Dott.ssa Sharon Invigorito

Sono laureata in psicologia clinica e attualmente mi sto formando come psicoterapeuta a orientamento psicodinamico integrato, sia individuale che di gruppo, il quale pone particolare attenzione a teorie relative all’attaccamento e alla mentalizzazione in linea con la ricerca empirica e che sono state anche oggetto dei miei studi universitari.
Questo approccio rispetta la mia visione dell’umano, nel riconoscimento e rispetto della sua complessità e perciò diversità, dando valore al significato soggettivo ed unico del proprio disagio psichico.
Ho avuto l’esigenza di effettuare esperienze di tirocinio e lavorative prevalentemente nell’ambito comunitario, dove è possibile riscontrare uno spaccato, seppur peculiare, della realtà umana e dell’importanza del contesto in cui l’individuo è inserito.
Ho avuto modo di lavorare per lo più sulle problematiche sociali della tossicodipendenza e disagi correlati, riscontrando quanto le dipendenze, seppur siano problematiche specifiche e peculiari, siano espressione di difficoltà più profonde, soprattutto nel caso dell’utenza minorile.
Inoltre, ho avuto modo di approfondire l’ampio spettro della disabilità nelle sue varie forme, prediligendo l’inclusione sociale e partendo dall’inclusione scolastica, importante per lo sviluppo del pensiero.
Collaboro con un centro antiviolenza come volontaria, per supportare le donne vittime di abusi fisici e psicologici verso l’uscita dalla violenza per lo più domestica, disagio storico che attualmente sta ricevendo un’attenzione necessaria, ma mai sufficiente rispetto alla gravità del fenomeno e alle persone implicate. Si tratta infatti spesso di violenza assistita che tocca tutto il sistema familiare, incluse le figure minorili, che meritano in quanto tali, impegno e cura per esprimere ciò che spesso non è verbalizzabile.
Inoltre, grazie alla psicoterapia personale ho avuto modo di “ricollocarmi”, di fare luce su questioni personali e transgenerazionali che ognuno di noi porta con sé, imparando ad osservarle e a dargli voce, permettendomi un’integrazione tra le storie che compongono la mia identità.
Non si finisce mai veramente, è un modo di vivere, un approccio curioso e non giudicante in cui è possibile farsi spazio e darsi un tempo soggettivo.
Grazie alla terapia di gruppo ho compreso quanto mente e corpo siano estremamente interconnessi, quanto lavorare con il corpo e farlo in relazione con l’altro sia estremamente terapeutico, per agevolare la
spontanea fuoriuscita dell’umano nella sua forma primordiale, prescindibile dal retaggio della società attuale.

• Disturbi Della Crescita

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• Depressione

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• Disturbi alimentari

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• Ritardo Cognitivo

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• Break-down adolescenziale

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• Dipendenza affettiva

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• Disturbi del sonno

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• Fobia

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• Problemi comportamentali

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• Disturbi sessuali

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• Anoressia

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• Confusione mentale

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• Dissociazione

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• Ipocondria

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• Insonnia

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• Ansia

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• Alcolismo

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• Disturbi psicosomatici

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• Stress

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• Attacco di panico

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• Disturbo ossessivocompulsivo

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• Disturbo Ossessivo Compulsivo

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• Disturbi dell'attenzione

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• Disturbo bipolare

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• Agorafobia

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• Bulimia

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• Esaurimento nervoso

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• Disadattamento

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• Somatizzazione