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Prestazioni e prezzi
Prestazioni suggerite
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Ruggiero Riolo
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Accompagnamento in gravidanza
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Ruggiero Riolo
Esperienze
Su di me
"Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo"...
Formazione
- Università degli Studi di Palermo - Scienze e Tecniche Psicologiche (2013-2017)
- Università degli Studi di Palermo - Psicologia Clinica (2017-2020)
- Università degli Studi di Brescia - Corso di Perfezionamento in Psicologia Clinica Perinatale (2021-2022)
Specializzazioni
- Psicologia Clinica
Tirocini
- A.G.S.A.S Onlus - Assoc. Genit. Sogg. Autistici Solidali, Palermo (2017)
- Servizio di Psicologia dell Adozione e dell Affidamento Familiare, Asp di Palermo (2020)
- Società Italiana di Psicologia Pediatrica, Ambulatorio di Gravidanze a Rischio - Ospedale Cervello, Palermo (2021)
Competenze linguistiche
- Inglese
Premi e riconoscimenti
- .
Pubblicazioni e articoli
3 recensioni
Punteggio generale
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A.R.
Il Dott. Riolo si è dimostrato una persona competente, coinvolgente e che mette immediatamente a proprio agio. Siamo entrati in piena sintonia da subito. In un clima cordiale andando direttamente al punto del problema, continuo la terapia con piacere e fiducia!
A. C.
Mi sono rivolta al Dottore quasi un anno fa, soffrivo di attacchi di panico e nessuno è mai riuscito ad aiutarmi veramente.
La mia esperienza è estremamente positiva. Il Dottore si è dimostrato empatico, competente, ha ascoltato le mie preoccupazioni senza giudizi. Mi sono sentita rassicurata e sostenuta. La sua calma e professionalità sono sempre confortevoli. Oggi ho nuove consapevolezze di chi sono e cosa voglio.
M.P.
Ho iniziato un percorso con il dottore da qualche mese. Mi ha colpito subito la sua empatia, mi ha fatto sentire veramente ascoltato e compreso. La sua tranquillità e comprensione hanno creato uno spazio sicuro in cui ho potuto esplorare le mie emozioni e far progressi significativi nel comprendere me stesso e affrontare in modo migliore le sfide della mia vita. Lo consiglio molto a chi cerca un terapeuta competente, pacato e gentile.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, come si comunica con una persona filofobica che ha paura di legarsi emotivamente e per questo a volte evita la comunicazione lasciando in sospeso messaggi? È stata moltissimi anni in psicanalisi, trasformando il dolore e la sofferenza in coscienza (cosa significa?) è molto riservato anche con amici stretti e parenti, e vive periodi in cui si isola da tutto e da tutti. Nonostante questo so di essere speciale per questa persona, mi vuole bene e mi stima molto, ma la distanza, vive in Svizzera attualmente e non ci siamo più rivisti da oltre un anno, non favorisce la relazione e neanche la comunicazione: desidera essere poco raggiungibile, non in continuazione con messaggi, come persona e sto rispettando questo suo volere. Penso che dentro di sé pensa che non mi può dare quello che vorrei, una relazione, ma a me va bene anche solo una amicizia ma alle volte la comunicazione per messaggi si interrompe proprio per questa sua paura di legarsi emotivamente. A volte si chiude in periodi di silenzio ma la comunicazione non si è mai interrotta del tutto tra noi e questo mi fa pensare comunque ci tenga a non perdersi del tutto. Mi ha detto contaci al risentirsi in una chiamata a voce quando fosse più libero dal lavoro, questo due mesi fa ma vedo fatica a renderla effettiva. Cosa contribuirebbe al rapporto di renderlo più rilassato? Come si superano questi blocchi emotivi anche se teniamo ad una persona ma non desideriamo entrare in un vortice che possa portare ad una escalation? Quale è la frequenza di contatto( un mese, due o di piu’) per mostrarsi interessati ad una amicizia ma non invadenti? Ho difficoltà a gestire la relazione rispettando la sua modalità di comunicazione e ho bisogno di capire la giusta frequenza di contatto, quando il piacere non è più tale ma un problema da risolvere, per non perdere questa persona.
Buonasera gentile utente, dalle sue parole mi sembra di capire che lei tenga veramente tanto a questa persona e che le farebbe piacere che ci fosse una comunicazione più costante e più intima tra voi. Allo stesso tempo, lei ha sottolineato il fatto che questa persona "desideri" essere poco raggiungibile e che tenda a evitare la relazione, con lei ma non solo. Non sapendo che tipo di comunicazione e di scambi, quando in contatto telefonico, ci siano tra voi, anche o soprattutto su un piano emotivo, non mi sento di poterle consigliare cosa fare o cosa non fare. Più in generale, direi, come le hanno risposto i colleghi prima di me, che non credo ci sia, aggiungerei per fortuna, un modo o dei tempi "giusti" per entrare in contatto con qualcuno, poiché questi sono maggiormente legati alle specifiche caratteristiche personologiche di ognuno di noi e dei nostri specifici modi, appresi nel corso della vita, ad entrare in relazione con gli altri, in base, anche, a come questi si sono relazionati e continuano a farlo con noi. Mi chiederei, per questi motivi, e cercherei di approfondire, non conoscendo la motivazione sottostante il "bisogno" di questa persona di evitare, quantomeno, una continuità e una vicinanza emotiva con lei, quale sia "il suo" personale bisogno di cercare una vicinanza con questa persona, che sembrerebbe essere sfuggente, e di aiutarla ad aprirsi e comunicare di più con lei. Sento che questa cosa, in qualche modo, generi in lei una forma di sofferenza e, al di là di quello che può fare o non può fare per questa persona, se non magari di provare a parlarle più apertamente del vostro rapporto, mi sento di consigliarle di approfondire queste dinamiche e questo suo disagio, con un professionista, psicologo o psicoterapeuta, che potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi personali bisogni e come comportarsi in questi casi, acquisendo maggiori informazioni in merito. Ci sono tanti bravi professionisti che sono certo saranno disposti ad ascoltarla e ad aiutarla. Anch'io, tra questi, resto a sua disposizione
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