Esperienze


Parallelamente alla mia attività professionale, sto proseguendo il mio percorso di formazione come Psicoterapeuta Psicoanalitico presso la Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica (SPP), approfondendo le metodologie e le tecniche proprie dell’approccio psicoanalitico per affinare ulteriormente le mie competenze cliniche.
Aree di competenza principali:
- Psicologo clinico
- Psicoanalisi
- Psicologia clinica
Indirizzi (2)
Via Lallio 26, Dalmine
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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3 recensioni
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M. L.
Mio figlio è un adolescente con disabilità e ci siamo rivolti al Dott. Poletti su consiglio di un'amica. Fin da subito abbiamo trovato professionalità, chiarezza e disponibilità all’ascolto. Il percorso che stiamo affrontando è utile sia per lui, che ha trovato uno spazio dove poter parlare liberamente e lavorare su alcune difficoltà emotive e relazionali, sia per noi genitori, che riceviamo indicazioni concrete su come affrontare meglio certe situazioni a casa. Il lavoro finora svolto è stato serio e rispettoso delle sue esigenze. Lo consiglierei a chi cerca un supporto competente e attento.
Giovanni Carrara
La mia esperienza con il Dr. Poletti è stata positiva. Fin dal primo incontro, mi sono sentito accolto e ascoltato con attenzione e rispetto. Il suo approccio empatico e professionale mi ha messo subito a mio agio, creando un ambiente sicuro in cui potermi aprire senza timore di giudizio.
Lo considero una persona molto preparata, capace di cogliere anche ciò che non viene detto apertamente, e di guidarmi con delicatezza ma efficacia nel mio percorso personale. Ogni seduta è sempre un utile passo in avanti e mi lascia spunti di riflessione importanti.
Consiglio vivamente il suo supporto a chiunque stia cercando un aiuto serio, umano e competente.
V. T.
Sono un paziente del Dott. Poletti e volevo riportare di seguito la mia esperienza. Ho trovato nel Dottore non solo una persona molto preparata, ma anche un attento ascoltatore, che mi ha aiutato in un momento di difficoltà personale fornendomi gli strumenti corretti per affrontare il problema. Sin dal primo appuntamento mi sono trovato davvero bene e a mio agio in quanto il Dottore unisce aspetti di formalità e informalità che mi hanno permesso di affrontare tematiche importanti con precisione, chiarezza ma allo stesso tempo con leggerezza. Per questo lo consiglio vivamente.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno ,uno psicologo dopo un anno di terapia freudiana mi ha detto che soffro di disturbo tra il nevrotico e il borderline ,poi mi son trasferita qui a Roma ( premetto che forse questo tipo di disciplina psicologica non mi ha aiutata ) avrei bisogno di uno psicologo e se sì di che tipo ? O psichiatra ? Prendo zoloft e Xanax che il mio medico di base mi dette 2 anni fa ma se ci penso sono cure che facevo anni fa per attacchi di panico e ora più che panico ho casino in testa ( male non mi fanno ) attendo una vostra risposta,grazie in anticipo
Buongiorno,
per poterla aiutare e indirizzare verso un professionista adatto al suo quadro clinico, sarebbe opportuno avere maggiori informazioni da lei; come il racconto di qualche episodio della sua vita che ha sentito particolarmente significativo, oppure episodi che le sono sembrati difficili o piacevoli; ma soprattutto è importante chiedersi quale sia il suo obiettivo, dove vuole arrivare. Alla luce di queste informazioni io o altri colleghi la potremmo aiutare a individuare il professionista più adatto ai suoi bisogni
Spero di esserle stato d'aiuto.

Salve, sono una ragazza di 16 anni quasi 17,
mi trovo in un momento della mia vita in cui sto cercando di capire meglio il mio orientamento sessuale, mi vergogno a parlare di questo ma visto che è una cosa che penso ogni giorno ossessivamente penso che parlarne sia meglio. mi ricordo che già all’ età di 5 anni mi colpiva molto il corpo femminile, ero fortemente ossessionata da una fata delle winx, e quando la vedevo rimanevo incantata.
Non ci ho mai pensato a quell’età, nemmeno sapevo che due donne potessero stare insieme. Alle elementari si iniziava a parlare di praticare autoerotismo, e visto che ho capito che i miei compagni lo facevano io incuriosita ho iniziato a farlo, avevo 9-10 anni, ho cominciato a farlo su video dove erano presenti un uomo ed una donna, premetto che l’ho iniziato a fare solo perché tutti i miei compagni lo facevano.
Con il passare del tempo più o meno a 12 anni iniziai a vedere gli uomini in modo diverso, quando guardavo video spinti etero sentivo fastidio nel vedere un uomo lì, e provavo una forte tristezza nei confronti della donna nel vederla fare quelle cose con un uomo, a dirla breve mi veniva il voltastomaco totale nel vedere una donna fare quelle cose ad un uomo. Sentivo come se il mio cuore mi diceva che io non sarei mai arrivata a fare quelle cose con un uomo, e smisi di guardarli per un po’, specifico che non vedevo porno, perché so perfettamente che non sono la realtà, infatti finivo in video non affatto pornografici ma l’effetto era lo stesso. anche se guardarli mi eccitava ma leggermente, sentivo che la cosa non mi apparteneva affatto. nello stesso periodo vidi per caso due donne che si baciavano ed ho provato una bellissima sensazione che non riesco a spiegarmi nei minimi dettagli tipo mi sono sentita libera, come che fossi destinata ad una donna. Ho iniziato a immaginarmi intimamente e la cosa mi dava tranquillità a differenza di un uomo.
Intorno i 13 anni mi sono piaciuti due ragazzi, non credo di esser mai arrivata al livello di innamoramento, ma se pensavo a qualcosa di intimo con uno di loro mi veniva il voltastomaco totale, lo vedevo come una costrizione, anche se so che era presto e non sarebbe successo nulla di ciò.
nello stesso periodo ho iniziato a pensare alle donne ma non in modo serio, dopo un po’ la cosa diventava seria e ci ho iniziato a pensare sopra, più passava e più vedevo le donne attraenti,ho iniziato a vedere video spinti dove c’erano 2 donne e mi eccitava tremendamente, così ho iniziato a pensare di essere lesbica perché avevo fretta di avere un etichetta.
poco tempo dopo ho provato a farmi piacere gli uomini ma la cosa era sempre la stessa, il pensiero di qualcosa di intimo con loro mi creava repulsione, il mio pensiero era ormai solo sulle donne.
Non ero molto sicura su questa cosa, ma ha iniziato a piacermi una ragazza, la pensavo ossessivamente tutti i giorni, lei mi stordiva completamente, avevo capito di essermi innamorata di lei, non mi era mai successo di provare quelle sensazioni con un uomo.
ho amato quella donna con una spontaneità che so che non avrei avuto con un uomo.
Immaginarmi in intimità non mi creava l’effetto che mi facevano gli uomini, anzi mi creava l’esatto contrario.
dopo poco l’ho detto in famiglia. Mia madre mi ha accettato per modo di dire, mentre mia sorella no, quando ne ha la possibilità fa battute su questo, alcune volte anche mio fratello, ma è piccolo e non lo prendo tanto in considerazione. Mia madre ha detto che forse sono così perché mio padre non è mai stato veramente presente, ma io non riesco a vedere il collegamento con questo, per me non significa assolutamente niente. tante volte mia madre ha fatto battute, inizialmente mi diceva che era una malattia e più di una volta mi ha detto di essere sprecata per stare con una donna, mi chiede di tenere segreta questa mia cosa perché non è un vanto. mi ha anche detto Dio ha creato uomo e donna per un motivo, da quella frase ho iniziato a pensare che sarei finita all’inferno, questo pensiero mi tormenta ancora. poco tempo fa per “testarlo” ancora di più ho iniziato a rivedere video spinti etero, e l’effetto che mi faceva era il solito, provavo voltastomaco perché la sento come una costrizione, il mio corpo reagisce proprio male guardando. Mi dava sempre fastidio vedere un uomo lì, mi creava dispiacere nel vedere una donna fare quelle cose ad un uomo, ed un forte disgusto nel veder un uomo toccare una donna, mi veniva proprio un rifiuto, avevo repulsione solo ad immaginare di essere al posto di lei. Infatti finivo sempre instintivamente a guardare due donne, mi sento totalmente a mio agio. attualmente la domanda me la faccio di meno, non so il motivo per il quale me la faccio ma sento anche una forte pressione familiare e sociale che mi spinge a farmela, io provo a pensare agli uomini ma non mi riesco a vedere un futuro con loro, non la sento una cosa che mi appartiene a differenza delle donne. Sento che stare con un uomo sia più spinta da una cosa all’infuori di me, infatti quando penso se starei con un uomo mi chiedo “ma è quello che voglio o perché sarebbe più accettabile?” E sento come se la mia risposta è l’ultima. Quando mi immagino con un uomo e come se sento di non rispettare i miei sentimenti, se starei con un uomo tradirei profondamente me stessa, ed io non voglio farlo, come se quando penso agli uomini il mio cuore mi ferma e mi fa pensare alle donne. ma il punto e che non li riesco a vedere come vedo le donne, li vedo come se loro non dovrebbero far parte della mia vita ma allo stesso tempo forse senza nulla di intimo ci starei,ma sono convinta che se starò con un uomo penserei ossessivamente alle donne, e come se da sempre sento di essere nata per amare una donna. riuscirei tranquillamente a farlo con una donna ma solo al pensiero con un uomo mi fa schifo. L’amore che provo verso le donne non riesco a spiegarlo ma è come se fosse più vero e forte,
Mi incanta la loro delicatezza,la loro femminilità mi stordisce completamente, amo il loro sguardo,le mani,il corpo,il sorriso, i loro lineamenti così dolci. Mi sento come se una parte di me mi spinga a farmi piacere gli uomini ma allo stesso tempo l’altra parte pensa solo alle donne. mi sono innamorata solo di donne per ora e non penso la cosa cambierà. premetto che non ho avuto un padre molto presente nella mia vita, ed non ho visto una bella storia tra mamma e papà. anche se io credo non centri nulla. con la mia psicologa siamo entrati nel discorso sul modo in cui io mi attaccherò agli uomini (lei non sa che a me non piacciono.) dopo quella seduta non so il motivo ma mi sono sentita scombussolata al massimo. lo dirò a lei ma ho la sensazione che poi penserà che sono così perché non ho avuto un buon esempio come padre. Non mi sento destinata a vivere accanto ad un uomo, ad essere sua moglie, a svegliarmi accanto a lui, e come se il mio cuore si rifiutasse, e non mi sentirei me stessa accanto ad uno.
grazie mille per una vostra opinione.
Cara ragazza,
prima di tutto, voglio dirti che non devi avere assolutamente paura del giudizio riguardo al tuo orientamento sessuale e voglio anche ringraziarti per aver posto questa domanda, perché purtroppo molti ragazz* adolescenti e giovani adulti si trovano a vivere questa esperienza, spesso schiacciati dalla paura di un giudizio o dalle aspettative che vengono proiettati dalla società (quali genitori, fratelli o sorelle, parenti, amici). L’orientamento è una parte naturale e profonda di chi sei, non è una scelta né un errore, e deve essere accolto con rispetto e orgoglio, soprattutto da te stessa. Non sei obbligata a seguire nessun modello imposto dall’esterno, né a forzarti a provare sentimenti che non nascono spontaneamente dentro di te, il fatto che ti devono piacere gli uomini non è un ordine o un obbligo superiore. Riguardo a ciò che hai detto sull’assenza di una figura paterna, è importante chiarire che non ci sono prove scientifiche o cliniche che colleghino direttamente la mancanza del padre a un orientamento sessuale. La sessualità è molto più complessa e profonda. In alcuni casi, e voglio sottolineare che si tratta di eccezioni, l’assenza paterna può influenzare le dinamiche affettive e relazionali, portando, ad esempio, a una possibile attrazione verso figure maschili più grandi che simboleggiano quella presenza mancante. Ma questo non determina “chi” ti può piacere in termini di orientamento, e non trasforma una donna con un orientamento omosessuale in una donna con orientamento eterosessuale, né viceversa. Mi preme molto anche dirti che non devi sentirti obbligata a cercare in tutti i modi di farti piacere gli uomini o avere una sorta di esperienza per capire se effettivamente non sei attratta, non mortificarti o ricercare una qual si voglia forma di piacere che deriva dalla visione di materiale per adulti che richiami la figura maschile se senti che non è la tua verità. La sessualità non si costruisce per dovere, né per pressione sociale o familiare. Forzarti in quella direzione ti farebbe solo del male e ti allontanerebbe ulteriormente da te stessa, portandoti con grande probabilità a una frammentazione del sé, e a un non riconoscimento del tuo desiderio. L’amore e il desiderio devono essere liberi, non costruiti su imposizioni proprie o altrui. Dal punto di vista psicoanalitico, il modo in cui stai cercando di capire te stessa è già un segnale positivo in quanto stai ascoltando il tuo mondo interiore e ti stai ponendo domande sincere. La tua consapevolezza, il tuo disagio di fronte alla forzatura e la serenità che provi quando pensi all’intimità con una donna o al corpo di una donna sono indicatori autentici del tuo orientamento. La sofferenza spesso nasce non da “chi siamo”, ma dal tentativo di essere ciò che gli altri si aspettano da noi.
Cordialmente
Dr. Poletti

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