttamente ad un professionista per cercare delle risposte.

salve, sono una ragazza di quasi diciassette anni e sto scrivendo per un amico che ha la mia età e soffre di depressione già da un anno, sente già una psicologa e prende dei farmaci quindi so che ha qualcuno che lo aiuta ma di recente si è lasciato in malo modo con una mia amica ed è venuto a parlare molto con me. io però non so bene come gestirlo. ha avuto un forte attacco di panico e sono riuscita a calmarlo un po’ però poi mi ha detto che stava pensando all’autolesionismo e, lo ha solo accennato, al suicidio (ci era già andato vicino un anno fa). io vorrei seriamente aiutarlo ma ho costantemente paura di fare o dire la cosa sbagliata e so le conseguenze che questo potrebbe portare in una condizione così precaria. mi chiedevo se mi poteste consigliare modi per calmarlo dagli attacchi quando sono con lui (o anche se siamo per telefono) e delle cose da dire/non dire a una persona nella sua condizione e qualsiasi altra cosa potesse essermi utile, grazie mille.
Ciao! La situazione è molto seria, è fondamentale che tu sia una persona significativa per lui ma non puoi occupartene direttamente, per questo ha già come riferimento più professionisti sanitari. Sarebbe importante segnalare ad un adulto (preferibilmente un suo familiare), su cui senti di poter fare affidamento, il fatto che ti abbia confessato di avere dei pensieri relativi ad autolesionismo e suicidio.
Potrebbe esserti di aiuto trovare uno spazio d'ascolto con un professionista che possa accogliere le tue preoccupazioni e guidarti nel rispondere alla richiesta di aiuto del tuo amico.

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